Dal 10 aprile un nuovo allestimento
A Piacenza nuovo look per il Museo archeologico di Palazzo Farnese: la sezione romana cambia volto
![](http://www.arte.it/foto/600x450/ac/113731-Mosaico-con-cigni-e-lira-foto-C_-Vannini.jpg)
Mosaico con cigli e lira, fine I secolo a.C, inizi I secolo d.C | Foto: © C.Vannini
Samantha De Martin
08/03/2021
Piacenza - Nei sotterranei riqualificati di Palazzo Farnese, all’interno del nuovo allestimento che accoglie la Sezione Romana del Museo Archeologico, l'antica Placentia brilla di una nuova luce.
Suddiviso in quindici sale che accolgono, tra gli oltre mille reperti, anche il celebre Fegato di Piacenza o l’imponente statua panneggiata firmata dallo scultore ateniese Kleoménes, il percorso espositivo, valorizzato dal nuovo allestimento, restituisce alla città il suo volto più prezioso, consentendo al visitatore di ripercorrerne le vicende, dalla fondazione, nel 218 a.C., all’insediamento dei Longobardi nel VI secolo d.C.
Fegato di Piacenza, prima metà I secolo a.C, Piacenza, Musei Civici di Palazzo Farnese | Foto: © Carlo Vannini
Da sabato 10 aprile si alza il sipario sul nuovo allestimento della sezione archeologica romana dei Musei civici, al centro di un progetto di restauro e rifunzionalizzazione che ha interessato i sotterranei di Palazzo Farnese.
Dal territorio piacentino, prima della colonizzazione romana, alla fondazione, dall’economia al ruolo del Po, dalla vita quotidiana nella città, con i suoi monumenti funerari e le necropoli, alla fine del mondo romano, il nuovo percorso di visita invita a ricostruire la storia della Placentia romana, ammirando alcune chicche imperdibili. Come il "fegato etrusco", un modello bronzeo di fegato di pecora con iscrizioni etrusche, usato dai sacerdoti aruspici per le divinazioni, o il letto funerario, ricostruito in legno, che faceva parte degli arredi di una tomba. O le antefisse di cultura ellenistico-orientale, ritrovate nel 1947 e nel 2000, che hanno consentito di ricostruire l’apparato ornamentale di un tempio, forse posto nella parte settentrionale di Piacenza colonia romana, e ancora la Sfinge alata che doveva abbellire un monumento funerario a edicola, sicuramente appartenuto a una famiglia importante.
Mosaico con cigni e lira, Piacenza, Musei Civici di Palazzo Farnese I Foto: © Carlo Vannini
Nella sala dedicata alla domus romana brillano i raffinati mosaici pavimentali. Il visitatore vi ritroverà anche una serie di lucerne, contenitori per il trucco, attrezzi per la filatura e la cura della casa e persino una scacchiera del II-III secolo d.C. in terracotta.
Nell’ultimo ambiente, un tremisse in oro - una moneta del tardo impero romano coniata a Piacenza tra il 712 e il 744 durante il regno di Liutprando - è muto testimone del passaggio della città alla dominazione longobarda.
La nuova Sezione Romana del Museo archeologico di Palazzo Farnese, alla quale si accede con il biglietto d’ingresso dei musei, è parte del progetto di Piacenza 2020/21.
![](http://www.arte.it/foto/orig/dd/113735-Scacchiera-e-dadi-da-gioco-foto-C_Vannini.jpg)
Scacchiera in terracotta, II-III sec. d.C. e pedine da gioco in pasta vitrea I-IV sec. d.C., Piacenza, Musei Civici di Palazzo Farnese | Foto: © Carlo Vannini
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![](http://www.arte.it/foto/orig/62/113733-Fegato-di-Piacenza-foto-C_Vannini.jpg)
Fegato di Piacenza, prima metà I secolo a.C, Piacenza, Musei Civici di Palazzo Farnese | Foto: © Carlo Vannini
Da sabato 10 aprile si alza il sipario sul nuovo allestimento della sezione archeologica romana dei Musei civici, al centro di un progetto di restauro e rifunzionalizzazione che ha interessato i sotterranei di Palazzo Farnese.
Dal territorio piacentino, prima della colonizzazione romana, alla fondazione, dall’economia al ruolo del Po, dalla vita quotidiana nella città, con i suoi monumenti funerari e le necropoli, alla fine del mondo romano, il nuovo percorso di visita invita a ricostruire la storia della Placentia romana, ammirando alcune chicche imperdibili. Come il "fegato etrusco", un modello bronzeo di fegato di pecora con iscrizioni etrusche, usato dai sacerdoti aruspici per le divinazioni, o il letto funerario, ricostruito in legno, che faceva parte degli arredi di una tomba. O le antefisse di cultura ellenistico-orientale, ritrovate nel 1947 e nel 2000, che hanno consentito di ricostruire l’apparato ornamentale di un tempio, forse posto nella parte settentrionale di Piacenza colonia romana, e ancora la Sfinge alata che doveva abbellire un monumento funerario a edicola, sicuramente appartenuto a una famiglia importante.
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Mosaico con cigni e lira, Piacenza, Musei Civici di Palazzo Farnese I Foto: © Carlo Vannini
Nella sala dedicata alla domus romana brillano i raffinati mosaici pavimentali. Il visitatore vi ritroverà anche una serie di lucerne, contenitori per il trucco, attrezzi per la filatura e la cura della casa e persino una scacchiera del II-III secolo d.C. in terracotta.
Nell’ultimo ambiente, un tremisse in oro - una moneta del tardo impero romano coniata a Piacenza tra il 712 e il 744 durante il regno di Liutprando - è muto testimone del passaggio della città alla dominazione longobarda.
La nuova Sezione Romana del Museo archeologico di Palazzo Farnese, alla quale si accede con il biglietto d’ingresso dei musei, è parte del progetto di Piacenza 2020/21.
![](http://www.arte.it/foto/orig/dd/113735-Scacchiera-e-dadi-da-gioco-foto-C_Vannini.jpg)
Scacchiera in terracotta, II-III sec. d.C. e pedine da gioco in pasta vitrea I-IV sec. d.C., Piacenza, Musei Civici di Palazzo Farnese | Foto: © Carlo Vannini
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