Dal 10 al 17 settembre

A Venezia, protagonista il vetro con la Venice Glass Week

Vittorio Zecchin, Vasi in vetro trasparente 1921-1925. Courtesy of Casadorofungher Comunicazione
 

Samantha De Martin

08/09/2017

Venezia - Anche se i primi documenti intorno all'arte vetraria veneziana risalgono a molto tempo prima, solo a partire dal XII secolo gli artigiani muranesi iniziano a dar sfoggio di quella raffinata manualità che li rende oggi apprezzati in tutto il mondo.
Venezia rende omaggio a una delle sue più illustri tradizioni in occasione di The Venice Glass Week, il primo festival internazionale dedicato all'arte del vetro, che, da Ca' Pesaro a Casa Goldoni, da palazzo Mocenigo al Museo del Vetro, coinvolgerà autorevoli artisti e importanti istituzioni.

Dal 10 al 17 settembre oltre 150 eventi, tra mostre, aperture speciali, aperitivi con l'artista e visite guidate - e persino una corsa notturna tra le calli di Murano - avranno come tema principale il vetro artistico.

La prima edizione di The Venice Glass Week - promossa dalla Comune di Venezia e ideata dalla Fondazione Musei Civici, dalla Fondazione Giorgio Cini, e dall'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - vedrà la partecipazione del regista, designer e visual artist Robert Wilson che, per la prima volta in Italia, presenta a Palazzo Franchetti una selezione di oggetti in vetro realizzati tra il 1994 e il 2005.

Sull'isola di San Giorgio Maggiore, i vetri di Vittorio Zecchin

Ad inaugurare la “settimana del vetro” sarà la mostra Vittorio Zecchin: i vetri trasparenti per Cappellin e Venini, a cura di Marino Barovier per Le stanze del vetro, dedicata agli eleganti lavori dellʼartista, realizzati negli anni Venti.
Sull'isola di San Giorgio Maggiore verranno esposte 250 opere monocrome in vetro soffiato che documentano la produzione di Zecchin a partire dal 1921, quando venne chiamato alla vetreria fondata dall’antiquario veneziano Giacomo Cappellin e dall'avvocato milanese Paolo Venini, con l’intento di dar vita a una nuova produzione rivolta a una clientela alto borghese.

Ad accogliere il visitatore, sempre a San Giorgio, nel giardino di fronte alla sede espositiva, la monumentale scultura in vetro dell’artista americana Pae White. Qwalala è un muro curvo lungo 75 metri, realizzato con migliaia di mattoni di vetro colorati, colati a mano.

Dentro l'Archivio del vetro

In occasione della Venice Glass Week, il Centro Studi del Vetro offre la possibilità di visitare l’Archivio del Vetro e la biblioteca specializzata, nel corso di sopralluoghi guidati negli spazi della Fondazione Giorgio Cini. Una documentazione unica, composta da disegni e progetti originali di poliedrica fattura che potranno essere “toccati con mano”, ma solo su prenotazione.

La Fenice ospita Gold

Anche il teatro La Fenice aderisce alla Venice Glass Week ospitando, fino al 13 settembre, nelle sale Apollinee, un'installazione in vetro, rigorosamente di Murano, realizzata dalle aziende concessionarie del marchio Vetro Artistico® Murano, che ha come denominatore comune l’oro, emblema di prosperità e ricchezza.

A spasso tra le fornaci

Durante tutta la durata dell'evento sarà offerta ai visitatori la possibilità di aderire agli itinerari di 90 minuti che accompagnano appassionati e curiosi all'interno delle fornaci e di quei laboratori dell'isola eccezionalmente aperti al pubblico, che svelano la millenaria arte veneziana.

A Murano le Fragili memorie di Luigi Ferrigno

Palazzo da Mula snocciola invece le Fragili memorie di Luigi Ferrigno, chimico in una fornace e fotografo, che ha racchiuso nei suoi scatti intensi, realizzati tra il 1957 e il 1962 in alcune fabbriche del vetro, le condizioni di vita e di lavoro di uomini, donne e ragazzi.

Gli appuntamenti al Museo del Vetro

Gaetano Pesce. Cinque tecniche con vetro - in calendario fino al 17 settembre - e Dino Martens. Pittore e Designer - fino al 30 settembre - sono due degli appuntamenti in corso al Museo del Vetro di Murano, protagonista della kermesse veneziana e sede di incontri e aperitivi con gli artisti.
Il lavoro di Federica Marangoni,dal titolo La danza del fuoco, è un'opera multimediale, dove l'incontro tra il vetro, il neon e lo specchio conferisce movimento e vitalità all'oggetto.

Alle Gallerie dell'Accademia un omaggio al vetro

Un grande vaso in vetro di Murano con fiori su steli di rame dove zampilli, fiori d’acqua e di fuoco erompono dalla sorgente ghiacciata, accoglie i visitatori delle Gallerie dell'Accademia.
Dal 10 al 17 settembre il pezzo unico Fuochi di Rugiada, realizzato da Giorgio Vigna per Venini si mostra al pubblico in tutto il suo fascino.

A Ca' Pesaro un'installazione ispirata al mondo zoomorfo

L’installazione Trifori e Bifori di Maria Grazia Rosin si ispira al fantastico mondo zoomorfo che caratterizza l’iconografia del gotico medioevale. Attraverso l’intreccio di forme organiche con lunghi arti d’insetto, l'artista, in mostra dal 10 al 17 settembre alla Galleria Internazionale d'Arte Moderna, cerca in modo astratto di interpretare l’arditezza strutturale delle guglie e degli archi a sesto acuto tipici dell’architettura gotica.

Venice Glass Week dedicata ai bambini

Anche i bambini potranno accostarsi all'arte del vetro grazie alle attività organizzate per i più piccoli, come l'edizione 2017 de La Bocca del Fuoco, una corsa notturna tra le calli e i ponti di Murano, lungo un percorso illuminato da candele, attraversando sei fornaci del vetro in piena attività.
Bianco come un foglio in trasparenza è un'altra proposta rivolta ai piccoli delle scuole primarie che si lega alla mostra Natura quasi Trasparente dell’artista veneziana Elisabetta Di Maggio, esposta alla Fondazione Querini Stampalia e che presenta alcuni oggetti in vetro della tradizione mettendoli in relazione con opere contemporanee.
L’attività prevede un giro in mostra alla scoperta delle installazioni dell’artista, ma anche letture ispirate ai colori, ai materiali e alle forme delle opere.

Nel corso della "settimana del vetro", la Fondazione Musei Civici di Venezia annuncerà alla città l’acquisizione delle opere in vetro della Collezione Barry Friedman per il Museo del Vetro di Murano. Si tratta di 177 lavori che includono i vetri firmati da Bianconi, Buzzi, Nason, Poli, Scarpa, Zecchin, realizzati presso le più importanti e storiche fabbriche muranesi tra le quali Seguso, Barovier e Toso, Cenedese, Salviati e Venini.

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