Dal 1° al 7 aprile la città si accende intorno alla fiera internazionale Miart
Milano Art Week 2019: gli appuntamenti da non perdere
Milano Art Week 2019. Courtesy Banca Generali
Francesca Grego
28/03/2019
Milano - Spazio all’arte in tutte le sue forme: Milano si accende in una settimana di inaugurazioni, performance, passeggiate e aperture straordinarie, fino all’Art Night di sabato 6 aprile, per dare il benvenuto a Miart, la fiera internazionale che dal 4 al 7 aprile porterà nei padiglioni di Fieramilanocity le tendenze e i protagonisti dell’arte moderna e contemporanea.
La febbre dell’Art Week è pronta a contagiare tutta la città già da lunedì 1° aprile, in un calendario che coinvolgerà musei, fondazioni, gallerie private e spazi urbani attraverso temi di grande attualità: dai cambiamenti climatici alla creatività femminile, fino alle nuove tecnologie.
Tra le novità dell’edizione 2019 c’è la partecipazione di Banca Generali come main partner, che offrirà al pubblico l’apertura straordinaria della mostra Linda Fregni Nagler. Hana to Yama nella propria sede di piazza Sant’Alessandro e l’ingresso gratuito al Museo del Novecento durante tutta la giornata di sabato 6.
Sono davvero tante le esposizioni che inaugureranno per l’occasione, dando piena visibilità ai fermenti di una scena artistica sempre più vivace.
Se alla Fondazione Stelline L’Ultima Cena dopo Leonardo rileggerà un’icona del Rinascimento attraverso le opera di sei artisti internazionali (dal 2 aprile), anche il Museo Poldi Pezzoli si apre al contemporaneo con una mostra-dossier in cui la pittrice britannica Anj Smith dialoga con i capolavori della collezione.
L’Art Week è anche una ghiotta opportunità per conoscere da vicino protagonisti e particolari aspetti della ricerca attuale in esposizioni monografiche. Al PAC, per esempio, la personale di Anna Maria Maiolino porterà alla ribalta i linguaggi della performance, mentre l’HangarBicocca accoglie le suggestioni dell’artista di origine indiana Sheela Gowda tra installazioni site specific e opere in arrivo da importanti collezioni internazionali (Sheela Gowda. Remains, dal 3 aprile).
Al Museo del Novecento spazio a una figura che ha attraversato più di 50 anni di arte italiana e internazionale: l’ottantaduenne – e attivissima - Renata Boero, da scoprire insieme alla mostra già in corso sul cinema sperimentale di Marinella Pirelli.
All’Acquario Civico la pittura di Teresa Maresca dialogherà con i versi di Walt Withman seguendo l’ispirazione della natura, mentre il Mudec propone un viaggio nella cultura peruviana attraverso un focus sull’opera di Jorge Eduardo Eielson e la Fondazione ICA punta i riflettori sullo svizzero Hans Josephsohn, tra gli scultori più rilevanti della seconda metà del Novecento.
A Palazzo Reale il 4 aprile inaugura invece De-coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi, dove un materiale tattile e contemporaneo reinterpreta gli episodi delle Metamorfosi di Ovidio grazie alle idee di quattro artisti e designer. E per gli appassionati dell’Ottocento, un tuffo tra i capolavori di Ingres con la grande mostra Jean Auguste Dominique Ingres e la vita artistica al tempo di Napoleone.
Alla GAM va in scena la riscoperta di Angelo Morbelli, maestro della pittura italiana di cui quest’anno ricorre il centenario: attraverso la tecnica del Divisionismo, Morbelli seppe gettare uno sguardo inedito sulla realtà della sua epoca, coniugando atmosfere simboliste e istanze sociali in una ricerca di spiccata modernità (Angelo Morbelli 1853-1919, fino al 16 giugno).
Anche l’aeroporto di Malpensa si trasforma in location artistica: al Terminal 1 è il Novecento è protagonista con un allestimento speciale dedicato ai Sette Savi di Fausto Melotti.
Presso i centralissimi caselli daziari di Porta Venezia potremo invece ammirare l’imponente installazione site specific A Friend, realizzata per l’occasione dall’artista ghanese Ibrahim Mahama e prodotta da Fondazione Trussardi. E una nuova installazione multimediale arricchirà per l’Art Week la sede espositiva di Fondazione Prada, dove Lizzie Fitche Ryan Trecartin indagheranno un nuovo concetto di “terra promessa”.
Per scoprire gli spazi metropolitani sotto una luce nuova, nulla di meglio di una passeggiata artistica alla scoperta del Parco delle sculture “Artline” di Citylife (domenica 7 aprile alle 12).
Da non perdere infine gli appuntamenti dedicati alle arti performative: se al carcere di San Vittore un gruppo di detenuti darà vita a un’azione prodotta da Casa Testori (accessibile su prenotazione scrivendo a info@casatestori.it), mercoledì 3 aprile il Teatro d’Arte della Triennale ospiterà le open classroom e le performance di Linda Fregni Nagler con lanterne magiche originali, per riscoprire in chiave contemporanea una forma di spettacolo che ha anticipato le meraviglie del cinema.
Il programma completo delle iniziative è disponibile sul sito www.milanoartweek.it.
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• Miart 2019
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Tra le novità dell’edizione 2019 c’è la partecipazione di Banca Generali come main partner, che offrirà al pubblico l’apertura straordinaria della mostra Linda Fregni Nagler. Hana to Yama nella propria sede di piazza Sant’Alessandro e l’ingresso gratuito al Museo del Novecento durante tutta la giornata di sabato 6.
Sono davvero tante le esposizioni che inaugureranno per l’occasione, dando piena visibilità ai fermenti di una scena artistica sempre più vivace.
Se alla Fondazione Stelline L’Ultima Cena dopo Leonardo rileggerà un’icona del Rinascimento attraverso le opera di sei artisti internazionali (dal 2 aprile), anche il Museo Poldi Pezzoli si apre al contemporaneo con una mostra-dossier in cui la pittrice britannica Anj Smith dialoga con i capolavori della collezione.
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Al Museo del Novecento spazio a una figura che ha attraversato più di 50 anni di arte italiana e internazionale: l’ottantaduenne – e attivissima - Renata Boero, da scoprire insieme alla mostra già in corso sul cinema sperimentale di Marinella Pirelli.
All’Acquario Civico la pittura di Teresa Maresca dialogherà con i versi di Walt Withman seguendo l’ispirazione della natura, mentre il Mudec propone un viaggio nella cultura peruviana attraverso un focus sull’opera di Jorge Eduardo Eielson e la Fondazione ICA punta i riflettori sullo svizzero Hans Josephsohn, tra gli scultori più rilevanti della seconda metà del Novecento.
A Palazzo Reale il 4 aprile inaugura invece De-coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi, dove un materiale tattile e contemporaneo reinterpreta gli episodi delle Metamorfosi di Ovidio grazie alle idee di quattro artisti e designer. E per gli appassionati dell’Ottocento, un tuffo tra i capolavori di Ingres con la grande mostra Jean Auguste Dominique Ingres e la vita artistica al tempo di Napoleone.
Alla GAM va in scena la riscoperta di Angelo Morbelli, maestro della pittura italiana di cui quest’anno ricorre il centenario: attraverso la tecnica del Divisionismo, Morbelli seppe gettare uno sguardo inedito sulla realtà della sua epoca, coniugando atmosfere simboliste e istanze sociali in una ricerca di spiccata modernità (Angelo Morbelli 1853-1919, fino al 16 giugno).
Anche l’aeroporto di Malpensa si trasforma in location artistica: al Terminal 1 è il Novecento è protagonista con un allestimento speciale dedicato ai Sette Savi di Fausto Melotti.
Presso i centralissimi caselli daziari di Porta Venezia potremo invece ammirare l’imponente installazione site specific A Friend, realizzata per l’occasione dall’artista ghanese Ibrahim Mahama e prodotta da Fondazione Trussardi. E una nuova installazione multimediale arricchirà per l’Art Week la sede espositiva di Fondazione Prada, dove Lizzie Fitche Ryan Trecartin indagheranno un nuovo concetto di “terra promessa”.
Per scoprire gli spazi metropolitani sotto una luce nuova, nulla di meglio di una passeggiata artistica alla scoperta del Parco delle sculture “Artline” di Citylife (domenica 7 aprile alle 12).
Da non perdere infine gli appuntamenti dedicati alle arti performative: se al carcere di San Vittore un gruppo di detenuti darà vita a un’azione prodotta da Casa Testori (accessibile su prenotazione scrivendo a info@casatestori.it), mercoledì 3 aprile il Teatro d’Arte della Triennale ospiterà le open classroom e le performance di Linda Fregni Nagler con lanterne magiche originali, per riscoprire in chiave contemporanea una forma di spettacolo che ha anticipato le meraviglie del cinema.
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