Aykut Uslutekin. Izmir, 8.500 anni di storia
Dal 09 Maggio 2013 al 07 Giugno 2013
Roma
Luogo: Ambasciata di Turchia
Indirizzo: piazza della Repubblica 55/56
Orari: da lunedì a venerdì 9-17
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 4871190 /06 4871393
E-Mail info: turchia@turchia.it
Sito ufficiale: http://www.turchia.it
Mercoledì 8 maggio, alle 18.00, presso lo spazio espositivo dell’Ufficio Cultura e Informazioni della Ambasciata di Turchia a Roma in Piazza della Repubblica 55-56, si inaugurerà la mostra “Izmir, 8.500 anni di storia” del fotografo turco Aykut Uslutekin. La mostra resterà a disposizione del pubblico fino al 7 giugno 2013 negli orari di apertura degli uffici.
La mostra vuole essere una vetrina per la città di Izmir in occasione della sua candidatura per l’EXPO 2020. Attraverso un percorso di circa 40 immagini, il fotografo Aykut Uslutekin ci mostra i tesori più importanti, gli scorci più affascinanti, i monumenti più imponenti, i paesaggi più straordinari di una città che per definizione viene chiamata “la bella”.
Terza città della Turchia per grandezza (con oltre 3,5 milioni di abitanti) e secondo porto dopo Istanbul, Izmir (l’antica Smirne) ha una posizione invidiabile sulla Costa Egea centrale, all’imbocco di una baia di 50 km contornata da colline. Oggi è una città moderna, ma non si può prescindere dalla sua lunga ed importante storia. La leggenda vuole che proprio qui sia nato Omero.
Le origini urbane della città si fanno risalire al III millennio a.C. quando i primi abitanti si stabilirono sulla collina di Tepekule, l’attuale quartiere di Bayrakli. Venne conquistata prima dagli Ittiti intorno al 1.500 a.C. e poi dai Lidi che ne determinarono un rapido declino. Alessandro Magno vi arrivò nel 334 a.C. spinto da un sogno propiziatorio e sancì la fondazione di una nuova cittadella militare sul Monte Pagos, la collina dalla cima piana oggi adornata dalla Kadifekale, da cui si gode il panorama dell’intera città. Dopo la morte di Alessandro Magno, è passata ai Romani, ai Bizantini e ai Selgiuchidi, arricchendosi nel corso dei secoli di straordinari monumenti e allargando la sua influenza sui territori circostanti. Infine nel 1415 venne incorporata nell’Impero Ottomano. Tra il XVII e il XIX secolo, Izmir si guadagnò la fama di essere una delle città portuali più importanti del Mediterraneo, poiché commercianti di varie origini (specialmente Greci, Francesi, Italiani, Olandesi, Armeni ed Ebrei) trasformarono la città in un attivo porto commerciale. Dopo la Prima Guerra Mondiale, con la Guerra di Indipendenza Turca nel 1922, Izmir venne definitivamente annessa a quella che di lì ad una anno sarebbe diventata la Repubblica di Turchia.
La città si mostra oggi come una vera metropoli contemporanea, vivace, giovane (poco più di 33 anni l’età media) e colta (9 università e 110.000 studenti) : la città mette a disposizione di tutto il Paese un flusso continuo di scienziati, artisti, uomini d’affari e studiosi. Konak è il vero cuore pulsante della città, mentre il simbolo principale è la Torre dell’Orologio (costruita nel 1901) che domina su una vasta piazza ad anfiteatro chiamata Cumhuriyet Meydani. Da qui comincia il Kordon, il vialone affacciato sul golfo che è un susseguirsi di negozi, caffè e ristoranti con file di tavolini all’aperto, sempre affollati, dalla colazione al dopocena (che si protrae fino a notte fonda). L’agorà, la piazza del mercato costruita da Alessandro il Grande, come tutte le altre agorà del mondo antico, era (ed è ancora oggi) un posto d’incontro di tutte le attività commerciali, politiche e religiose della cittadinanza ed è sicuramente la meglio conservata e la più grande delle agorà ioniche. L’Ascensore è probabilmente il posto più conosciuto di Izmir, anche perché la terrazza è uno dei luoghi ideali per un aperitivo serale: costruito dal banchiere Nesim Levi nel 1907, l’ascensore collega la costiera e la collina; oggi funziona con la corrente elettrica, ma originariamente veniva azionato da energia idraulica. L’antico Palazzo Doganale, progettato dal famoso architetto francese Gustavo Eiffelnel XIX secolo, è adesso usato come area ricreativa con vari caffè, ristoranti e negozi. Il Parco Culturale, l’area ricreativa più grande di Izmir, è sede della Fiera Internazionale di Izmir e comprende diversi luoghi al coperto e all’aperto come musei, centri d’arte, teatri e un parco divertimenti, in aggiunta a giardini, ristoranti e caffè. Il Parco Culturale assomiglia ad un giardino botanico con i suoi 8.000 alberi e 200 specie di piante e fiori. La Fiera Internazionale, che ha sede in questo parco, è stata visitata da milioni di visitatori dal suo primo anno nel 1936.
Izmir rappresenta una potenza commerciale ed economica: dai suoi porti transita circa un quarto di tutto l’import-export nazionale e in forte crescita è la presenza di imprese e investitori stranieri. Non solo, da Izmir parte l’esportazione di molti dei prodotti agricoli coltivati nella regione come frumento, mais, olio, agrumi, tabacco, cotone, uva e fichi. Il suo clima perfetto (quasi 300 giorni di sole in un anno) rende la provincia di Izmir un ambiente ideale per l’agricoltura ed è una destinazione fortunata per i buongustai di tutto il mondo, grazie alle sue meraviglie culinarie.
Izmir è una città aperta, storicamente multiculturale e multireligiosa. Importante qui la tradizione cristiana, accanto a quella musulmana ed ebraica, fedi ben radicate che qui convivono serenamente e che hanno nei secoli disseminato la città di chiese, moschee e sinagoghe, che convivono in un intreccio armonioso con gli antichi santuari. Non dimentichiamo che nella vicina Efeso, uno fra i più importanti e famosi centri urbani dell’antichità, Maria avrebbe trascorso gli ultimi anni di vita, dopo la morte di Cristo, e San Giovanni vi avrebbe scritto il Vangelo. E Izmir (con l’antico nome di Smirne) faceva anche parte delle Sette Chiese dell’Apocalisse di S. Giovanni, insieme alle vicine Efeso, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea.
Le aree archeologiche di Efeso, con la famosa Biblioteca di Celso, e Pergamo, con la sua straordinaria acropoli, sono due delle mete più amate dai turisti che arrivano ad Izmir, ma non solo : in quest’area si trovano anche il Tempio di Artemide, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, e l’Asclepion, famosissimo centro terapeutico fondato nel IV secolo a.C. dove è rappresentato il serpente di Esculapio (dio della medicina e della sanità), ancora oggi simbolo internazionale del soccorso medico.
Infine il mare : Izmir ha ricevuto il riconoscimento di ben 35 Bandiere Blu per la qualità del suo mare e delle sue spiagge. Molto vicina è la penisola di Çe?me dove si trova anche la località omonima, vivace città costiera diventata recentemente una delle principali mete balneari dell’Egeo, dove è possibile effettuare trattamenti con le acque termali qui presenti. Lungo la penisola si incontrano diverse località turistiche interessanti tra le quali la più rinomata è sicuramente Alaçati, luogo esclusivo e molto alla moda, famoso tra gli appassionati di windsurf.
La mostra vuole essere una vetrina per la città di Izmir in occasione della sua candidatura per l’EXPO 2020. Attraverso un percorso di circa 40 immagini, il fotografo Aykut Uslutekin ci mostra i tesori più importanti, gli scorci più affascinanti, i monumenti più imponenti, i paesaggi più straordinari di una città che per definizione viene chiamata “la bella”.
Terza città della Turchia per grandezza (con oltre 3,5 milioni di abitanti) e secondo porto dopo Istanbul, Izmir (l’antica Smirne) ha una posizione invidiabile sulla Costa Egea centrale, all’imbocco di una baia di 50 km contornata da colline. Oggi è una città moderna, ma non si può prescindere dalla sua lunga ed importante storia. La leggenda vuole che proprio qui sia nato Omero.
Le origini urbane della città si fanno risalire al III millennio a.C. quando i primi abitanti si stabilirono sulla collina di Tepekule, l’attuale quartiere di Bayrakli. Venne conquistata prima dagli Ittiti intorno al 1.500 a.C. e poi dai Lidi che ne determinarono un rapido declino. Alessandro Magno vi arrivò nel 334 a.C. spinto da un sogno propiziatorio e sancì la fondazione di una nuova cittadella militare sul Monte Pagos, la collina dalla cima piana oggi adornata dalla Kadifekale, da cui si gode il panorama dell’intera città. Dopo la morte di Alessandro Magno, è passata ai Romani, ai Bizantini e ai Selgiuchidi, arricchendosi nel corso dei secoli di straordinari monumenti e allargando la sua influenza sui territori circostanti. Infine nel 1415 venne incorporata nell’Impero Ottomano. Tra il XVII e il XIX secolo, Izmir si guadagnò la fama di essere una delle città portuali più importanti del Mediterraneo, poiché commercianti di varie origini (specialmente Greci, Francesi, Italiani, Olandesi, Armeni ed Ebrei) trasformarono la città in un attivo porto commerciale. Dopo la Prima Guerra Mondiale, con la Guerra di Indipendenza Turca nel 1922, Izmir venne definitivamente annessa a quella che di lì ad una anno sarebbe diventata la Repubblica di Turchia.
La città si mostra oggi come una vera metropoli contemporanea, vivace, giovane (poco più di 33 anni l’età media) e colta (9 università e 110.000 studenti) : la città mette a disposizione di tutto il Paese un flusso continuo di scienziati, artisti, uomini d’affari e studiosi. Konak è il vero cuore pulsante della città, mentre il simbolo principale è la Torre dell’Orologio (costruita nel 1901) che domina su una vasta piazza ad anfiteatro chiamata Cumhuriyet Meydani. Da qui comincia il Kordon, il vialone affacciato sul golfo che è un susseguirsi di negozi, caffè e ristoranti con file di tavolini all’aperto, sempre affollati, dalla colazione al dopocena (che si protrae fino a notte fonda). L’agorà, la piazza del mercato costruita da Alessandro il Grande, come tutte le altre agorà del mondo antico, era (ed è ancora oggi) un posto d’incontro di tutte le attività commerciali, politiche e religiose della cittadinanza ed è sicuramente la meglio conservata e la più grande delle agorà ioniche. L’Ascensore è probabilmente il posto più conosciuto di Izmir, anche perché la terrazza è uno dei luoghi ideali per un aperitivo serale: costruito dal banchiere Nesim Levi nel 1907, l’ascensore collega la costiera e la collina; oggi funziona con la corrente elettrica, ma originariamente veniva azionato da energia idraulica. L’antico Palazzo Doganale, progettato dal famoso architetto francese Gustavo Eiffelnel XIX secolo, è adesso usato come area ricreativa con vari caffè, ristoranti e negozi. Il Parco Culturale, l’area ricreativa più grande di Izmir, è sede della Fiera Internazionale di Izmir e comprende diversi luoghi al coperto e all’aperto come musei, centri d’arte, teatri e un parco divertimenti, in aggiunta a giardini, ristoranti e caffè. Il Parco Culturale assomiglia ad un giardino botanico con i suoi 8.000 alberi e 200 specie di piante e fiori. La Fiera Internazionale, che ha sede in questo parco, è stata visitata da milioni di visitatori dal suo primo anno nel 1936.
Izmir rappresenta una potenza commerciale ed economica: dai suoi porti transita circa un quarto di tutto l’import-export nazionale e in forte crescita è la presenza di imprese e investitori stranieri. Non solo, da Izmir parte l’esportazione di molti dei prodotti agricoli coltivati nella regione come frumento, mais, olio, agrumi, tabacco, cotone, uva e fichi. Il suo clima perfetto (quasi 300 giorni di sole in un anno) rende la provincia di Izmir un ambiente ideale per l’agricoltura ed è una destinazione fortunata per i buongustai di tutto il mondo, grazie alle sue meraviglie culinarie.
Izmir è una città aperta, storicamente multiculturale e multireligiosa. Importante qui la tradizione cristiana, accanto a quella musulmana ed ebraica, fedi ben radicate che qui convivono serenamente e che hanno nei secoli disseminato la città di chiese, moschee e sinagoghe, che convivono in un intreccio armonioso con gli antichi santuari. Non dimentichiamo che nella vicina Efeso, uno fra i più importanti e famosi centri urbani dell’antichità, Maria avrebbe trascorso gli ultimi anni di vita, dopo la morte di Cristo, e San Giovanni vi avrebbe scritto il Vangelo. E Izmir (con l’antico nome di Smirne) faceva anche parte delle Sette Chiese dell’Apocalisse di S. Giovanni, insieme alle vicine Efeso, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea.
Le aree archeologiche di Efeso, con la famosa Biblioteca di Celso, e Pergamo, con la sua straordinaria acropoli, sono due delle mete più amate dai turisti che arrivano ad Izmir, ma non solo : in quest’area si trovano anche il Tempio di Artemide, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, e l’Asclepion, famosissimo centro terapeutico fondato nel IV secolo a.C. dove è rappresentato il serpente di Esculapio (dio della medicina e della sanità), ancora oggi simbolo internazionale del soccorso medico.
Infine il mare : Izmir ha ricevuto il riconoscimento di ben 35 Bandiere Blu per la qualità del suo mare e delle sue spiagge. Molto vicina è la penisola di Çe?me dove si trova anche la località omonima, vivace città costiera diventata recentemente una delle principali mete balneari dell’Egeo, dove è possibile effettuare trattamenti con le acque termali qui presenti. Lungo la penisola si incontrano diverse località turistiche interessanti tra le quali la più rinomata è sicuramente Alaçati, luogo esclusivo e molto alla moda, famoso tra gli appassionati di windsurf.
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