I libri del mese
L’Agenda dell’Arte – In libreria
Alfabeto umano da le Heures de Charles d'Angoulême di Robinet Testard, XV secolo
, Bibliothèque nationale de France in Paris
, Bibliothèque nationale de France in Paris
Francesca Grego
21/03/2019
• La Galleria Borghese, Treccani
Un prezioso volume illustrato a tiratura limitata racconta un luogo dedicato all’arte già 400 anni fa.
Dopo il complesso architettonico del Quirinale e il Vittoriale, la collana “Palazzi d’Italia” di Treccani punta i riflettori sulla Galleria Borghese. Celebre per i capolavori di Bernini e per i gioielli della pinacoteca – Raffaello, Caravaggio e Tiziano tra gli altri – l’edificio seicentesco qui è indagato nel suo insieme: dal parco – con le zone destinate all’agricoltura, la riserva del ghiaccio, il giardino zoologico e il Teatro dell’Universo - agli interni eleganti e sofisticati, destinati all’arte, alla musica o alla lettura, alla contemplazione di piante rare o ai prodigi della tecnica dell’epoca, dagli automi agli specchi o agli orologi più bizzarri.
“Quello di Villa Borghese fu un programma eccezionale, la cui coerenza e complessità tematica si manifestarono nell'assoluta originalità formale” scrive la direttrice del museo Anna Coliva nel suo saggio d’apertura: tutto era frutto di una visione d’insieme unica e peculiare, che esprimeva i suoi valori nel rapporto “formale, coloristico, materico, spaziale” tra ciascuno dei tesori qui conservati.
• Nicolò Degiorgis, Hidden Islam, Rorhof
Un cult del libro fotografico degli ultimi anni torna in libreria con prefazione del reporter Magnum Martin Parr. Capannoni industriali, ex negozi e supermercati, appartamenti, stadi, palestre, garage e una discoteca: non è un censimento degli immobili della periferia italiana, ma la lista dei luoghi di preghiera dei fedeli musulmani nel Nord-Est. Una no man’s land piena di umanità unita nel rito, un arcipelago di sedi non segrete ma nemmeno ufficiali che si mostrano per quello che sono: testimoni di un mancato riconoscimento.
Nicolò Degiorgi riserva loro un doppio sguardo: uno dall’esterno, in rigoroso bianco e nero, un altro a colori all’interno delle moschee, nascosto in una doppia pagina ripiegata. Insieme svelano la dicotomia tra come l’Islam è visto e come è vissuto, stimolando qualche domanda sullo stato delle libertà civili nel nostro paese. Un libro di poco successivo, Hidden Islam-479 comments, ha raccolto poi i commenti provocati da un articolo del Gardian sull’opera di Degiorgis: un’istantanea di ciò che le persone pensano delll’immigrazione e la prova di come l’autore possa perdere il controllo dell’opera.
Tra i fotografi italiani più interessanti degli ultimi anni, Nicolò Degiorgi è vincitore di diversi premi internazionali e fondatore della casa editrice Rorhof che coniuga a una matrice documentaristica nuove istanze concettuali e di riflessione, indagando le potenzialità critiche di un medium complesso e contemporaneo come quello fotografico.
• Armando Castagno, Giampaolo Gravina e Fabio Rizzari, Vini Artigianali Italiani, Paolo Buongiorno Editore
“L’opera d’arte è sempre il luogo di uno sprofondamento”, scriveva Achille Bonito Oliva nel suo Manuale di Volo. E se decidessimo di sprofondare con in mano un calice di vino?
È l’idea alla base di Vini Artigianali Italiani, che accosta a 118 bottiglie selezionate con cura le immagini di altrettante opere d’arte: scenari di emozioni indicibili, metafore di gusti e profumi, estremi di un corto circuito sensoriale che batte nuove strade tra piacere e neuroscienza. Se l’arte, anche quella più aperta alle tecnologie del presente, ha conservato uno stretto rapporto con la manualità e la materia, negli ultimi decenni il vino ha riscoperto le pratiche artigianali, l’irregolarità e la meraviglia dell’imprevisto, facendosi arte a sua volta. Caduta ogni gerarchia estetica tra i sensi, due mondi sono pronti a incontrarsi in un abbraccio foriero di sorprese.
Nel volume a tiratura limitata di Armando Castagno, Giampaolo Gravina e Fabio Rizzari – tutti e tre giornalisti in campo enologico, il primo storico dell’arte e ideatore del progetto – troverete artisti dimenticati e opere icona, installazioni ambientali, dipinti e fotografie, incunaboli quattrocenteschi ed esperimenti di ultimissima generazione. Da gustare con gli occhi e nel bicchiere, con una piccola spruzzata di ironia.
Un prezioso volume illustrato a tiratura limitata racconta un luogo dedicato all’arte già 400 anni fa.
Dopo il complesso architettonico del Quirinale e il Vittoriale, la collana “Palazzi d’Italia” di Treccani punta i riflettori sulla Galleria Borghese. Celebre per i capolavori di Bernini e per i gioielli della pinacoteca – Raffaello, Caravaggio e Tiziano tra gli altri – l’edificio seicentesco qui è indagato nel suo insieme: dal parco – con le zone destinate all’agricoltura, la riserva del ghiaccio, il giardino zoologico e il Teatro dell’Universo - agli interni eleganti e sofisticati, destinati all’arte, alla musica o alla lettura, alla contemplazione di piante rare o ai prodigi della tecnica dell’epoca, dagli automi agli specchi o agli orologi più bizzarri.
“Quello di Villa Borghese fu un programma eccezionale, la cui coerenza e complessità tematica si manifestarono nell'assoluta originalità formale” scrive la direttrice del museo Anna Coliva nel suo saggio d’apertura: tutto era frutto di una visione d’insieme unica e peculiare, che esprimeva i suoi valori nel rapporto “formale, coloristico, materico, spaziale” tra ciascuno dei tesori qui conservati.
• Nicolò Degiorgis, Hidden Islam, Rorhof
Un cult del libro fotografico degli ultimi anni torna in libreria con prefazione del reporter Magnum Martin Parr. Capannoni industriali, ex negozi e supermercati, appartamenti, stadi, palestre, garage e una discoteca: non è un censimento degli immobili della periferia italiana, ma la lista dei luoghi di preghiera dei fedeli musulmani nel Nord-Est. Una no man’s land piena di umanità unita nel rito, un arcipelago di sedi non segrete ma nemmeno ufficiali che si mostrano per quello che sono: testimoni di un mancato riconoscimento.
Nicolò Degiorgi riserva loro un doppio sguardo: uno dall’esterno, in rigoroso bianco e nero, un altro a colori all’interno delle moschee, nascosto in una doppia pagina ripiegata. Insieme svelano la dicotomia tra come l’Islam è visto e come è vissuto, stimolando qualche domanda sullo stato delle libertà civili nel nostro paese. Un libro di poco successivo, Hidden Islam-479 comments, ha raccolto poi i commenti provocati da un articolo del Gardian sull’opera di Degiorgis: un’istantanea di ciò che le persone pensano delll’immigrazione e la prova di come l’autore possa perdere il controllo dell’opera.
Tra i fotografi italiani più interessanti degli ultimi anni, Nicolò Degiorgi è vincitore di diversi premi internazionali e fondatore della casa editrice Rorhof che coniuga a una matrice documentaristica nuove istanze concettuali e di riflessione, indagando le potenzialità critiche di un medium complesso e contemporaneo come quello fotografico.
• Armando Castagno, Giampaolo Gravina e Fabio Rizzari, Vini Artigianali Italiani, Paolo Buongiorno Editore
“L’opera d’arte è sempre il luogo di uno sprofondamento”, scriveva Achille Bonito Oliva nel suo Manuale di Volo. E se decidessimo di sprofondare con in mano un calice di vino?
È l’idea alla base di Vini Artigianali Italiani, che accosta a 118 bottiglie selezionate con cura le immagini di altrettante opere d’arte: scenari di emozioni indicibili, metafore di gusti e profumi, estremi di un corto circuito sensoriale che batte nuove strade tra piacere e neuroscienza. Se l’arte, anche quella più aperta alle tecnologie del presente, ha conservato uno stretto rapporto con la manualità e la materia, negli ultimi decenni il vino ha riscoperto le pratiche artigianali, l’irregolarità e la meraviglia dell’imprevisto, facendosi arte a sua volta. Caduta ogni gerarchia estetica tra i sensi, due mondi sono pronti a incontrarsi in un abbraccio foriero di sorprese.
Nel volume a tiratura limitata di Armando Castagno, Giampaolo Gravina e Fabio Rizzari – tutti e tre giornalisti in campo enologico, il primo storico dell’arte e ideatore del progetto – troverete artisti dimenticati e opere icona, installazioni ambientali, dipinti e fotografie, incunaboli quattrocenteschi ed esperimenti di ultimissima generazione. Da gustare con gli occhi e nel bicchiere, con una piccola spruzzata di ironia.
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