Al Museo Reina Sofia dal 26 settembre al 7 gennaio
A Madrid gli scatti poetici di Luigi Ghirri
![](http://www.arte.it/foto/600x450/80/82405-Ghirri_Pescara.jpg)
Luigi Ghirri, Pescara, 1972, fotografia color, 24,9 x 16,6 cm © Eredi di Luigi Ghirri
Samantha De Martin
28/08/2018
Mondo - La mappa fotografica dell’Italia negli anni Settanta, con le sue periferie in espansione, l’emergere dell’arte concettuale e il mantra del Pop, prende forma nella piccola Canon di Luigi Ghirri per raggiungere il celebre Museo che ospita Guernica.
Ad accogliere The Map and the Territory - che è anche la più grande retrospettiva dedicata, fuori dall'Italia, al lavoro del fotografo emiliano - è il Museo Reina Sofia di Madrid che allestisce un percorso incentrato sui concetti chiave di “territorio” e “mappa”, idee che riflettono il suo personalissimo modo di rappresentare il mondo.
L’itinerario ripercorre il decennio fondamentale della sua ricerca artistica. Annus mirabilis è il 1978 che assiste alla pubblicazione, da parte dell’artista, di Kodachrome, uno dei suoi libri fotografici più rappresentativi, seguita, l'anno dopo, da una delle esposizioni più famose dell’epoca: Vera Fotografia.
C’è poi l’anno 1979 che corre tra i giardini di Modena e i paesaggi italiani di provincia, tra le immagini pubblicitarie, dentro atlanti e parchi dei divertimenti. Ma c’è anche quella che questo geometra e disegnatore della fotografia definisce “architettura fugace”, racchiusa in quegli “oggetti che tutti chiamano kitsch, ma che sono espressione di desideri, sogni e ricordi collettivi”.
Specchi, stelle, finestre, palme, musei e persone sfilano in mostra attraverso i suoi poetici scatti caratterizzati da colori delicati e paesaggi sospesi, a tratti metafisici, talvolta privi di figure, ma che denotano sempre un intervento dell’uomo.
Costantemente affascinato dalle rappresentazioni del mondo sotto forma di poster, riproduzioni, mappe e modelli, Ghirri - in questo viaggio nato su iniziativa del Museo Reina Sofia in collaborazione con il Folkwang Museum di Essen e la Galleria Nazionale dello Jeu de Paume di Parigi - offre la rappresentazione di un’Italia moderna attraverso il suo stile unico, lo stesso che diede vita, nel 1984, al progetto itinerante Viaggio in Italia. Una pietra miliare per la fotografia italiana, manifesto non ufficiale della scuola di paesaggio nata in quegli anni.
Leggi anche:
• Luigi Ghirri. Il paesaggio dell'architettura
• Luigi Ghirri - Atlante
Ad accogliere The Map and the Territory - che è anche la più grande retrospettiva dedicata, fuori dall'Italia, al lavoro del fotografo emiliano - è il Museo Reina Sofia di Madrid che allestisce un percorso incentrato sui concetti chiave di “territorio” e “mappa”, idee che riflettono il suo personalissimo modo di rappresentare il mondo.
L’itinerario ripercorre il decennio fondamentale della sua ricerca artistica. Annus mirabilis è il 1978 che assiste alla pubblicazione, da parte dell’artista, di Kodachrome, uno dei suoi libri fotografici più rappresentativi, seguita, l'anno dopo, da una delle esposizioni più famose dell’epoca: Vera Fotografia.
C’è poi l’anno 1979 che corre tra i giardini di Modena e i paesaggi italiani di provincia, tra le immagini pubblicitarie, dentro atlanti e parchi dei divertimenti. Ma c’è anche quella che questo geometra e disegnatore della fotografia definisce “architettura fugace”, racchiusa in quegli “oggetti che tutti chiamano kitsch, ma che sono espressione di desideri, sogni e ricordi collettivi”.
Specchi, stelle, finestre, palme, musei e persone sfilano in mostra attraverso i suoi poetici scatti caratterizzati da colori delicati e paesaggi sospesi, a tratti metafisici, talvolta privi di figure, ma che denotano sempre un intervento dell’uomo.
Costantemente affascinato dalle rappresentazioni del mondo sotto forma di poster, riproduzioni, mappe e modelli, Ghirri - in questo viaggio nato su iniziativa del Museo Reina Sofia in collaborazione con il Folkwang Museum di Essen e la Galleria Nazionale dello Jeu de Paume di Parigi - offre la rappresentazione di un’Italia moderna attraverso il suo stile unico, lo stesso che diede vita, nel 1984, al progetto itinerante Viaggio in Italia. Una pietra miliare per la fotografia italiana, manifesto non ufficiale della scuola di paesaggio nata in quegli anni.
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