Il mio nome è Angelo Novi. Immagini di scena del cinema italiano 1960 -1990
Il mio nome è Angelo Novi. Immagini di scena del cinema italiano 1960 -1990
Dal 3 July 2014 al 27 July 2014
Como
Luogo: Palazzo del Broletto
Indirizzo: piazza Duomo
Orari: martedì, mercoledì e giovedì 10.00 - 20.00 venerdì, sabato e domenica 10.00 - 21.30
Enti promotori:
- Comune di Como - Assessorato alla cultura
Telefono per informazioni: +39 031 252057
E-Mail info: edizioni@carlopozzoni.it
Sito ufficiale: http://www.comune.como.it
Angelo Novi e' stato uno dei piu' significativi fotografi di scena del cinema italiano, lavorando tra gli anni '60 e gli anni '90 con i piu' importanti registi dell'epoca, da Leone a Pasolini, da Bertolucci a Comencini. Questa mostra e' un doveroso omaggio a uno dei piu' illustri artisti del territorio. L'esposizione si compone di 65 immagini b/n realizzate e stampate dall'autore stesso e selezionate direttamente dal suo archivio personale. Durante tutta la durata della mostra verra' proiettato il documentario 'Angelo Novi fotografo di scena' di Antonietta De Lillo e Giorgio Magliulo. Inaugurazione 3 luglio 2014 ore 18.30.
Secondo le più comuni definizioni da dizionario, il fotografo di scena è il professionista che, su un
set cinematografico, scatta le immagini la cui diffusione servirà alla promozione del film.
Angelo Novi (1930-1997) è stato molto più di questo. Lungi dall'avere un valore esclusivamente
commerciale, le sue immagini, non poche delle quali ascese al rango di icone (si pensi a C'era una
volta in America o Ultimo tango a Parigi), sono state “copiate” come inquadrature da parte dei
registi con cui ha lavorato. Lo fece persino Bernardo Bertolucci per L'ultimo imperatore.Nato a Lanzo d’Intelvi, dove ha voluto essere sepolto, Novi frequentò l’Accademia di Brera, quindi
la Facoltà di Architettura a Milano, presto abbandonandola per dedicarsi alla fotografia. Nel 1952
iniziò l’attività di fotoreporter per l'agenzia Publifoto, con viaggi in Turchia, Siria, Libano, Iran,
India. Nel 1956 trafugò da Budapest scatti della rivolta ungherese all’occupazione sovietica,
durante la quale fu dato per disperso, per recarsi infine anche in Vietnam.
A Roma, dove si era stabilito, maturò la scelta di dedicarsi alla fotografia di scena: il primo servizio
sul set di un film di Roberto Rossellini, e la mostra allestita al Broletto si apre proprio con
un’immagine da Era notte a Roma(1960) di Rossellini per concludere la parabola temporale con
una serie di scatti de Il tè nel deserto(1990) di Bernardo Bertolucci, con il quale Novi strinse un
legame non solo professionale ma anche di profonda amicizia. In mezzo, oltre a quelle scattate sui
set di Pier Paolo Pasolini, le immagini sortite dal lungo sodalizio con Sergio Leone: le foto dei
western all’italiana consacrarono Novi come maestro della fotografia di scena.
La mostra Il mio nome è Angelo Novi, voluta dal fotoreporter ed editore Carlo Pozzoni, che
trovando sensibili sponsor l’ha organizzata pubblicando anche il catalogo che la correda, vuole
essere un tributo all’opera di un comasco che ha contribuito a fare grande il cinema italiano e
rientra pertanto nel programma del Lake Como Film Festival 2014.
L'esposizione si compone di 65 fotografie in bianco e nero, stampate da Novi medesimo e messe
generosamente a disposizione dalla preziosa collaborazione di Simonetta Borsini, vedova di Angelo Novi,
e di una delle loro figlie, Francesca
Durante tutto il periodo dell’esposizione, allestita dal 3 al 27 luglio 2014 nel salone del Broletto, in
piazza del Duomo, grazie al patrocinio del Comune di Como, sarà continua la proiezione di
“Angelo Novi fotografo di scena”, il documentario che Antonietta De Lillo e Giorgio Magiulo gli
hanno dedicato, mentre alcune fotografie inedite di Sergio Grandi lo mostrano nella sua casa di
Lanzo d’Intelvi.
Secondo le più comuni definizioni da dizionario, il fotografo di scena è il professionista che, su un
set cinematografico, scatta le immagini la cui diffusione servirà alla promozione del film.
Angelo Novi (1930-1997) è stato molto più di questo. Lungi dall'avere un valore esclusivamente
commerciale, le sue immagini, non poche delle quali ascese al rango di icone (si pensi a C'era una
volta in America o Ultimo tango a Parigi), sono state “copiate” come inquadrature da parte dei
registi con cui ha lavorato. Lo fece persino Bernardo Bertolucci per L'ultimo imperatore.Nato a Lanzo d’Intelvi, dove ha voluto essere sepolto, Novi frequentò l’Accademia di Brera, quindi
la Facoltà di Architettura a Milano, presto abbandonandola per dedicarsi alla fotografia. Nel 1952
iniziò l’attività di fotoreporter per l'agenzia Publifoto, con viaggi in Turchia, Siria, Libano, Iran,
India. Nel 1956 trafugò da Budapest scatti della rivolta ungherese all’occupazione sovietica,
durante la quale fu dato per disperso, per recarsi infine anche in Vietnam.
A Roma, dove si era stabilito, maturò la scelta di dedicarsi alla fotografia di scena: il primo servizio
sul set di un film di Roberto Rossellini, e la mostra allestita al Broletto si apre proprio con
un’immagine da Era notte a Roma(1960) di Rossellini per concludere la parabola temporale con
una serie di scatti de Il tè nel deserto(1990) di Bernardo Bertolucci, con il quale Novi strinse un
legame non solo professionale ma anche di profonda amicizia. In mezzo, oltre a quelle scattate sui
set di Pier Paolo Pasolini, le immagini sortite dal lungo sodalizio con Sergio Leone: le foto dei
western all’italiana consacrarono Novi come maestro della fotografia di scena.
La mostra Il mio nome è Angelo Novi, voluta dal fotoreporter ed editore Carlo Pozzoni, che
trovando sensibili sponsor l’ha organizzata pubblicando anche il catalogo che la correda, vuole
essere un tributo all’opera di un comasco che ha contribuito a fare grande il cinema italiano e
rientra pertanto nel programma del Lake Como Film Festival 2014.
L'esposizione si compone di 65 fotografie in bianco e nero, stampate da Novi medesimo e messe
generosamente a disposizione dalla preziosa collaborazione di Simonetta Borsini, vedova di Angelo Novi,
e di una delle loro figlie, Francesca
Durante tutto il periodo dell’esposizione, allestita dal 3 al 27 luglio 2014 nel salone del Broletto, in
piazza del Duomo, grazie al patrocinio del Comune di Como, sarà continua la proiezione di
“Angelo Novi fotografo di scena”, il documentario che Antonietta De Lillo e Giorgio Magiulo gli
hanno dedicato, mentre alcune fotografie inedite di Sergio Grandi lo mostrano nella sua casa di
Lanzo d’Intelvi.
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