Dal 30 dicembre il film sarà disponibile su Brera Plus
Peregrin and the Giant Fish, la nuova produzione della Pinacoteca di Brera
Peregrin and the Giant Fish, A marionette opera. Musica di Andrea Melis, Testo di James M. Bradburne, Regia di Francesco Fei, Marionette della Compagnia Carlo Colla & Figli - Associazione Grupporiani. Immagini di backstage.
Eleonora Zamparutti
23/12/2022
“Un progetto pazzo” così James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera, descrive Peregrin and the Giant Fish, il film di cui è autore e che sarà presentato al pubblico milanese il 26, 27, 28 dicembre nella sale cinematografiche del circuito Anteo (ANTEO Palazzo del Cinema e CITYLIFE Anteo spazioCinema), mentre dal 30 dicembre sarà disponibile al grande pubblico su BreraPlus, la piattaforma streaming della Pinacoteca di Brera.
E’ certamente un film non convenzionale e visionario, che porta a pieno titolo il timbro del suo autore. Viene subito da pensare che sarà difficile accettare il giorno in cui James Bradburne dovrà lasciare l’incarico a Brera. Nel giro di sette anni, ha conquistato il pubblico e i suoi collaboratori con la forza della sua visione d’insieme e dello sguardo in profondità.
Peregrin and the Giant Fish è un racconto in musica che ha come protagonista la marionetta Peregrin in viaggio verso un mondo migliore sul dorso di un pesce rosso, ed è ispirato alla favola illustrata che Tom Siedmann-Freud diede alle stampe nel 1923.
L’opera si legge a più livelli, rivelando la complessità dello sguardo di Bradburne sulla missione del museo : è una dichiarazione d’amore verso la creatività dei bambini, ma allo stesso tempo un omaggio ai suoi predecessori. La trama dell’opera unisce attraverso un fil rouge le visionarie ispirazioni dei celebri direttori che hanno guidato la Pinacoteca lungo il Novecento, tra felici scoperte e colti richiami.
Peregrin and the Giant Fish si iscrive nel solco della collaborazione tra il direttore Franco Russoli e l’artista Bruno Munari per creare i laboratori per bambini, strizza l’occhio alla volontà di Fernanda Wittgens di fare di Brera un “museo vivente”, omaggia la passione di Corrado Ricci (direttore a Brera dal 1898 al 1903) per le marionette come espressione di innovazione e creatività.
Peregrin infelice lascia il suo mondo, in bianco e nero, e si risveglia in un’isola utopica e colorata dove il denaro è sconosciuto, dove tutti ricevono ciò di cui hanno bisogno e lavorano insieme per il bene comune. Un messaggio di speranza adatto a infondere nuova linfa vitale negli animi abbattuti dalla recente pandemia e dalla guerra.
Scritto in un momento complesso della storia della Germania, al tempo della Repubblica di Weimar, quando l’inflazione era alle stelle, la pandemia di Spagnola appena terminata e la Grande Guerra da poco conclusa, Peregrin and the Giant Fish riflette il sogno di un mondo migliore.
Il libro illustrato porta la firma di Martha Siedmann-Freud, la nipote del padre della psicanalisi che appena adolescente prese con audacia la decisione di chiamarsi Tom, consapevole che essere donna rappresentava uno svantaggio per la carriera. Sionista appassionata: Tom Siedmann-Freud aveva una visione del sogno e dell’utopia, alimentata da una grande tenerezza che riversava nei suoi racconti per bambini.
“In generale se un libro è solo per bambini, non è un buon libro” afferma James Bradburne. E infatti l’avventura di Peregrin non è un’opera infantile né una riduzione della complessità come di solito opera Disney. “E’ la celebrazione di un nuovo rinascimento per le marionette. Grandi scrittori e registi negli anni ’20 del Novecento hanno fatto ricorso alle marionette per dare una forma astratta alle emozioni e per realizzare un teatro di idee e di simboli. Non sono un mezzo solo per bambini, le marionette sono un simbolo parte del teatro”.
La produzione, frutto di un’intensa collaborazione con Andrea Melis per le musiche, Francesco Fei per la regia e la compagnia Carlo Colla & Figli - Associazione Grupporiani per le marionette, va intesa anche come un nuovo modo di fare museo. “Da settembre del 2020 il business model della Pinacoteca di Brera è passato dal biglietto all’abbonamento” aggiunge Bradburne. “Oggi la piattaforma online Brera Plus è molto più di Netflix e deve alimentarsi con nuovi progetti. Brera Plus è il nostro museo quando l’edificio è chiuso. E’ la Pinacoteca al di fuori dal museo e dalle opere della sua collezione”.
“E’ un viaggio che ha incrociato tante cose” afferma Andrea Melis che ha lavorato al fianco di Clive Britton, direttore artistico del progetto musicale. L’idea di creare un film dal racconto della nipote di Freud che fosse un’opera lirica e al tempo stesso una favola per grandi e bambini, nasce in concomitanza con l’esecuzione del Winterreise di Schubert dell’aprile 2022 nella Sala Maria Teresa della Biblioteca Braidense a Brera. “Era appena iniziata la guerra in Ucraina e molte erano le suggestioni. Ci sono state varie scritture e riscritture, perché non volevamo fare un’opera per bambini. Si tratta di un’operina che è anche un viaggio nella musica del ‘900. La musica si confronta con immagini sagomate, le marionette infatti sono creature spigolose. Si è cercato di dare una configurazione sonora al colore. Quello di Peregrin è un viaggio contrario a quello di Orfeo che dalla luce era sceso agli inferi. Peregrin è un personaggio rassicurante.”
“E’ stata un’occasione imperdibile” aggiunge Franco Colla. “Abbiamo lavorato per sottrazione. La fissità dei volti delle marionette doveva ricondurre la scultura e la luce al segno grafico dell’illustrazione di Tom Siedmann-Freud.”
Un’avventura ambiziosa che rappresenta un nuovo modo di pensare il museo in chiave diversa e non comune.
E’ certamente un film non convenzionale e visionario, che porta a pieno titolo il timbro del suo autore. Viene subito da pensare che sarà difficile accettare il giorno in cui James Bradburne dovrà lasciare l’incarico a Brera. Nel giro di sette anni, ha conquistato il pubblico e i suoi collaboratori con la forza della sua visione d’insieme e dello sguardo in profondità.
Peregrin and the Giant Fish è un racconto in musica che ha come protagonista la marionetta Peregrin in viaggio verso un mondo migliore sul dorso di un pesce rosso, ed è ispirato alla favola illustrata che Tom Siedmann-Freud diede alle stampe nel 1923.
L’opera si legge a più livelli, rivelando la complessità dello sguardo di Bradburne sulla missione del museo : è una dichiarazione d’amore verso la creatività dei bambini, ma allo stesso tempo un omaggio ai suoi predecessori. La trama dell’opera unisce attraverso un fil rouge le visionarie ispirazioni dei celebri direttori che hanno guidato la Pinacoteca lungo il Novecento, tra felici scoperte e colti richiami.
Peregrin and the Giant Fish si iscrive nel solco della collaborazione tra il direttore Franco Russoli e l’artista Bruno Munari per creare i laboratori per bambini, strizza l’occhio alla volontà di Fernanda Wittgens di fare di Brera un “museo vivente”, omaggia la passione di Corrado Ricci (direttore a Brera dal 1898 al 1903) per le marionette come espressione di innovazione e creatività.
Peregrin infelice lascia il suo mondo, in bianco e nero, e si risveglia in un’isola utopica e colorata dove il denaro è sconosciuto, dove tutti ricevono ciò di cui hanno bisogno e lavorano insieme per il bene comune. Un messaggio di speranza adatto a infondere nuova linfa vitale negli animi abbattuti dalla recente pandemia e dalla guerra.
Scritto in un momento complesso della storia della Germania, al tempo della Repubblica di Weimar, quando l’inflazione era alle stelle, la pandemia di Spagnola appena terminata e la Grande Guerra da poco conclusa, Peregrin and the Giant Fish riflette il sogno di un mondo migliore.
Il libro illustrato porta la firma di Martha Siedmann-Freud, la nipote del padre della psicanalisi che appena adolescente prese con audacia la decisione di chiamarsi Tom, consapevole che essere donna rappresentava uno svantaggio per la carriera. Sionista appassionata: Tom Siedmann-Freud aveva una visione del sogno e dell’utopia, alimentata da una grande tenerezza che riversava nei suoi racconti per bambini.
“In generale se un libro è solo per bambini, non è un buon libro” afferma James Bradburne. E infatti l’avventura di Peregrin non è un’opera infantile né una riduzione della complessità come di solito opera Disney. “E’ la celebrazione di un nuovo rinascimento per le marionette. Grandi scrittori e registi negli anni ’20 del Novecento hanno fatto ricorso alle marionette per dare una forma astratta alle emozioni e per realizzare un teatro di idee e di simboli. Non sono un mezzo solo per bambini, le marionette sono un simbolo parte del teatro”.
La produzione, frutto di un’intensa collaborazione con Andrea Melis per le musiche, Francesco Fei per la regia e la compagnia Carlo Colla & Figli - Associazione Grupporiani per le marionette, va intesa anche come un nuovo modo di fare museo. “Da settembre del 2020 il business model della Pinacoteca di Brera è passato dal biglietto all’abbonamento” aggiunge Bradburne. “Oggi la piattaforma online Brera Plus è molto più di Netflix e deve alimentarsi con nuovi progetti. Brera Plus è il nostro museo quando l’edificio è chiuso. E’ la Pinacoteca al di fuori dal museo e dalle opere della sua collezione”.
“E’ un viaggio che ha incrociato tante cose” afferma Andrea Melis che ha lavorato al fianco di Clive Britton, direttore artistico del progetto musicale. L’idea di creare un film dal racconto della nipote di Freud che fosse un’opera lirica e al tempo stesso una favola per grandi e bambini, nasce in concomitanza con l’esecuzione del Winterreise di Schubert dell’aprile 2022 nella Sala Maria Teresa della Biblioteca Braidense a Brera. “Era appena iniziata la guerra in Ucraina e molte erano le suggestioni. Ci sono state varie scritture e riscritture, perché non volevamo fare un’opera per bambini. Si tratta di un’operina che è anche un viaggio nella musica del ‘900. La musica si confronta con immagini sagomate, le marionette infatti sono creature spigolose. Si è cercato di dare una configurazione sonora al colore. Quello di Peregrin è un viaggio contrario a quello di Orfeo che dalla luce era sceso agli inferi. Peregrin è un personaggio rassicurante.”
“E’ stata un’occasione imperdibile” aggiunge Franco Colla. “Abbiamo lavorato per sottrazione. La fissità dei volti delle marionette doveva ricondurre la scultura e la luce al segno grafico dell’illustrazione di Tom Siedmann-Freud.”
Un’avventura ambiziosa che rappresenta un nuovo modo di pensare il museo in chiave diversa e non comune.
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