Viaggio attraverso il mondo per raccontare l'universo femminile
Woman, l'arte di raccontare le donne
Mosaico di alcune delle oltre 2000 donne intervistate nel film - courtesy © 2019 Woman
Piero Muscarà
02/09/2019
Venezia - L'universo femminile si svela a Venezia. La 76ma edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia è stata anche il palcoscenico per il debutto mondiale, fuori concorso, di un film molto interessante, un documentario dal titolo semplice quanto evocativo, Woman.
L'idea di poter realizzare nella durata di un lungometraggio di 104 minuti la storia, l'essenza di ciò che significhi essere donna oggi sul pianeta Terra poteva solo venire in mente ad un duo di autori e registi - Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand - che alle spalle avevano un megadoc del calibro di Human (2015), che nientemeno si era proposto di descrivere, prima che Harari e il suo Sapiens divenissero di moda, l'umanità.
Il duo esplora con tocco leggero il grande tema, suddividendo la narrazione in diversi momenti che si allacciano tra loro sino a creare una sorta di fil-rouge che svela via via al pubblico il significato di questo percorso, interamente basato sul susseguirsi di interviste a donne, tutte identicamente inquadrate in piano americano su fondo nero, che svelano dettagli, approdondiscono temi, raccontano storie - le loro storie - alla scoperta di cosa sia la donna. Una selezione di voci raccolte dopo oltre 2000 interviste realizzate in 50 diversi Paesi dai due registi.
I temi è presto detto sono dieci: Essere donna, Il corpo e i suoi tabù, Amore, Matrimonio / Vita di coppia, Maternità, Sessualità, Emancipazione, Violenza, Politica, Donne e potere.
Una immagine dalla 'Vertical Performance' realizzata da Bandaloop per il film doc "Woman" (2019) - courtesy © 2019 Woman
Oltre alle interviste, che vivono della potenza espressiva dei visi e della forza delle parole raccontate, il film è rafforzato dal contributo di alcuni artisti visivi che aggiungono quella dimensione poetica necessaria a rendere ancora più forte la narrazione. Così la bellissima sequenza iniziale 'Under water' firmata da Denis Lagrange, la sequenza dedicata al 'Corpo femminile' di Peter Lindberg, la sequenza sulla 'Maternità' filmata da Paul Mignot e la straordinaria Vertical Performance realizzata dal gruppo artistico Bandaloop diretto da Amanda Rudolph. Infine l'impeccabile colonna sonora che è stata composta da Armand Amar.
Il risultato è un film decisamente riuscito. Non solo un bel documentario, ma una di quelle storie che vale la pena raccontare perché, al netto di qualche impercettibile caduta di stile, riesce a mostrare tutta la forza dell'altro lato del nostro pianeta. Con delicatezza, emozionando, senza troppa retorica.
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Per saperne di più:
• Sito ufficiale di Woman
• Teaser di Woman
• C'è dell'arte alla 76 Mostra del Cinema di Venezia
Una immagine dal film "Woman" di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand presentato alla 76° Mostra del Cinema di Venezia - courtesy © 2019 Woman
L'idea di poter realizzare nella durata di un lungometraggio di 104 minuti la storia, l'essenza di ciò che significhi essere donna oggi sul pianeta Terra poteva solo venire in mente ad un duo di autori e registi - Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand - che alle spalle avevano un megadoc del calibro di Human (2015), che nientemeno si era proposto di descrivere, prima che Harari e il suo Sapiens divenissero di moda, l'umanità.
Il duo esplora con tocco leggero il grande tema, suddividendo la narrazione in diversi momenti che si allacciano tra loro sino a creare una sorta di fil-rouge che svela via via al pubblico il significato di questo percorso, interamente basato sul susseguirsi di interviste a donne, tutte identicamente inquadrate in piano americano su fondo nero, che svelano dettagli, approdondiscono temi, raccontano storie - le loro storie - alla scoperta di cosa sia la donna. Una selezione di voci raccolte dopo oltre 2000 interviste realizzate in 50 diversi Paesi dai due registi.
I temi è presto detto sono dieci: Essere donna, Il corpo e i suoi tabù, Amore, Matrimonio / Vita di coppia, Maternità, Sessualità, Emancipazione, Violenza, Politica, Donne e potere.
Una immagine dalla 'Vertical Performance' realizzata da Bandaloop per il film doc "Woman" (2019) - courtesy © 2019 Woman
Oltre alle interviste, che vivono della potenza espressiva dei visi e della forza delle parole raccontate, il film è rafforzato dal contributo di alcuni artisti visivi che aggiungono quella dimensione poetica necessaria a rendere ancora più forte la narrazione. Così la bellissima sequenza iniziale 'Under water' firmata da Denis Lagrange, la sequenza dedicata al 'Corpo femminile' di Peter Lindberg, la sequenza sulla 'Maternità' filmata da Paul Mignot e la straordinaria Vertical Performance realizzata dal gruppo artistico Bandaloop diretto da Amanda Rudolph. Infine l'impeccabile colonna sonora che è stata composta da Armand Amar.
Il risultato è un film decisamente riuscito. Non solo un bel documentario, ma una di quelle storie che vale la pena raccontare perché, al netto di qualche impercettibile caduta di stile, riesce a mostrare tutta la forza dell'altro lato del nostro pianeta. Con delicatezza, emozionando, senza troppa retorica.
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Per saperne di più:
• Sito ufficiale di Woman
• Teaser di Woman
• C'è dell'arte alla 76 Mostra del Cinema di Venezia
Una immagine dal film "Woman" di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand presentato alla 76° Mostra del Cinema di Venezia - courtesy © 2019 Woman
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