Addio all'erede del sogno olivettiano
Laura Olivetti, nel nome del padre
Adriano e Laura Olivetti
Ludovica Sanfelice
21/12/2015
Torino - Vinta da un male incurabile, a soli 64 anni si è spenta nella casa di Ivrea Laura Olivetti, ultimogenita di Adriano che, in qualità di Presidente della Fondazione Adriano Olivetti, con l'intelligenza e la grazia che le erano proprie, si era dedicata a conservare e mantenere viva e attuale l’eredità etica e culturale del padre e le esperienze alternative da lui attivate sul piano imprenditoriale, sociale e urbanistico, attraverso un modello di industria eccezionale e teso al benessere collettivo. Una delle esperienze più felici e preziose della storia democratica del nostro paese all’indomani delle guerre.
In continuità con la nobile tradizione familiare, e per promuoverne la memoria in chiave contemporanea tra le generazioni più giovani, una delle ultime iniziative a cui Lalla aveva dedicato tempo ed energie, era stata la candidatura di Ivrea città industriale del XX secolo a Sito patrimonio dell'UNESCO: un percorso lungo, avviato nel 2008, che a gennaio raggiungerà Parigi insieme ai documenti da lei preparati.
Lo scorso luglio la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO le aveva già conferito il Premio Unesco alla Cultura riconoscendo il suo impegno “nella diffusione di un pensiero politico, economico e sociale che è in grado di farsi ‘cultura’ nel senso più alto del termine” e premiando “la sua capacità di promuovere progetti culturali dalle evidenti ricadute sulla società e sulla cittadinanza”. Merito di uno sguardo educato a volgere sempre al futuro attraverso l'innovazione concreta.
In continuità con la nobile tradizione familiare, e per promuoverne la memoria in chiave contemporanea tra le generazioni più giovani, una delle ultime iniziative a cui Lalla aveva dedicato tempo ed energie, era stata la candidatura di Ivrea città industriale del XX secolo a Sito patrimonio dell'UNESCO: un percorso lungo, avviato nel 2008, che a gennaio raggiungerà Parigi insieme ai documenti da lei preparati.
Lo scorso luglio la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO le aveva già conferito il Premio Unesco alla Cultura riconoscendo il suo impegno “nella diffusione di un pensiero politico, economico e sociale che è in grado di farsi ‘cultura’ nel senso più alto del termine” e premiando “la sua capacità di promuovere progetti culturali dalle evidenti ricadute sulla società e sulla cittadinanza”. Merito di uno sguardo educato a volgere sempre al futuro attraverso l'innovazione concreta.
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