Un mare di terra fotografato da Carlo Valsecchi

Carlo Valsecchi - 0330 San Luis, RA. 2007.
 

25/11/2011

Trento - Fino al 26 febbraio nelle sale del Mart di Rovereto è possibile ammirare un corpus di 36 grandi opere fotografiche di Carlo Valsecchi, realizzato tra il 2007 e il 2008 in alcuni dei luoghi più segreti e solitari dell’Argentina. Annoverato tra i maggiori fotografi italiani, Valsecchi realizza in America un intenso e approfondito lavoro di ricerca e di analisi non tanto sul paesaggio, quanto sull’interazione tra uomo e natura, alla ricerca di segni, tracce, spostamenti minimi generati dal passaggio umano e animale in un territorio sconfinato. Negli scatti fotografici esposti in mostra emerge chiaro il desiderio del fotografo di indagare il rapporto tra spazio mentale e spazio fisico, svelando la relazione che sussiste tra ciò che esiste e ciò che si conosce: nella monumentale “# 0507 San Luis” (2007) ad esempio, Valsecchi riproduce un paesaggio sterminato, sormontato da una striscia azzurra. Questa striscia, spiega l’autore, ad un europeo suggerisce la lontananza del mare. A San Luis, tuttavia, il mare è radicalmente assente e l’azzurro è in realtà solo un effetto ottico generato da altre terre all’orizzonte che l’occhio di chi guarda percepisce solo secondo ciò che conosce, e quindi come mare.  “L’incontro con la vertigo dell’orizzontalità – spiega Valsecchi – è di una forza inaudita, lascia senza respiro. Devi dimenticarti di essere un abitante del vecchio mondo e farti avvolgere dagli spazi della natura. Di fronte alla natura noi uomini dimostriamo spesso una “transitoria arroganza” attraverso la quale diveniamo non-vedenti. Riuscire ad immaginare una relazione con la Natura primordiale di questi luoghi, per il sottoscritto è stato assai complesso, ma allo stesso tempo un desiderio insopprimibile”.

 
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