La collezione di Henriette Hertz: pegno d'amore per l'Italia

Biblioteca Hertziana | Henriette Hertz
 

07/03/2013

Roma - Esattamente cento anni fa Henriette Hertz, collezionista tedesca innamorata di Roma e del Rinascimento istituiva un grande archivio di libri e foto interamente dedicato alla storia dell'arte. Si tratta della Bibliotheca Hertziana, di recente ristrutturata ed ampliata ad opera dell'architetto madrileno Juan Navarro Baldewege, situata nel palazzetto Zuccari, al Pincio, ricevuto in dono dalla fondatrice nel 1904 e divenuto in breve un circolo intellettuale e cosmopolita. Nel 1913, anno della fondazione della biblioteca, divenuta nel tempo uno dei più rinomati istituti di ricerca al mondo per la storia dell'arte italiana, Henriette Hertz compì anche un altro generoso gesto nei confronti dell'Italia con il lascito testamentario della propria raccolta d'arte, composta da 43 opere di autori italiani risalenti per la maggior parte al periodo rinascimentale e alle scuole veneta e toscana, acquisito dalla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini. “Segno del mio amore verso il paese che io tengo in sì alta stima”, spiegava.

La storia di questa donazione viene adesso ricostruita in una mostra appena inaugurata, curata da Sybille Ebert-Schifferer e Anna LoBianco e allestita fino al prossimo 23 giugno proprio a Palazzo Barberini, al centro anch'esso, in questo stesso 2013, di una importante ricorrenza: i sessant'anni dalla prima apertura al pubblico.

In esposizione si possono ammirare tutte le 43 opere della collezione Hertz divise per scuole e cronologia. Alcune appaiono al pubblico per la prima volta, come la Maddalena di Francesco Ubertini, affiancate a capolavori famosi e già presenti nel percorso espositivo permanente come la Annunciazione di Filippo Lippi o la Madonna con Bambino di Giulio Romano, nota come Madonna Hertz, per la quale di recente è stata ipotizzata l'attribuzione a Raffaello.

Nicoletta Speltra