A Vicenza, nella sede delle Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo, fino al 14 luglio

Vent'anni di Palazzo Montanari nel segno del mito

Giambattista Tiepolo, Mecenate presenta le Arti liberali ad Augusto, 1745 circa, olio su tela, 89 x 68,5 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage. Courtesy The State Hermitage Museum, 2019, Vladimir Terebenin
 

Samantha De Martin

08/04/2019

Vicenza - Un lungo dialogo tra dei ed eroi, protagonisti di celebri miti, prende vita tra le stanze di Palazzo Leoni Montanari. La sede vicentina delle Gallerie d’Italia, e primo polo museale di Intesa Sanpaolo, celebra i vent’anni di attività affidando alla mitologia classica il compito di guidare il visitatore in un viaggio alla scoperta delle sue straordinarie collezioni d’arte arricchite da importanti prestiti nazionali e internazionali.

Il percorso espositivo, a cura di Fernando Mazzocca, Federica Giacobello e Agata Keran, visitabile fino al 14 luglio, si snoda lungo il piano nobile di Palazzo Montanari e si presenta come un dialogo tra l’itinerario iconografico delle decorazioni pittoriche e a stucco che caratterizzano l’architettura del palazzo e le oltre 60 opere, molte delle quali frutto di prestiti nazionali e internazionali. Tra queste, Mecenate presenta le Arti Liberali ad Augusto di Giovan Battista Tiepolo, arrivato dall’Hermitage di San Pietroburgo con cui Intesa Sanpaolo ha un accordo triennale di collaborazione, e ancora Apollo, la Musica e la Geometria di Pompeo Batoni, giunto a Milano dalla Fondazione Cerruti di Torino, la maestosa statua della collezione Albani e la statuetta di Atena Promachos o quella di Apollo dal museo di Reggio Calabria, e ancora il Cratere a colonnette apulo con Oreste perseguitato dalle Erinni, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Da Apollo, infallibile arciere, ad Atena, dea delle arti, dal satiro Marsia ad Achille, da Ercole ad Alessandro Magno, dei, miti ed eroi rappresentati nell’apparato decorativo del palazzo e raffigurati nelle opere esposte, accompagnano il pubblico lungo le otto sezioni della mostra, protagonisti di un viaggio nel tempo e nello spazio architettonico, alla scoperta dei significati religiosi, morali e culturali che i miti risemantizzati hanno assunto in tempi e contesti diversi.

I vasi dipinti della collezione di Intesa Sanpaolo dialogano con sculture e affreschi dell’arte greco-romana, mentre le opere pittoriche di Pompeo Batoni, Francesco Hayez, Louis Gauffier, Francesco e Luigi Righetti, Giambattista Tiepolo e Cristoforo Unterperger sono un chiaro esempio di come l’antico venisse considerato modello universale di bellezza e virtù morale in epoca neoclassica.

Con le sue otto sezioni, che seguono un criterio tematico legato ai miti e ai personaggi privilegiati nelle decorazioni del palazzo, la mostra è un invito a riscoprire questa raffinata testimonianza vicentina della civiltà dell’abitare e della cultura figurativa italiana tra Sei e Ottocento. L’antichità greca e romana acquista nell’esposizione una propria identità attraverso le narrazioni delle raffigurazioni vascolari attiche e magnogreche e delle pitture parietali dall’area vesuviana. Le sculture in terracotta e marmo restituiscono invece aspetti cultuali e rituali della religione greca.
Se Apollo apre il percorso, Ercole specularmente lo chiude nella suggestiva omonima Loggia. Il trionfo dell’eroe è tutto racchiuso nell’immagine statuaria che lo vede immortalato mentre uccide l’idra di Lerna e nel cratere magnogreco, capolavoro della collezione di Intesa Sanpaolo, che raffigura l’apoteosi di Eracle e l’escesa dell’eroe tra gli dei.

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