Il 24 e il 25 ottobre
La Tuscia apre le porte dei palazzi Farnese

Il giardino all'italiana del Castello Ruspoli a Vignanello, courtesy of ADSI
Ludovica Sanfelice
22/10/2015
Viterbo - Sabato 24 e Domenica 25 ottobre, l’Associazione Dimore Storiche Italiane - Sezione Lazio, promuove la prima edizione delle Giornate Farnesiane attraverso l'apertura straordinaria e gratuita di dimore private normalmente chiuse al pubblico.
La manifestazione prende spunto dal recente restauro della Galleria dei Carracci di Palazzo Farnese a Roma e regala la possibilità di ammirare alcuni gioielli del patrimonio della Tuscia viterbese che legano la loro origine alla famiglia Farnese.
La dinastia che diede i natali a Papa Paolo III, regnò sovrana sul Ducato di Castro disseminando di tesori architettonici tutto il territorio dell'Alto Lazio. A testimonianza dell'attenzione che la nobile casata destinò all'arte e all'architettura, le Giornate Farnesiane apriranno dunque le porte a Palazzo del Drago di Bolsena, già Palazzo del Cardinale Tiberio Cristo; al Castello Ruspoli di Vignanello (ereditato in linea diretta dai Farnese) e al suo celebre giardino all'italiana; a Castello Orsini di Carbognano, un tempo residenza di Giulia Farnese; a Palazzo Farnese di Isola Farnese e alla Rocca Farnese di Capodimonte, affacciata sul Lago di Bolsena. Alla manifestazione aderiranno anche edifici pubblici come la Torre di Marta, i Palazzi di Caprarola e di Gradoli, la Rocca e il castello di Valentano e poi ancora dimore a Canino, Carbognano, Latera, Vasanello, e per finire la Rocca Farnese di Ischia di Castro
La storia della famiglia e le sue prestigiose committenze saranno il fil rouge delle Giornate che si propongono di evidenziare il rilevante impegno economico che i privati proprietari di palazzi farnesiani dedicano alla custodia e al
mantenimento di questi beni di inestimabile valore storico-artistico e culturale per l'intera comunità nazionale e internazionale.
La manifestazione prende spunto dal recente restauro della Galleria dei Carracci di Palazzo Farnese a Roma e regala la possibilità di ammirare alcuni gioielli del patrimonio della Tuscia viterbese che legano la loro origine alla famiglia Farnese.
La dinastia che diede i natali a Papa Paolo III, regnò sovrana sul Ducato di Castro disseminando di tesori architettonici tutto il territorio dell'Alto Lazio. A testimonianza dell'attenzione che la nobile casata destinò all'arte e all'architettura, le Giornate Farnesiane apriranno dunque le porte a Palazzo del Drago di Bolsena, già Palazzo del Cardinale Tiberio Cristo; al Castello Ruspoli di Vignanello (ereditato in linea diretta dai Farnese) e al suo celebre giardino all'italiana; a Castello Orsini di Carbognano, un tempo residenza di Giulia Farnese; a Palazzo Farnese di Isola Farnese e alla Rocca Farnese di Capodimonte, affacciata sul Lago di Bolsena. Alla manifestazione aderiranno anche edifici pubblici come la Torre di Marta, i Palazzi di Caprarola e di Gradoli, la Rocca e il castello di Valentano e poi ancora dimore a Canino, Carbognano, Latera, Vasanello, e per finire la Rocca Farnese di Ischia di Castro
La storia della famiglia e le sue prestigiose committenze saranno il fil rouge delle Giornate che si propongono di evidenziare il rilevante impegno economico che i privati proprietari di palazzi farnesiani dedicano alla custodia e al
mantenimento di questi beni di inestimabile valore storico-artistico e culturale per l'intera comunità nazionale e internazionale.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Milano | A Milano fino all’11 gennaio 2026
“Forme di luce”, la grande mostra su Man Ray a Palazzo Reale
-
Giacomo Balla è protagonista a Pistoia, Torino e Parma
Balla-mania: l’Italia riscopre il maestro della luce
-
Firenze | Gli appuntamenti da non perdere in autunno
Beato Angelico, Toulouse-Lautrec, Tim Burton. Le mostre da vedere a Firenze
-
A Palazzo Reale fino all'11 gennaio 2026
Leonora Carrington, il sogno surrealista conquista Milano
-
Torino | In mostra a Palazzo Madama fino al 12 gennaio
Emilio Vedova e Tintoretto, una conversazione lunga una vita
-
Bologna | Da novembre a Palazzo Fava
Michelangelo e Bologna, storia di un incontro