Nasi per l'arte a Palazzo Merulana fino al 21 maggio 2023
Ci vuol naso nell'arte

Nasi per l’Arte | Courtesy Palazzo Merulana, Roma
Piero Muscarà
25/03/2023
Roma - Se avete voglia di giocare e avete fiuto per l’arte, per la bellezza e per quel sottile confine che separa l’assurdo dal visionario, certo non potrete perdere la mostra più inconsueta che il panorama romano possa proporre in questo inizio di primavera del 2023.
Parliamo di Nasi per l’Arte una inconsueta rassegna di opere messe a confronto a Palazzo Merulana che da sabato 25 marzo sino al 21 maggio 2023 propone un percorso estetico, storico, intellettuale, metaforico e perché no filosofico, intorno all’organo che per primo si forma nel grembo materno, un tratto somatico ereditario e identitario che distingue il viso e dà identicità inequivocabile al carattere e alla personalità degli individui homo sapiens. Naso come istinto e come metafora dicevamo. Tratto distinguibilissimo di ciò che caratterizza un uomo e che per secoli è stato attributo fisiognomico e pre-scientifico nell'evocare, determinare, anticipare il destino o la vocazione degli individui nella Storia.

Oscar Jespers, 1925
Naso come forma, naso organo sensoriale portatore del più primordiale, istintivo, animale ed emotivo degli strumenti biologici di interazione con la realtà di cui sono dotati gli umani. E quindi certamente veicolo proustiano di memorie e di ricordi ancestrali e ancor più che motivo estetico di indagine e di scoperta del mondo.
Le due curatrici - Joanna De Vos e Melania Rossi - ci giocano volentieri e mettono in scena una mostra tutt’altro che banale. E nella presentazione non dimenticano di ricordare al pubblico come Nasi per l’Arte trovi le sue origini nell'incontro di due sensibilità curatoriali che “andando a naso” cercano e trovano connessioni insolite ed inaspettate, portando su un piano di raffronto due realtà e due mondi, l’arte italiana e quella belga, in chiave ironica, non senza improvvisazione, ma con gran fiuto.
Se aveste voglia di prendervi un po’ per il naso, di andare a naso o di fiutare una bella storia, un racconto divertente, sconclusionato e certo più intelligente di tante altre proposte culturali in città, questa mostra sembra proprio fatta per voi.
Ci vuol naso nell’arte.

Luigi Ontani, Luis Do Rosario
NASI PER L’ARTE
dal 25 marzo al 21 maggio 2023
a cura di Joanna De Vos e Melania Rossi
Un incontro tra opere di artisti italiani e belgi, esposte seguendo due percorsi differenti ma uniti da una sola, intrigante, chiave di lettura: il "fiuto per l’arte”
Palazzo Merulana
Via Merulana 121, Roma
GLI ARTISTI IN MOSTRA:
Artisti contemporanei:
Francis Alÿs, Francesco Arena, Michaël Borremans, Maurizio Cattelan, Michael Dans, Laura de Coninck, Peter de Cupere, Jan Fabre, Mariana Ferratto, Thomas Lerooy, Emiliano Maggi, Sofie Muller, Luigi Ontani, Daniele Puppi, Anna Raimondo, Marta Roberti, Yves Velter, Serena Vestrucci.
Prestiti opere di artisti belgi di inizio Novecento:
Jos Albert, Pierre-Louis Flouquet, Robert Giron, Oscar Jespers, Paul Joostens, René Magritte, George Minne, Constant Permeke, Léon Spilliaert, Marcel Stobbaerts, Henri Van Straten, Fernand Wery.
In dialogo con artisti della collezione permanente:
Giacomo Balla, Duilio Cambellotti, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Antonio Donghi, Ercole Drei, Guglielmo Janni, Leoncillo Leonardi, Antonietta Raphael, Francesco Trombadori, Alberto Ziveri.
Parliamo di Nasi per l’Arte una inconsueta rassegna di opere messe a confronto a Palazzo Merulana che da sabato 25 marzo sino al 21 maggio 2023 propone un percorso estetico, storico, intellettuale, metaforico e perché no filosofico, intorno all’organo che per primo si forma nel grembo materno, un tratto somatico ereditario e identitario che distingue il viso e dà identicità inequivocabile al carattere e alla personalità degli individui homo sapiens. Naso come istinto e come metafora dicevamo. Tratto distinguibilissimo di ciò che caratterizza un uomo e che per secoli è stato attributo fisiognomico e pre-scientifico nell'evocare, determinare, anticipare il destino o la vocazione degli individui nella Storia.

Oscar Jespers, 1925
Naso come forma, naso organo sensoriale portatore del più primordiale, istintivo, animale ed emotivo degli strumenti biologici di interazione con la realtà di cui sono dotati gli umani. E quindi certamente veicolo proustiano di memorie e di ricordi ancestrali e ancor più che motivo estetico di indagine e di scoperta del mondo.
Le due curatrici - Joanna De Vos e Melania Rossi - ci giocano volentieri e mettono in scena una mostra tutt’altro che banale. E nella presentazione non dimenticano di ricordare al pubblico come Nasi per l’Arte trovi le sue origini nell'incontro di due sensibilità curatoriali che “andando a naso” cercano e trovano connessioni insolite ed inaspettate, portando su un piano di raffronto due realtà e due mondi, l’arte italiana e quella belga, in chiave ironica, non senza improvvisazione, ma con gran fiuto.
Se aveste voglia di prendervi un po’ per il naso, di andare a naso o di fiutare una bella storia, un racconto divertente, sconclusionato e certo più intelligente di tante altre proposte culturali in città, questa mostra sembra proprio fatta per voi.
Ci vuol naso nell’arte.

Luigi Ontani, Luis Do Rosario
NASI PER L’ARTE
dal 25 marzo al 21 maggio 2023
a cura di Joanna De Vos e Melania Rossi
Un incontro tra opere di artisti italiani e belgi, esposte seguendo due percorsi differenti ma uniti da una sola, intrigante, chiave di lettura: il "fiuto per l’arte”
Palazzo Merulana
Via Merulana 121, Roma
GLI ARTISTI IN MOSTRA:
Artisti contemporanei:
Francis Alÿs, Francesco Arena, Michaël Borremans, Maurizio Cattelan, Michael Dans, Laura de Coninck, Peter de Cupere, Jan Fabre, Mariana Ferratto, Thomas Lerooy, Emiliano Maggi, Sofie Muller, Luigi Ontani, Daniele Puppi, Anna Raimondo, Marta Roberti, Yves Velter, Serena Vestrucci.
Prestiti opere di artisti belgi di inizio Novecento:
Jos Albert, Pierre-Louis Flouquet, Robert Giron, Oscar Jespers, Paul Joostens, René Magritte, George Minne, Constant Permeke, Léon Spilliaert, Marcel Stobbaerts, Henri Van Straten, Fernand Wery.
In dialogo con artisti della collezione permanente:
Giacomo Balla, Duilio Cambellotti, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Antonio Donghi, Ercole Drei, Guglielmo Janni, Leoncillo Leonardi, Antonietta Raphael, Francesco Trombadori, Alberto Ziveri.
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