Fino al 6 ottobre al casino dei Principi di Villa Torlonia
Una mostra racconta le artiste a Roma tra Secessione, Futurismo e ritorno all'ordine
Pasquarosa, Cabine/Capanne sulla spiaggia /Portoferraio, 1927, Olio su tela, 61 x 49 cm, Roma, Galleria d'Arte Moderna
Samantha De Martin
19/06/2024
Roma - Nella prima metà del Novecento i fermenti della pittura, della scultura, della fotografia fecero breccia nella vita della capitale. A dominare la scena erano artiste italiane e internazionali del calibro di Evangelina Alciati, Teresa Berring, Wanda Biagini, Edita Broglio, Benedetta Cappa Marinetti, Ghitta Carell, Katy Castellucci, Leonetta Cecchi Pieraccini, Bice Lazzari, Pasquarosa Marcelli Bertoletti, Antonietta Raphaël, Rouzena Zatkova.
Queste protagoniste - provenienti da esperienze, formazioni e contesti diversi, accomunate dall’essere pienamente integrate nel tessuto artistico romano - ma soprattutto Roma, crocevia privilegiato e luogo di incontro durante il Ventennio, accolgono i visitatori della mostra Artiste a Roma. Percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all’Ordine in corso fino al 6 ottobre al casino dei Principi di Villa Torlonia.
Attraverso il percorso organizzato in collaborazione con Sapienza Università di Roma, Dipartimento SARAS (Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo) e con Zètema Progetto Cultura, le curatrici Federica Pirani, Annapaola Agati, Antonia Rita Arconti e Giulia Tulino aggiungono un ulteriore tassello di conoscenza a quel filone di ricerca avviato da diversi anni dalla Sovrintendenza Capitolina, dedicato alle artiste e all’immagine della donna nella storia dell’arte.
Adriana Pincherle, Natura morta con fiori e zucca, 1935-1945, Olio su tela su compensato, 113 x 80 cm, Roma, Casa Museo Alberto Moravia
L’impegno artistico di numerose pittrici e scultrici attive nella vita culturale capitolina nella prima metà del Novecento, espressioni di avanguardie e movimenti che, dal futurismo all’espressionismo, hanno attraversato gli anni del Ventennio fino al secondo dopoguerra, passa in mostra attraverso un centinaio di opere, tra dipinti, sculture, fotografie.
Spesso sottostimate dalla storiografia ufficiale, pur avendo lasciato un segno significativo nella storia dell’arte italiana del XX secolo attraverso la loro ampia produzione artistica, queste artiste si muovono in un percorso articolato in sei sezioni che coprono cinquant’anni densissimi di avvenimenti. Gli anni Dieci con le Secessioni romane, caratterizzati da stili diversi come l’espressionismo, il divisionismo, lo jugendstil, che incontrano dopo il 1916 anche il futurismo, cedono il passo alla prima guerra mondiale che introduce al Ventennio. Si afferma il cosiddetto “ritorno all’ordine” nel corso di anni caratterizzati dalla ripresa di canoni e temi classici mediati dal primo Rinascimento e promossi dalla rivista Valori Plastici in cui è presente anche la metafisica dei fratelli de Chirico. Sempre all’interno dei cosiddetti “ritorni” si incontra la Scuola di Via Cavour con la sua arte fortemente espressiva e talvolta in “silenzioso disaccordo” con il regime. Gli anni che precedono e seguono la seconda guerra mondiale chiudono il percorso.
Antonietta Raphaël, Riflesso nello specchio, 1945-1961, Gesso, Roma, Galleria d'Arte Moderna
La mostra si può visitare dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19. Ultimo ingresso alle 18.
Queste protagoniste - provenienti da esperienze, formazioni e contesti diversi, accomunate dall’essere pienamente integrate nel tessuto artistico romano - ma soprattutto Roma, crocevia privilegiato e luogo di incontro durante il Ventennio, accolgono i visitatori della mostra Artiste a Roma. Percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all’Ordine in corso fino al 6 ottobre al casino dei Principi di Villa Torlonia.
Attraverso il percorso organizzato in collaborazione con Sapienza Università di Roma, Dipartimento SARAS (Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo) e con Zètema Progetto Cultura, le curatrici Federica Pirani, Annapaola Agati, Antonia Rita Arconti e Giulia Tulino aggiungono un ulteriore tassello di conoscenza a quel filone di ricerca avviato da diversi anni dalla Sovrintendenza Capitolina, dedicato alle artiste e all’immagine della donna nella storia dell’arte.
Adriana Pincherle, Natura morta con fiori e zucca, 1935-1945, Olio su tela su compensato, 113 x 80 cm, Roma, Casa Museo Alberto Moravia
L’impegno artistico di numerose pittrici e scultrici attive nella vita culturale capitolina nella prima metà del Novecento, espressioni di avanguardie e movimenti che, dal futurismo all’espressionismo, hanno attraversato gli anni del Ventennio fino al secondo dopoguerra, passa in mostra attraverso un centinaio di opere, tra dipinti, sculture, fotografie.
Spesso sottostimate dalla storiografia ufficiale, pur avendo lasciato un segno significativo nella storia dell’arte italiana del XX secolo attraverso la loro ampia produzione artistica, queste artiste si muovono in un percorso articolato in sei sezioni che coprono cinquant’anni densissimi di avvenimenti. Gli anni Dieci con le Secessioni romane, caratterizzati da stili diversi come l’espressionismo, il divisionismo, lo jugendstil, che incontrano dopo il 1916 anche il futurismo, cedono il passo alla prima guerra mondiale che introduce al Ventennio. Si afferma il cosiddetto “ritorno all’ordine” nel corso di anni caratterizzati dalla ripresa di canoni e temi classici mediati dal primo Rinascimento e promossi dalla rivista Valori Plastici in cui è presente anche la metafisica dei fratelli de Chirico. Sempre all’interno dei cosiddetti “ritorni” si incontra la Scuola di Via Cavour con la sua arte fortemente espressiva e talvolta in “silenzioso disaccordo” con il regime. Gli anni che precedono e seguono la seconda guerra mondiale chiudono il percorso.
Antonietta Raphaël, Riflesso nello specchio, 1945-1961, Gesso, Roma, Galleria d'Arte Moderna
La mostra si può visitare dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19. Ultimo ingresso alle 18.
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