Arte tra Apollo e Dioniso
 
										
										 
										
										
																		
																									Apollo e Dioniso, mostra Milano 2006
															
							30/01/2006
							 Apollo e Dioniso: una riconciliazione possibile è la stimolante mostra con cui la Galleria Blu di Milano apre il 2006, esplorando una delle correnti artistiche più importanti della seconda metà del ‘900: l’Informale, il cui nome fu coniato dal critico francese Michel Tapié nel 1952 in occasione della mostra “Signifiant de l’informel” (ma il termine forse fu già utilizzato da Dubuffet nel 1946). La mostra indaga le dinamiche generate dall’intersecarsi di tendenze in parte legate alla razionalità, in parte all’espressione di vissuti emozionali, analizzando tali percorsi dal punto di vista del metaforico ricongiungimento tra gli opposti mitologici di Apollo e Dioniso. 
Apollinea è ad esempio la razionalità con cui questi artisti inizialmente decisero di trovare un nuovo percorso dell’arte, oltre le scelte formali della tradizione. Tuttavia, al di là dello sforzo descrittivo e realistico, presto si diede spazio direttamente a tensioni emotive. Dalla messa in discussione della ragione “emerse come caposaldo la coincidenza dell’atto del creare con l’agire”. I mezzi tradizionali di espressione, quali la linea, il colore, la figura, persero significato in favore dell’esplorazione delle possibilità espressive della materia. Intervenne qui la dimensione dionisiaca, che permise a ciò che non è razionalizzabile di mostrarsi nell’opera con immediatezza. Al segno e al colore, che interpretavano le forme del reale, si sostituirono il gesto e la materia. Nella metafora mitologica stessa si individuano gli elementi di una riconciliazione: Apollo divide con il fratellastro Dioniso il proprio santuario, permettendogli così di entrare nell’Olimpo.
In mostra si affollano, con la propria verve dionisiaca di trasgressione rispetto alla tradizione, Afro, Alberto Burri, Nicolas De Stael, Jean Dubuffet, Jean Fautrier, Lucio Fontana, Sam Francis Hans Hartung, Henri Michaux, Jean Paul Riopelle, Giuseppe Santomaso,Gerard Schneider, Emil Schumacher, Tancredi, Antoni Tápies, Cy Twombly, Emilio Vedova, Wols. Troviamo esposta una serie di opere fondamentali per la comprensione della loro poetica (l’aspetto apollineo) come il sorprendente “Sacco SP1” (1956) di Burri, esposto alla Biennale di Venezia nel 1958 (nello stesso anno nella personale alla Galleria Blu) e alla Biennale d’arte di San Paolo del Brasile nel 1959, o “Casse noir et rouge” (1962 ca) di Tápies, dalle multiple presenze in importanti esposizioni, ultima delle quali quella dedicata al maestro spagnolo dalla Pinacoteca Casa Rusca di Locarno.
In tutti i lavori selezionati per l’esposizione la riconciliazione tra verità e trasgressione è manifesta.
Apollo e Dioniso: una riconciliazione possibile
Attraverso l’informale europeo
Milano, Galleria Blu, Via Senato 18
7 febbraio - 29 aprile 2006
Orari: lunedì-venerdì 10-12.30 / 15.30-19.00, sabato 15.30-19.00
Informazioni: tel. 02.76022404
						
						
					Apollinea è ad esempio la razionalità con cui questi artisti inizialmente decisero di trovare un nuovo percorso dell’arte, oltre le scelte formali della tradizione. Tuttavia, al di là dello sforzo descrittivo e realistico, presto si diede spazio direttamente a tensioni emotive. Dalla messa in discussione della ragione “emerse come caposaldo la coincidenza dell’atto del creare con l’agire”. I mezzi tradizionali di espressione, quali la linea, il colore, la figura, persero significato in favore dell’esplorazione delle possibilità espressive della materia. Intervenne qui la dimensione dionisiaca, che permise a ciò che non è razionalizzabile di mostrarsi nell’opera con immediatezza. Al segno e al colore, che interpretavano le forme del reale, si sostituirono il gesto e la materia. Nella metafora mitologica stessa si individuano gli elementi di una riconciliazione: Apollo divide con il fratellastro Dioniso il proprio santuario, permettendogli così di entrare nell’Olimpo.
In mostra si affollano, con la propria verve dionisiaca di trasgressione rispetto alla tradizione, Afro, Alberto Burri, Nicolas De Stael, Jean Dubuffet, Jean Fautrier, Lucio Fontana, Sam Francis Hans Hartung, Henri Michaux, Jean Paul Riopelle, Giuseppe Santomaso,Gerard Schneider, Emil Schumacher, Tancredi, Antoni Tápies, Cy Twombly, Emilio Vedova, Wols. Troviamo esposta una serie di opere fondamentali per la comprensione della loro poetica (l’aspetto apollineo) come il sorprendente “Sacco SP1” (1956) di Burri, esposto alla Biennale di Venezia nel 1958 (nello stesso anno nella personale alla Galleria Blu) e alla Biennale d’arte di San Paolo del Brasile nel 1959, o “Casse noir et rouge” (1962 ca) di Tápies, dalle multiple presenze in importanti esposizioni, ultima delle quali quella dedicata al maestro spagnolo dalla Pinacoteca Casa Rusca di Locarno.
In tutti i lavori selezionati per l’esposizione la riconciliazione tra verità e trasgressione è manifesta.
Apollo e Dioniso: una riconciliazione possibile
Attraverso l’informale europeo
Milano, Galleria Blu, Via Senato 18
7 febbraio - 29 aprile 2006
Orari: lunedì-venerdì 10-12.30 / 15.30-19.00, sabato 15.30-19.00
Informazioni: tel. 02.76022404
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