Campania>artecard: alla scoperta dei capolavori nei musei di Via Duomo
Al Madre con Rebecca Horn per scoprire l'anima di Napoli
Museo Madre - Museo d'arte contemporanea Donnaregina | Courtesy of Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli | Foto: © Amedeo Benestante, via Wikimedia Creative Commons
Anna Cuomo
22/07/2020
Napoli - Buongiorno, sono Anna Cuomo, referente Edizioni Madre. Siamo al Museo di Arte Contemporanea Donnaregina, museo della Regione Campania, all'interno di una delle sale site-specific del primo piano, dedicata all'opera Spirits di Rebecca Horn.
Nel 2005 il Museo viene aperto con ciascuna sala del primo piano dedicata a un artista. Rebecca Horn vi realizza quest'opera a partire da una suggestione nata nel 2002 quando, per un'opera di arte pubblica in piazza Pebliscito, realizza Spirits in madreperla che esamina per la prima volta il culto delle anime pezzentelle, che la colpisce molto e che è profondamente radicata nella cultura napoletana.
Spirits è appunto composta, come lo era l'opera precedente, da vari calchi di un teschio ritrovato all'interno del Cimitero delle Fontanelle. Questo era il luogo in cui spesso, durante le epidemie, venivano accatastati i corpi dei morti. Quando dopo anni questi corpi vengono ritrovati sotto forma ormai di ossa, si sviluppa un culto secondo il quale queste anime diventano delle anime di cui prendersi cura.
La cura nei loro confronti riesce ad avere effetti positivi sul soggetto che in qualche modo le adotta. Queste anime dal latino 'petere', chiamate pezzentelle, chiedono un sollievo e un aiuto da parte dei vivi. Rappresentano il punto d'incontro tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti e diventano delle entità da rispettare e alle quali chiedere in qualche modo protezione.
Nell'opera Rebecca Horn installa questi calchi in ghisa dei teschi, giocando sull'idea di rispecchiamento del soggetto tramite la presenza degli specchi che le celano e poi le scoprono attraverso un movimento fluido, fatto attraverso un marchingegno meccanico, per ricreare l'idea di continuità fra i due mondi e, soprattutto, di stabilire l'idea del memento mori nel momento in cui il soggetto che sicuramente si prenderà cura dei teschi, allo stesso modo potrebbe un giorno essere al loro posto.
Quindi attraverso questo scambio e rispecchiamento tra soggetto guardante e opera che viene celata si ristabilisce questo rapporto e questo tipo di matrice culturale che rappresenta molto la città all'interno della quale le forze di bellezza e quelle del caos convivono costantemente. Quest'opera è sintomatica del fatto che la città sia in grado, e il museo ne è testimone, di riuscire a colpire anche artisti di provenienze completamente diverse, rispetto a caratteristiche culturali molto forti e ad aspetti della cultura locale che possono sembrare a tratti paradossali.
Il culto appunto delle capuzzelle, come vengono chiamate in gergo, è qualcosa di molto forte che addirittura viene dichiarato illegale da parte della Chiesa nel 1269 dal cardinale Orsini che però permane tutt'oggi in luoghi come appunto il Cimitero delle Fontanelle e la Chiesa delle Anime del Purgatorio ad Arco.
Rebecca Horn omaggia questa tradizione e ricrea un ambiente che attraverso il gioco della luce e degli specchi e di questa melodia composta da un solo musicista, Hayden Chisholm, che con strumenti e voce riesce a creare un'atmosfera soffusa, riesce a creare la suggestione dell'essere in bilico tra una situazione di vita e quella di un mondo ultraterreno.
Art Tour a Napoli con ARTE.it e campania>artecard
• Napoli: alla scoperta dei capolavori nei musei di Via Duomo
Per maggiori informazioni:
• Campania>artecard
Video su YouTube:
• Museo del Tesoro di San Gennaro (VIDEO)
• ilCartastorie, il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli (VIDEO)
• Complesso Monumentale Donnaregina - Museo Diocesano (VIDEO)
• Museo Filangieri (VIDEO)
• Museo MADRE (VIDEO)
• Pio Monte della Misericordia (VIDEO)
• Chiesa di San Severo al Pendino (VIDEO)
Nel 2005 il Museo viene aperto con ciascuna sala del primo piano dedicata a un artista. Rebecca Horn vi realizza quest'opera a partire da una suggestione nata nel 2002 quando, per un'opera di arte pubblica in piazza Pebliscito, realizza Spirits in madreperla che esamina per la prima volta il culto delle anime pezzentelle, che la colpisce molto e che è profondamente radicata nella cultura napoletana.
Spirits è appunto composta, come lo era l'opera precedente, da vari calchi di un teschio ritrovato all'interno del Cimitero delle Fontanelle. Questo era il luogo in cui spesso, durante le epidemie, venivano accatastati i corpi dei morti. Quando dopo anni questi corpi vengono ritrovati sotto forma ormai di ossa, si sviluppa un culto secondo il quale queste anime diventano delle anime di cui prendersi cura.
La cura nei loro confronti riesce ad avere effetti positivi sul soggetto che in qualche modo le adotta. Queste anime dal latino 'petere', chiamate pezzentelle, chiedono un sollievo e un aiuto da parte dei vivi. Rappresentano il punto d'incontro tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti e diventano delle entità da rispettare e alle quali chiedere in qualche modo protezione.
Nell'opera Rebecca Horn installa questi calchi in ghisa dei teschi, giocando sull'idea di rispecchiamento del soggetto tramite la presenza degli specchi che le celano e poi le scoprono attraverso un movimento fluido, fatto attraverso un marchingegno meccanico, per ricreare l'idea di continuità fra i due mondi e, soprattutto, di stabilire l'idea del memento mori nel momento in cui il soggetto che sicuramente si prenderà cura dei teschi, allo stesso modo potrebbe un giorno essere al loro posto.
Quindi attraverso questo scambio e rispecchiamento tra soggetto guardante e opera che viene celata si ristabilisce questo rapporto e questo tipo di matrice culturale che rappresenta molto la città all'interno della quale le forze di bellezza e quelle del caos convivono costantemente. Quest'opera è sintomatica del fatto che la città sia in grado, e il museo ne è testimone, di riuscire a colpire anche artisti di provenienze completamente diverse, rispetto a caratteristiche culturali molto forti e ad aspetti della cultura locale che possono sembrare a tratti paradossali.
Il culto appunto delle capuzzelle, come vengono chiamate in gergo, è qualcosa di molto forte che addirittura viene dichiarato illegale da parte della Chiesa nel 1269 dal cardinale Orsini che però permane tutt'oggi in luoghi come appunto il Cimitero delle Fontanelle e la Chiesa delle Anime del Purgatorio ad Arco.
Rebecca Horn omaggia questa tradizione e ricrea un ambiente che attraverso il gioco della luce e degli specchi e di questa melodia composta da un solo musicista, Hayden Chisholm, che con strumenti e voce riesce a creare un'atmosfera soffusa, riesce a creare la suggestione dell'essere in bilico tra una situazione di vita e quella di un mondo ultraterreno.
Art Tour a Napoli con ARTE.it e campania>artecard
• Napoli: alla scoperta dei capolavori nei musei di Via Duomo
Per maggiori informazioni:
• Campania>artecard
Video su YouTube:
• Museo del Tesoro di San Gennaro (VIDEO)
• ilCartastorie, il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli (VIDEO)
• Complesso Monumentale Donnaregina - Museo Diocesano (VIDEO)
• Museo Filangieri (VIDEO)
• Museo MADRE (VIDEO)
• Pio Monte della Misericordia (VIDEO)
• Chiesa di San Severo al Pendino (VIDEO)
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Mondo | Al Museo Reale di Belle Arti dall’11 ottobre
Dietro le quinte dell’arte. Da Rembrandt a Magritte, un’avventura da vivere a Bruxelles
-
Venezia | Un importante appuntamento alle Gallerie dell’Accademia
Dopo cinque secoli a Venezia torna a splendere il soffitto ricomposto di Palazzo Corner, opera di Vasari
-
Dal 2 all’8 settembre sul piccolo schermo
La settimana in tv, dai segreti di Turner alla fotografia impegnata di Paola Agosti
-
Napoli | Dal 25 settembre al 16 febbraio alle Gallerie d'Italia
A Napoli arriva Andy Warhol
-
Sul piccolo schermo dal 26 al 31 agosto
La settimana in tv, dal viaggio in Costa azzurra con Man Ray e Picasso agli amori di Munch
-
Verona | Dal 12 al 15 settembre, in occasione di Tocatì
A Verona l’arte entra in gioco