Dal 26 gennaio al 31 marzo il maestro del Rinascimento e il genio della videoarte a confronto
Michelangelo e Bill Viola si incontrano alla Royal Academy of Arts
Michelangelo Buonarroti, Tondo Taddei (The Virgin and Child with the Infant St John), 1504-05 circa, lasciato in eredità da Sir George Beaumont, marmo,106,8 cm di diametro © Royal Academy of Arts, London. Photographer: Prudence Cuming Associates Limited
Samantha De Martin
17/12/2018
Mondo - Cosa ci fanno le installazioni di Bill Viola accanto ai disegni di Michelangelo, per la prima volta insieme, alla Royal Academy of Arts? Il genio del Rinascimento e il pioniere della videoarte, divisi da cinque secoli, oltre che da linguaggi profondamente diversi, accomunati dall’attenzione nei confronti della natura e dell’esistenza umana, dialogano in una mostra in programma a Londra dal 26 gennaio al 31 marzo.
Si chiama “Vita, morte, rinascita” e accoglie dodici installazioni realizzate dall’artista statunitense tra il 1977 e il 2013 e 15 lavori del Buonarroti, 14 dei quali sono disegni. Tra i capolavori farà bella mostra il Tondo Taddei della Royal Academy, il bassorilievo in marmo eseguito per il mecenate italiano, l’unica scultura di Michelangelo in marmo presente nel Regno Unito.
Si tratta di opere realizzate dal maestro toscano negli ultimi 35 anni della sua vita: alcune sono omaggi dedicati ad amici intimi, altri assurgono a vere e proprie meditazioni personali.
L'itinerario si presenta come un dialogo tra Viola, maestro che adopera l'emozione come mezzo per connettere gli spettatori ai suoi oggetti, e la spiritualità emotiva di Michelangelo.
Le riflessioni sulla natura dell’essere umano, sulla caducità della vita, la ricerca di un significato che superi la morte sono alcuni dei motivi che tessono a Londra l’incontro tra Michelangelo e Viola. Quest’ultimo proprio a Firenze ebbe modo di ammirare per la prima volta le opere del Rinascimento italiano durante il periodo della sua formazione, negli anni Settanta. Nel 2006 sempre Viola ebbe modo di visitare le sale del Castello di Windsor per vedere da vicino alcuni importanti disegni del Buonarroti.
«Nel corso dei miei viaggi e delle mie esperienze prima a Firenze, poi principalmente in paesi non occidentali, culture, in combinazione con le mie letture nell'antica filosofia e religione, ho iniziato a essere consapevole di una tradizione più profonda, una corrente sotterranea che si estende attraverso il tempo e le culture, una tradizione basata sull’antica spiritualità e che riguarda la conoscenza di sé» spiega l'artista.
Concepita come un viaggio immersivo che esplora la transitorietà e il tumulto dell'esistenza, ma anche la possibilità di una rinascita, la mostra si apre con un gruppo di opere dei due artisti che riflettono su un paradosso centrale: la presenza della morte nella vita.
Accanto al Tondo Taddei di Michelangelo sarà posto il Trittico di Nantes di Bill Viola, composto da tre schermi che ritraggono, ciascuno, una donna che partorisce, una figura che galleggia in una misteriosa penombra e la madre di Viola sul letto di morte. «È la consapevolezza della nostra stessa mortalità che definisce la natura dell'essere umano», commenta.
Si prosegue con una serie di installazioni che riflettono sulla natura dell'essere umano, solo e assediato dalle paure. Le ultime sale sono dedicate al tema della mortalità e di una possibile rinascita. In questa sezione i disegni più toccanti di Michelangelo, due Crocifissioni degli ultimi anni della sua vita, accompagnano il visitatore verso le opere più imponenti di Viola: Five Angels for the Millennium del 2001, Fire Woman, realizzato nel 2005, e Tristan's Ascension, una proiezione alta cinque metri che riproduce il suono di una cascata. Corpi che cadono e si sollevano evocano il viaggio finale del corpo e il passaggio dello spirito, nell'oscurità o nella gloria.
• Il Rinascimento elettronico di Bill Viola
• Da Tiziano a Mantegna, da Tontoretto a Veronese, i maestri italiani nelle collezioni di Carlo I
Si chiama “Vita, morte, rinascita” e accoglie dodici installazioni realizzate dall’artista statunitense tra il 1977 e il 2013 e 15 lavori del Buonarroti, 14 dei quali sono disegni. Tra i capolavori farà bella mostra il Tondo Taddei della Royal Academy, il bassorilievo in marmo eseguito per il mecenate italiano, l’unica scultura di Michelangelo in marmo presente nel Regno Unito.
Si tratta di opere realizzate dal maestro toscano negli ultimi 35 anni della sua vita: alcune sono omaggi dedicati ad amici intimi, altri assurgono a vere e proprie meditazioni personali.
L'itinerario si presenta come un dialogo tra Viola, maestro che adopera l'emozione come mezzo per connettere gli spettatori ai suoi oggetti, e la spiritualità emotiva di Michelangelo.
Le riflessioni sulla natura dell’essere umano, sulla caducità della vita, la ricerca di un significato che superi la morte sono alcuni dei motivi che tessono a Londra l’incontro tra Michelangelo e Viola. Quest’ultimo proprio a Firenze ebbe modo di ammirare per la prima volta le opere del Rinascimento italiano durante il periodo della sua formazione, negli anni Settanta. Nel 2006 sempre Viola ebbe modo di visitare le sale del Castello di Windsor per vedere da vicino alcuni importanti disegni del Buonarroti.
«Nel corso dei miei viaggi e delle mie esperienze prima a Firenze, poi principalmente in paesi non occidentali, culture, in combinazione con le mie letture nell'antica filosofia e religione, ho iniziato a essere consapevole di una tradizione più profonda, una corrente sotterranea che si estende attraverso il tempo e le culture, una tradizione basata sull’antica spiritualità e che riguarda la conoscenza di sé» spiega l'artista.
Concepita come un viaggio immersivo che esplora la transitorietà e il tumulto dell'esistenza, ma anche la possibilità di una rinascita, la mostra si apre con un gruppo di opere dei due artisti che riflettono su un paradosso centrale: la presenza della morte nella vita.
Accanto al Tondo Taddei di Michelangelo sarà posto il Trittico di Nantes di Bill Viola, composto da tre schermi che ritraggono, ciascuno, una donna che partorisce, una figura che galleggia in una misteriosa penombra e la madre di Viola sul letto di morte. «È la consapevolezza della nostra stessa mortalità che definisce la natura dell'essere umano», commenta.
Si prosegue con una serie di installazioni che riflettono sulla natura dell'essere umano, solo e assediato dalle paure. Le ultime sale sono dedicate al tema della mortalità e di una possibile rinascita. In questa sezione i disegni più toccanti di Michelangelo, due Crocifissioni degli ultimi anni della sua vita, accompagnano il visitatore verso le opere più imponenti di Viola: Five Angels for the Millennium del 2001, Fire Woman, realizzato nel 2005, e Tristan's Ascension, una proiezione alta cinque metri che riproduce il suono di una cascata. Corpi che cadono e si sollevano evocano il viaggio finale del corpo e il passaggio dello spirito, nell'oscurità o nella gloria.
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