L'Agenda dell'Arte - In libreria
Alfabeto umano da le Heures de Charles d'Angoulême di Robinet Testard, XV secolo
, Bibliothèque nationale de France in Paris
, Bibliothèque nationale de France in Paris
Francesca Grego
22/12/2021
• Pio Baldi e Alice Militello (a cura), Enigma Raffaello. Fortuna, rivalità, contrasti: il mistero della morte del Sanzio. Skira
Il 6 aprile del 1520 Raffaello Sanzio si spegneva improvvisamente all’età di 37 anni in circostanze poco chiare, dando il via a cinque secoli di domande e congetture. A ucciderlo furono i vizi amorosi, come racconta Giorgio Vasari nelle Vite, oppure il rancore, l’animosità e l’invidia dei suoi rivali? Gli autori di questo libro indagano dietro il mito del giovane artista bello, raffinato e apparentemente amato da tutti, analizzandone criticamente la personalità ed esaminandone i potenziali rivali. Come in un giallo, ripercorriamo i momenti della morte e della sepoltura di Raffaello, la riesumazione delle sue presunte spoglie nel 1833, la realizzazione di un calco del teschio e la ricostruzione del volto del maestro attraverso le tecniche della moderna antropologia forense. Storia dell’arte, ricerca archivistica e bibliografica, scienza del restauro, tecnologie biomediche e bioarcheologiche e scienze anatomopatologiche mettono insieme le forze per far luce sull’esistenza e sulla fine di uno degli artisti più celebrati della storia.
Enigma Raffaello. Fortuna, rivalità, contrasti: il mistero della morte del Sanzio. A cura di Pio Baldi e Alice Militello. Skira, 2021
• Clara Bouveresse e Sarah Moon (a cura), Donne fotografe. Contrasto Books
Un sorprendente viaggio lungo la storia della fotografia attraverso lo sguardo femminile: è la proposta del cofanetto edito da Contrasto nell’iconica collana Fotonote, composto di tre volumi e quasi 200 immagini da scoprire. Si parte con le Pioniere (1851-1936), intraprendenti e audaci sperimentatrici come Julia Margaret Cameron, Claude Cahun, Imogen Cunningham o Tina Modotti, per andare avanti con Rivoluzionarie (1937-1970), che con nuova energia hanno documentato guerre, scontri politici e importanti questioni sociali, come Margaret Bourke-White, Lee Miller, Gerda Taro, Diane Arbus, Vivian Maier: donne che rivendicano un approccio soggettivo e personale all’obiettivo, senza aver paura di contaminare l’arte con l’impegno. Si arriva infine alle Visionarie (1970-2010), che combinano la fotografia con video, installazioni e altri media, a costo di metterne in discussione lo statuto. Tra nomi celebri come Cindy Sherman, Sophie Calle, Francesca Woodman e Shirin Neshat, il mondo della fotografia rompe i confini del mondo occidentale, portando alla ribalta autrici dalle origini più diverse. Quello che emerge è un panorama dinamico e variegato, che mostra come fin dall’invenzione della fotografia le donne siano state protagoniste di questa avventura, aprendo studi fotografici, depositando brevetti, raccontando il mondo, sperimentando, ricercando, esercitando i propri talenti nell’arte del ritratto, del fotomontaggio surrealista, della moda o del reportage.
Donne Fotografe. ContrastoBooks, 2021
• Massimiliano Gioni, Il desiderio messo a nudo. Conversazioni con Jeff Koons. Johan and Levi
Mentre a Firenze è ancora in corso la grande mostra di Palazzo Strozzi dedicata a Jeff Koons, il chiacchierato artista contemporaneo si racconta in una lunga intervista con il critico e curatore Massimiliano Gioni. Dopo il record di Rabbit, il coniglietto d’acciaio battuto all’asta per più di 90 milioni di dollari, Jeff Koons è il re del mercato dell’arte. Artefice di opere che sono entrate nell’immaginario collettivo rileggendo e incarnando i topos della società dei consumi, Koons mette in scena il desiderio e accoglie lo spettatore in uno spazio euforico e vitale, dove gli oggetti più banali si trasformano in voluttuose sirene. Brillante e maniacale come le sue sculture, la personalità di Koons si svela in una serie di conversazioni condotte da Gioni tra il 2018 e il 2021. Ripercorriamo così le tappe principali della sua storia d’artista, dall’infanzia in Pennsylvania all’incontro con Duchamp, fino alle recenti commissioni a Parigi e in Qatar. La chiave del successo, lascia intendere l’autore di Rabbit, è più semplice del previsto: accettare senza fisime i propri gusti, il proprio background, i propri desideri. “Da sempre sono consapevole del potere discriminatorio dell’arte, e da sempre mi oppongo”, afferma più convinto che mai.
Massimiliano Gioni, Il desiderio messo a nudo. Conversazioni con Jeff Koons. Johan and Levi, 2021
• Zehra Doğan, Prigione n.5. Becco Giallo
Artista, attivista e giornalista curda, Zehra Doğan fu arrestata in Turchia nel 2016 per aver condiviso una sua opera su Twitter: rielaborando una fotografia scattata da un soldato turco tra le macerie della città di Nusaybin, Zehra aveva sostituito ai blindati di Erdogan degli scorpioni, simbolo di morte e distruzione. Per quasi tre anni è rimasta chiusa nella Prigione n.5, mentre le sue opere facevano il giro del mondo, Ai Weiwei le dedicava un'appassionata lettera aperta e Banksy un murales a New York. Sul Bowery Wall, il muro più ambito di Manhattan, l'artista curda è rappresentata tra le sbarre mentre brandisce la sua arma più potente: una matita. E in effetti di smettere di disegnare Zehra non ha voluto saperne: di nascosto e con mezzi di fortuna - lenzuola, stracci, frutti e verdure, sangue, cenere di sigarette - ha continuato ad esprimersi regalandoci una testimonianza di straordinario coraggio. Oggi quei disegni fatti uscire clandestinamente dal carcere si ricompongono in un diario-graphic novel edito da Becco Giallo. Perché “le idee non possono essere prigioniere. Trovano la loro strada, scivolano dentro le fessure, attraversano le finestre con le sbarre e le crepe dei muri. Evitano agili il filo spinato. Raggiungono l’esterno della prigione come rami d’edera. E alla fine, arrivano a noi”.
Zehra Doğan, Özdinamik, Auto-dinamica, 2017, carcere di Diyarbakir, 67 x 56 cm, penna a sfera, caffè, curcuma, succo di prezzemolo su giornale I Photo Jef Rabillon
Il 6 aprile del 1520 Raffaello Sanzio si spegneva improvvisamente all’età di 37 anni in circostanze poco chiare, dando il via a cinque secoli di domande e congetture. A ucciderlo furono i vizi amorosi, come racconta Giorgio Vasari nelle Vite, oppure il rancore, l’animosità e l’invidia dei suoi rivali? Gli autori di questo libro indagano dietro il mito del giovane artista bello, raffinato e apparentemente amato da tutti, analizzandone criticamente la personalità ed esaminandone i potenziali rivali. Come in un giallo, ripercorriamo i momenti della morte e della sepoltura di Raffaello, la riesumazione delle sue presunte spoglie nel 1833, la realizzazione di un calco del teschio e la ricostruzione del volto del maestro attraverso le tecniche della moderna antropologia forense. Storia dell’arte, ricerca archivistica e bibliografica, scienza del restauro, tecnologie biomediche e bioarcheologiche e scienze anatomopatologiche mettono insieme le forze per far luce sull’esistenza e sulla fine di uno degli artisti più celebrati della storia.
Enigma Raffaello. Fortuna, rivalità, contrasti: il mistero della morte del Sanzio. A cura di Pio Baldi e Alice Militello. Skira, 2021
• Clara Bouveresse e Sarah Moon (a cura), Donne fotografe. Contrasto Books
Un sorprendente viaggio lungo la storia della fotografia attraverso lo sguardo femminile: è la proposta del cofanetto edito da Contrasto nell’iconica collana Fotonote, composto di tre volumi e quasi 200 immagini da scoprire. Si parte con le Pioniere (1851-1936), intraprendenti e audaci sperimentatrici come Julia Margaret Cameron, Claude Cahun, Imogen Cunningham o Tina Modotti, per andare avanti con Rivoluzionarie (1937-1970), che con nuova energia hanno documentato guerre, scontri politici e importanti questioni sociali, come Margaret Bourke-White, Lee Miller, Gerda Taro, Diane Arbus, Vivian Maier: donne che rivendicano un approccio soggettivo e personale all’obiettivo, senza aver paura di contaminare l’arte con l’impegno. Si arriva infine alle Visionarie (1970-2010), che combinano la fotografia con video, installazioni e altri media, a costo di metterne in discussione lo statuto. Tra nomi celebri come Cindy Sherman, Sophie Calle, Francesca Woodman e Shirin Neshat, il mondo della fotografia rompe i confini del mondo occidentale, portando alla ribalta autrici dalle origini più diverse. Quello che emerge è un panorama dinamico e variegato, che mostra come fin dall’invenzione della fotografia le donne siano state protagoniste di questa avventura, aprendo studi fotografici, depositando brevetti, raccontando il mondo, sperimentando, ricercando, esercitando i propri talenti nell’arte del ritratto, del fotomontaggio surrealista, della moda o del reportage.
Donne Fotografe. ContrastoBooks, 2021
• Massimiliano Gioni, Il desiderio messo a nudo. Conversazioni con Jeff Koons. Johan and Levi
Mentre a Firenze è ancora in corso la grande mostra di Palazzo Strozzi dedicata a Jeff Koons, il chiacchierato artista contemporaneo si racconta in una lunga intervista con il critico e curatore Massimiliano Gioni. Dopo il record di Rabbit, il coniglietto d’acciaio battuto all’asta per più di 90 milioni di dollari, Jeff Koons è il re del mercato dell’arte. Artefice di opere che sono entrate nell’immaginario collettivo rileggendo e incarnando i topos della società dei consumi, Koons mette in scena il desiderio e accoglie lo spettatore in uno spazio euforico e vitale, dove gli oggetti più banali si trasformano in voluttuose sirene. Brillante e maniacale come le sue sculture, la personalità di Koons si svela in una serie di conversazioni condotte da Gioni tra il 2018 e il 2021. Ripercorriamo così le tappe principali della sua storia d’artista, dall’infanzia in Pennsylvania all’incontro con Duchamp, fino alle recenti commissioni a Parigi e in Qatar. La chiave del successo, lascia intendere l’autore di Rabbit, è più semplice del previsto: accettare senza fisime i propri gusti, il proprio background, i propri desideri. “Da sempre sono consapevole del potere discriminatorio dell’arte, e da sempre mi oppongo”, afferma più convinto che mai.
Massimiliano Gioni, Il desiderio messo a nudo. Conversazioni con Jeff Koons. Johan and Levi, 2021
• Zehra Doğan, Prigione n.5. Becco Giallo
Artista, attivista e giornalista curda, Zehra Doğan fu arrestata in Turchia nel 2016 per aver condiviso una sua opera su Twitter: rielaborando una fotografia scattata da un soldato turco tra le macerie della città di Nusaybin, Zehra aveva sostituito ai blindati di Erdogan degli scorpioni, simbolo di morte e distruzione. Per quasi tre anni è rimasta chiusa nella Prigione n.5, mentre le sue opere facevano il giro del mondo, Ai Weiwei le dedicava un'appassionata lettera aperta e Banksy un murales a New York. Sul Bowery Wall, il muro più ambito di Manhattan, l'artista curda è rappresentata tra le sbarre mentre brandisce la sua arma più potente: una matita. E in effetti di smettere di disegnare Zehra non ha voluto saperne: di nascosto e con mezzi di fortuna - lenzuola, stracci, frutti e verdure, sangue, cenere di sigarette - ha continuato ad esprimersi regalandoci una testimonianza di straordinario coraggio. Oggi quei disegni fatti uscire clandestinamente dal carcere si ricompongono in un diario-graphic novel edito da Becco Giallo. Perché “le idee non possono essere prigioniere. Trovano la loro strada, scivolano dentro le fessure, attraversano le finestre con le sbarre e le crepe dei muri. Evitano agili il filo spinato. Raggiungono l’esterno della prigione come rami d’edera. E alla fine, arrivano a noi”.
Zehra Doğan, Özdinamik, Auto-dinamica, 2017, carcere di Diyarbakir, 67 x 56 cm, penna a sfera, caffè, curcuma, succo di prezzemolo su giornale I Photo Jef Rabillon
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