Una mostra lunga 20 anni
Dal 16 Novembre 2012 al 28 Dicembre 2012
Roma
Luogo: Nuova Galleria Campo dei Fiori
Indirizzo: via di Monserrato 30
Orari: lunedì 16-19; da martedì a sabato 10-13/ 16-19
Curatori: Lela Djokic, Daina Maja Titonel
Telefono per informazioni: +39 06 68804621
E-Mail info: info@nuovagalleriacampodeifiori.it
Sito ufficiale: http://www.nuovagalleriacampodeifiori.it/ita/home.asp
Il 17 novembre 1993 usciva sul quotidiano la Repubblica un articolo dal titolo "Galleristi intrepidi": tra chiusure di storiche gallerie, si annunciava a Roma l'apertura di un nuovo spazio, la Galleria Campo dei Fiori. Erano anni difficili, si era in piena bufera causata dagli eventi di Tangentopoli, "anni di crisi" come lo sono questi ultimi. Ne sono passati quasi 20 da allora, ed è per raccontare un'attività lunga due decenni che si inaugura alla Nuova Galleria Campo dei Fiori - giovedì 15 novembre 2012 alle ore 17 - "Una mostra lunga 20 anni". Un'attenta selezione di opere di artisti italiani vissuti tra Otto e primo Novecento, protagonisti di oltre 45 mostre, tra monografiche e tematiche, curate da Lela Djokic (fondatrice e direttrice della Galleria) e Daina Maja Titonel, assieme ad importanti storici dell'arte quali Emanuele Bardazzi, Renato Breda, Carlo Fabrizio Carli, Maurizio Fagiolo dell'Arco, Giovanna Caterina de Feo, Elena Gigli, Bruno Mantura, Flavia Matitti, Fernando Mazzocca, Francesca Romana Morelli, Pier Paolo Pancotto, Mario Quesada, Pasqualina Spadini.
La mostra di esordio del nuovo spazio, nel dicembre 1993, era dedicata a Camillo Innocenti, del quale si espongono ora due importanti tele: "Campagna romana" ("Al Divino amore") con cui nel 1897 il venticinquenne Innocenti partecipa alla "Prima Esposizione Artistica Italiana in Pietroburgo" e nel 1903 a Roma alla "LXXIII Esposizione Internazionale Amatori e Cultori". Tra i fondatori del gruppo dei "XXV della Campagna Romana", Innocenti aderisce successivamente al movimento divisionista. Ed è proprio di matrice divisionista il secondo dipinto in mostra: "Lisetta" (1915) con il quale l'artista è alla "III Secessione" romana (1915) e alla "IX Quadriennale" (Roma 1965). Sempre rimanendo in ambito divisionista, in mostra un raro "Ritratto di Salvatore Di Giacomo", eseguito nel 1908 dal napoletano Enrico Lionne.
A Napoli e ai suoi vedutisti la Galleria ha dedicato particolare attenzione. A testimonianza di quel periodo si espongono le opere di Salvatore Candido ("Veduta di Napoli da Mergellina", c. 1813), Hermann Corrodi ("Strada di paese con Vesuvio sullo sfondo", c. 1879), Teodoro Duclére ("Veduta del Golfo di Napoli"), Edoardo Forti ("Veduta di Pompei con Vesuvio sullo sfondo"), e due tavole finemente dipinte di Alessandro La Volpe del 1846: "Veduta della costa napoletana" e "Veduta del Rione Terra di Portici".
Tra le numerose mostre monografiche realizzate dal 1993 ad oggi, ricordiamo con altrettanti dipinti e sculture: "Giacomo Balla, capricci romani"; "Adolfo De Carolis"; "Ercole Drei"; "Johann Jakob Frey, un pittore viaggiatore fra l'Italia e l'Oriente"; "Giovanni Guerrini, dal Liberty al Novecento"; "Guido Marussig, un triestino tra Simbolismo e Déco"; "Arturo Noci. Un pittore tra Roma e New York, dal Divisionismo al Realismo"; "Giovanni Prini, dal Simbolismo alla Secessione"; "Giulio Aristide Sartorio, fra Simbolismo e Liberty"; "Spadini al tempo di Valori Plastici"; "Thayaht, dal Futurismo a Gauguin".
Proseguendo la propria indagine storico-critica-filologica sulle vicende artistiche della prima metà del XX secolo (che ha portato a mostre quali: "Società degli Amatori e Cultori"; "Bianco e Nero agli Amatori e Cultori"; "Corpi svelati, il nudo a Roma da Sartorio a Pirandello"; "Fuori dalle Avanguardie"; "Scultori italiani tra Simbolismo e Déco") l'attività della Galleria si è particolarmente concentrata sulle artiste vissute in quel periodo. Nascono così, oltre a varie esposizioni a tema ("Artiste e Modelle, uno sguardo al femminile"), le mostre monografiche: "Deiva De Angelis, una 'fauve' a Roma"; "Pasquarosa, una pittrice fauve tra le Secessioni e la Scuola Romana"; "Eva Quajotto, un nome dimenticato". Protagoniste della cultura artistica italiana grazie alla partecipazione alle più importanti rassegne espositive del periodo, purtroppo cadute lungamente nell'oblio, si espongono dunque le opere di Amalia Besso, Emma Ciardi, Deiva De Angelis, Laura Giuliani, Pasquarosa, Eva Quajotto, Imelda Santini, Emilia Zampetti Nava.
Un discorso a parte merita la collana di studi promossa dalla Galleria che consta di 25 pubblicazioni, con alcuni testi monografici e contributi al catalogo generale dedicati ad importanti artisti rimasti finora poco studiati.
Si vuole infine ricordare la collaborazione durante questi anni con l'Associazione Amici di Villa Strohl-fern, esponendo alcuni degli artisti che negli studi della Villa hanno soggiornato: Alfredo Biagini, Amedeo Bocchi, Gisberto Ceracchini, Attilio Torresini, oltre ai già nominati Ercole Drei, Pasquarosa, Eva Quajotto, Deiva De Angelis.
La mostra di esordio del nuovo spazio, nel dicembre 1993, era dedicata a Camillo Innocenti, del quale si espongono ora due importanti tele: "Campagna romana" ("Al Divino amore") con cui nel 1897 il venticinquenne Innocenti partecipa alla "Prima Esposizione Artistica Italiana in Pietroburgo" e nel 1903 a Roma alla "LXXIII Esposizione Internazionale Amatori e Cultori". Tra i fondatori del gruppo dei "XXV della Campagna Romana", Innocenti aderisce successivamente al movimento divisionista. Ed è proprio di matrice divisionista il secondo dipinto in mostra: "Lisetta" (1915) con il quale l'artista è alla "III Secessione" romana (1915) e alla "IX Quadriennale" (Roma 1965). Sempre rimanendo in ambito divisionista, in mostra un raro "Ritratto di Salvatore Di Giacomo", eseguito nel 1908 dal napoletano Enrico Lionne.
A Napoli e ai suoi vedutisti la Galleria ha dedicato particolare attenzione. A testimonianza di quel periodo si espongono le opere di Salvatore Candido ("Veduta di Napoli da Mergellina", c. 1813), Hermann Corrodi ("Strada di paese con Vesuvio sullo sfondo", c. 1879), Teodoro Duclére ("Veduta del Golfo di Napoli"), Edoardo Forti ("Veduta di Pompei con Vesuvio sullo sfondo"), e due tavole finemente dipinte di Alessandro La Volpe del 1846: "Veduta della costa napoletana" e "Veduta del Rione Terra di Portici".
Tra le numerose mostre monografiche realizzate dal 1993 ad oggi, ricordiamo con altrettanti dipinti e sculture: "Giacomo Balla, capricci romani"; "Adolfo De Carolis"; "Ercole Drei"; "Johann Jakob Frey, un pittore viaggiatore fra l'Italia e l'Oriente"; "Giovanni Guerrini, dal Liberty al Novecento"; "Guido Marussig, un triestino tra Simbolismo e Déco"; "Arturo Noci. Un pittore tra Roma e New York, dal Divisionismo al Realismo"; "Giovanni Prini, dal Simbolismo alla Secessione"; "Giulio Aristide Sartorio, fra Simbolismo e Liberty"; "Spadini al tempo di Valori Plastici"; "Thayaht, dal Futurismo a Gauguin".
Proseguendo la propria indagine storico-critica-filologica sulle vicende artistiche della prima metà del XX secolo (che ha portato a mostre quali: "Società degli Amatori e Cultori"; "Bianco e Nero agli Amatori e Cultori"; "Corpi svelati, il nudo a Roma da Sartorio a Pirandello"; "Fuori dalle Avanguardie"; "Scultori italiani tra Simbolismo e Déco") l'attività della Galleria si è particolarmente concentrata sulle artiste vissute in quel periodo. Nascono così, oltre a varie esposizioni a tema ("Artiste e Modelle, uno sguardo al femminile"), le mostre monografiche: "Deiva De Angelis, una 'fauve' a Roma"; "Pasquarosa, una pittrice fauve tra le Secessioni e la Scuola Romana"; "Eva Quajotto, un nome dimenticato". Protagoniste della cultura artistica italiana grazie alla partecipazione alle più importanti rassegne espositive del periodo, purtroppo cadute lungamente nell'oblio, si espongono dunque le opere di Amalia Besso, Emma Ciardi, Deiva De Angelis, Laura Giuliani, Pasquarosa, Eva Quajotto, Imelda Santini, Emilia Zampetti Nava.
Un discorso a parte merita la collana di studi promossa dalla Galleria che consta di 25 pubblicazioni, con alcuni testi monografici e contributi al catalogo generale dedicati ad importanti artisti rimasti finora poco studiati.
Si vuole infine ricordare la collaborazione durante questi anni con l'Associazione Amici di Villa Strohl-fern, esponendo alcuni degli artisti che negli studi della Villa hanno soggiornato: Alfredo Biagini, Amedeo Bocchi, Gisberto Ceracchini, Attilio Torresini, oltre ai già nominati Ercole Drei, Pasquarosa, Eva Quajotto, Deiva De Angelis.
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alfredo biagini ·
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