Dal 10 settembre 2016 al 29 gennaio 2017
Meccanismi e automi di Janello Torriani
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Ritratto di Janello Torriani - Anonimo XVI secolo rimaneggiato nel XVII secolo – (olio su tela) Museo Civico Ala Ponzone
Ludovica Sanfelice
07/09/2016
Cremona - Cremona riscopre le invenzioni del suo illustre cittadino Janello Torriani, genio del Rinascimento che con le sue forti mani da fabbro ferraio creò meraviglie capaci di incantare la corte spagnola di Carlo V d'Asburgo e del figlio Filippo II.
Non sapeva dipingere a differenza di Leonardo, non vantava nobili origini ma mostrò presto una disposizione per le scienze matematiche: la sua mente poteva infatti concepire meccanismi elaborati e complessi degni della tecnologia più avanzata. Orologi planetari con migliaia di componenti, macchine ciclopiche e automi dal futuro che sbalordivano chiunque e incoraggiavano ad accostare il suo nome a quello di Archimede.
Malgrado non si conosca la sua data di nascita una leggenda narra che nel momento in cui Janello venne al mondo un fulmine squarciò il cielo andando a scaricare sull'orologio del Torrazzo che più tardi ebbe l'incarico di restaurare. E proprio gli orologi diedero origine alla sua fama quando l'imperatore spagnolo lo portò con sè e gli affidò la costruzione di un nuovo strumento sul modello dell'Astrario Dondi. Janello consegnò il lavoro in una versione sorprendentemente compatta e trasportabile mossa da molle al posto dei pesi. Un oggetto unico, conosciuto con il nome di Microcosmo.
Il nuovo re di Spagna gli affidò quindi molte altre opere matematiche come il calcolo per la fusione di un concerto di Campane per San Lorenzo El Escorial e grandi opere idraliche che culminarono nella costruzione degli ingegni di Toledo, le prime macchine ciclopiche della storia capaci di elevare imponenti volumi d'acqua per un'altezza di circa 100 metri.
Un'importante mostra racconterà le sue imprese nelle sale espositive del Museo del Violino dal 10 settembre.
Non sapeva dipingere a differenza di Leonardo, non vantava nobili origini ma mostrò presto una disposizione per le scienze matematiche: la sua mente poteva infatti concepire meccanismi elaborati e complessi degni della tecnologia più avanzata. Orologi planetari con migliaia di componenti, macchine ciclopiche e automi dal futuro che sbalordivano chiunque e incoraggiavano ad accostare il suo nome a quello di Archimede.
Malgrado non si conosca la sua data di nascita una leggenda narra che nel momento in cui Janello venne al mondo un fulmine squarciò il cielo andando a scaricare sull'orologio del Torrazzo che più tardi ebbe l'incarico di restaurare. E proprio gli orologi diedero origine alla sua fama quando l'imperatore spagnolo lo portò con sè e gli affidò la costruzione di un nuovo strumento sul modello dell'Astrario Dondi. Janello consegnò il lavoro in una versione sorprendentemente compatta e trasportabile mossa da molle al posto dei pesi. Un oggetto unico, conosciuto con il nome di Microcosmo.
Il nuovo re di Spagna gli affidò quindi molte altre opere matematiche come il calcolo per la fusione di un concerto di Campane per San Lorenzo El Escorial e grandi opere idraliche che culminarono nella costruzione degli ingegni di Toledo, le prime macchine ciclopiche della storia capaci di elevare imponenti volumi d'acqua per un'altezza di circa 100 metri.
Un'importante mostra racconterà le sue imprese nelle sale espositive del Museo del Violino dal 10 settembre.
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