Scoperta un'immagine che potrebbe rivoluzionare l'iconografia cristiana
Gesù potrebbe essere stato riccio, con vesti corte
La stele rinvenuta ad Ossirinco
E. Bramati
09/05/2014
Potrebbe davvero trattarsi di una delle più antiche immagini di Gesù sopravvissuta ai nostri giorni, quella rivenuta a Ossirinco, in Egitto.
L'archeologo spagnolo Josep Padró, affiancato da alcuni membri della Società catalana di Egittologia e dell'Università di Barcellona, ha infatti rinvenuto una camera sepolcrale, nella quale è stata trovata una stele di grande interesse storico-artistico.
Il soggetto raffigurato sulla sua superficie, un giovane dai capelli ricci e scuri e dalle vesti corte, potrebbe davvero essere il Nazareno, come lascerebbe intuire il suo tradizionale gesto di benedizione.
Il team sta effettuando ulteriori verifiche per poter arrivare ad una conclusione certa. Tuttavia, se così fosse, il dipinto rivoluzionerebbe significativamente l'iconografia del Cristo, da secoli consolidata nell'immagine di un uomo con barba, lunghi capelli e vesti ampie.
La scoperta di una rappresentazione cristiana nella tomba di una famiglia di sacerdoti non sarebbe inoltre inaspettata. Sin dai primi secoli, infatti, la Chiesa coopta si sarebbe diffusa in queste zone, come dimostrato dalla lingua dei pittogrammi riportati accanto all'immagine, ancora in corso di decifrazione.
Fino ad ora, tra le più antiche rappresentazioni di Gesù Cristo vi è un'immagine rinvenuta in Siria e datata intorno al 235, nella quale il soggetto appare senza barba. Altre immagini di questo periodo si trovano presso le Catacombe di Roma, dove egli è però raffigurato prevalentemente con sembianze giovanili.
L'archeologo spagnolo Josep Padró, affiancato da alcuni membri della Società catalana di Egittologia e dell'Università di Barcellona, ha infatti rinvenuto una camera sepolcrale, nella quale è stata trovata una stele di grande interesse storico-artistico.
Il soggetto raffigurato sulla sua superficie, un giovane dai capelli ricci e scuri e dalle vesti corte, potrebbe davvero essere il Nazareno, come lascerebbe intuire il suo tradizionale gesto di benedizione.
Il team sta effettuando ulteriori verifiche per poter arrivare ad una conclusione certa. Tuttavia, se così fosse, il dipinto rivoluzionerebbe significativamente l'iconografia del Cristo, da secoli consolidata nell'immagine di un uomo con barba, lunghi capelli e vesti ampie.
La scoperta di una rappresentazione cristiana nella tomba di una famiglia di sacerdoti non sarebbe inoltre inaspettata. Sin dai primi secoli, infatti, la Chiesa coopta si sarebbe diffusa in queste zone, come dimostrato dalla lingua dei pittogrammi riportati accanto all'immagine, ancora in corso di decifrazione.
Fino ad ora, tra le più antiche rappresentazioni di Gesù Cristo vi è un'immagine rinvenuta in Siria e datata intorno al 235, nella quale il soggetto appare senza barba. Altre immagini di questo periodo si trovano presso le Catacombe di Roma, dove egli è però raffigurato prevalentemente con sembianze giovanili.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Udine | Nuovile scoperte dal Fondo ex Pasqualis
Tre monete antiche emergono dal sottosuolo di Aquileia, grazie ai recenti scavi
-
Napoli | Un ambiente di servizio restituisce un contenitore prezioso
Una ventata d'Egitto nel fast food di Pompei
-
Roma | Fino all’11 gennaio 2026 a Roma,a Palazzo Venezia
Viaggio nell’Italia delle Ferrovie, dall’unità nazionale alle sfide della modernità
-
I titoli di novembre e dicembre
L’Agenda dell’arte - Al cinema
-
Roma | Fino al 1° marzo a Roma
L'arte relazionale si racconta al MAXXI
-
Roma | A Roma dal 24 ottobre al 3 maggio
La luce dei Faraoni incanta le Scuderie del Quirinale