Un dribbling tra i colori
Dipinto sul tema del calcio
24/03/2002
Su un grande prato verde sintetico con le porte al soffitto, novanta opere tra disegni, oli e sculture giocano per rendere viva la storia del XX secolo le opere d’arte dedicate calcio italiano.
L'Italia dove questo sport gode di grande fama e tradizione fu travolta fin dall'inizio dal fenomeno del "pallone", come dimostrano i grandi autori delle prime opere in esposizione: grandi artisti legati in particolare al “Futurismo” interessati al fenomeno calcio ma anche allo sport come movimento.
Numerosi i quadri e le sculture che si occupano dei protagonisti del calcio: dagli spettatori come gli “Osservanti” di Dino Boschi o la “Folla sportiva” di Antonio Traverso; ai giocatori, come dimostra tutta una serie dedicata ai “calciatori” o “giocatori di pallone”, tra cui i “Ritmi di Calciatori” di Renato Guttuso che celebra il calcio ma anche personaggi singoli, ormai divenuti simboli di questo sport, facilmente riconoscibili sulla tela i ritratti di Zoff, Zigo e Falcao; ed ancora le partite “di football”, spesso proposte anche in luoghi di periferia come “Partita di calcio in periferia” di Giovanni Omiccioli o “Campo di Testaccio” di Ottorino Mancioli; le partite tra ragazzi e “Piccoli calciatori” di Carlo Socrate che ritrae i suoi due figli in tenuta calcistica con la palla in mano, quasi a sottolineare con situazioni intime e quotidiane la popolarità di questo sport in Italia.
Molte opere celebrano il ruolo del portiere ed i suoi gesti: la parata come quella in bronzo di Giovanni Riva che raffigura, mischiando l’arte alla sua passione, il portiere della Juventus Combi; ma anche il goal, l’azione, la rovesciata, sono stati oggetto di molti artisti, sintesi di spettacolarità e passione, celebrazione della figura in movimento e del dinamismo sportivo attraverso vari disegni, in particolare quelli di Gerardo Dottori, Fortunato Depero e Vittorio Colonna, e anche attraverso il marmo del “Calciatore” di Vanni Penone.
L’entusiasmo e il fascino per il gioco del pallone passa attraverso la rappresentazione dei momenti dell’esultazione dopo un goal o del riposo dopo la partita; il “Pallamonumento” del marchigiano Valeriano Trebbiani, le tavole “Sport e colori” di Ugo Nespolo o “Angeli della terra” di Enrico Prampolini. Lo stadio diventa tempio, teatro dove portieri, attaccanti e spettatori ne sono gli attori principali come suggerisce l’opera di Grazia Toderi, “Il decollo”, con la quale ha vinto la Biennale del 1999. L’entusiasmo è il valore che caratterizza tutte le opere in mostra e che unisce autori e spettatori, come tifosi e appassionati di calcio, tanto che, sottolinea una delle due curatrici, Mariastella Margozzi, sono state esposte per l’occasione due opere inedite create apposta da artisti-tifosi, Sandro Chia con “Azione” ed Ezio Gribaudo con “Omaggio ai Mondiali”.
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