Elisa Zadi. Mondi Possibili
Dal 12 Febbraio 2022 al 27 Febbraio 2022
Prato
Luogo: Fondazione Museo Palazzo Datini
Indirizzo: Via Ser Lapo Mazzei 43
Orari: venerdì dalle 15 alle 18; sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; domenica dalle 9 alle 13. Apertura su appuntamento negli altri giorni scrivendo a zanzipress@gmail.com
Curatori: Marco Botti
Enti promotori:
- Patrocinio di
- Regione Toscana
- Comune di Prato
- Fondazione Casa Pia dei Ceppi
Dal 12 al 27 febbraio 2022 la Fondazione Museo Palazzo Datini, in via Ser Lapo Mazzei 43, a Prato, ospita “Mondi Possibili”, mostra personale di Elisa Zadi a cura di Marco Botti.
La mostra verrà in augurata sabato 12 febbraio, alle ore 17. Interverranno l’artista, il curatore e Walter Bernardi, presidente della Fondazione Museo Palazzo Datini.
Per tutta la durata dell’esposizione sono previsti eventi collaterali. Sabato 19 febbraio si terrà la presentazione di “Il profumo del giglio”(Edizioni Polistampa), primo libro di poesie di Elisa Zadi. Interverranno il curatore e lo scrittore Alessandro Bini, autore della prefazione.
Sabato 26 febbraio ci sarà un aperitivo, con “Music selection” a cura di Francesco Musu.
LA MOSTRA
Le sale di Palazzo Datini, affascinante casa museo appartenuta al ricco mercante pratese del Trecento, ospitano la nuova mostra personale di Elisa Zadi, artista toscana tra le più apprezzate della sua generazione. Pitture e installazioni inedite dialogheranno con gli antichi ambienti per un risultato originale e sorprendente.
Le opere dell’artista toscana non cercano mai l’effetto speciale o decorativo, tantomeno il mero tecnicismo. Elisa Zadi si concentra da sempre sull’esperienza del fare, sull’introspezione della ricerca come necessità. La pittura, l’installazione, la performance e la poesia sono mezzi che le consentono di sperimentare e vivere l’atto creativo nella sua essenza, il manifestarsi miracoloso della bellezza e i limiti umani nel coglierla.
Da quest’ultimo concetto nascono i lavori esposti, che fanno parte della nuova serie "Mondi Possibili", nozioneche rimanda a Gottfried Wilhelm Leibniz e ai “mondi possibili” intesi come idee nella mente di Dio, ma anche come verità. “Le verità di fatto sono contingenti, libere e vere solo nel mondo possibile che esiste – afferma l’artista. – Le infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo capirle, giudicare se queste sono vere, autentiche. La mia arte cerca la verità, la migliore possibile”.
Per Elisa Zadi la ricerca artistica coincide con un modus vivendi che in lei si manifesta nella creazione. Nel perseguire una perfezione che nel contempo la incanta e le sfugge, la seduce, la trasporta; a volte si rivela cruda e diretta, disillusa, reale.
“Le mie opere – spiega l’artista – nascono dall’onestà intellettuale del sentire i propri limiti, di indagarli attraverso una pulizia della visione che porta alla semplicità dell’essere, all’ hic et nunc. Voglio che la mia pittura sia chiara e leggibile come una scrittura. Per fare questo affianco zone di colore che costruiscono le forme. Il colore non si sovrappone mai, non cancello gli sbagli. Cerco una perfezione di primo getto nella stesura, anzi la stesura stessa è un atto pittorico vivo, un rituale che porta alla creazione dell’opera e va rispettato, vissuto e accettato. Metto il colore senza pentimenti e cerco di accettare l’errore considerandolo parte della creazione e integrandolo a essa. L’errore, la non-perfezione fanno parte della mia pittura, così come della vita. Io cerco di accoglierlo come un mio limite inevitabile”. Nell’arte di Elisa Zadi c’è sempre la volontà di rappresentare la realtà come è nel momento, senza idealismi; solo così l’artista pensa di restituire alla bellezza la sua autenticità.
Elisa Zadi è nata ad Arezzo. Nel 1998 ottiene con il massimo dei voti la maturità d’Arte Applicata in Moda e Costume Teatrale all’Istituto d’Arte Piero della Francesca di Arezzo. Nel 2007 si diploma con lode in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Attualmente vive e lavora a Firenze, dove insegna Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Porta Romana.
Come artista esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata sia in senso introspettivo, sia antropologico e simbolico-rituale, con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel biennio 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni performative.
Attualmente la ricerca artistica di Elisa Zadi esplora diverse discipline, che vengono spesso unite al fine di generare opere interattive o che si completano con la partecipazione dello spettatore.
Fra le sue principali partecipazioni si ricordano “Cara Enfanta” al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, “Bau-tredici” alla GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, “Vitamine-tavolette energetiche” al MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e al Museo Novecento di Firenze, “Looking for Monnalisa” al Castello Visconteo e Palazzo Broletto di Pavia. Negli anni ha ricevuto prestigiosi premi e riconoscimenti nazionali.
www.zadielisa.it
La mostra verrà in augurata sabato 12 febbraio, alle ore 17. Interverranno l’artista, il curatore e Walter Bernardi, presidente della Fondazione Museo Palazzo Datini.
Per tutta la durata dell’esposizione sono previsti eventi collaterali. Sabato 19 febbraio si terrà la presentazione di “Il profumo del giglio”(Edizioni Polistampa), primo libro di poesie di Elisa Zadi. Interverranno il curatore e lo scrittore Alessandro Bini, autore della prefazione.
Sabato 26 febbraio ci sarà un aperitivo, con “Music selection” a cura di Francesco Musu.
LA MOSTRA
Le sale di Palazzo Datini, affascinante casa museo appartenuta al ricco mercante pratese del Trecento, ospitano la nuova mostra personale di Elisa Zadi, artista toscana tra le più apprezzate della sua generazione. Pitture e installazioni inedite dialogheranno con gli antichi ambienti per un risultato originale e sorprendente.
Le opere dell’artista toscana non cercano mai l’effetto speciale o decorativo, tantomeno il mero tecnicismo. Elisa Zadi si concentra da sempre sull’esperienza del fare, sull’introspezione della ricerca come necessità. La pittura, l’installazione, la performance e la poesia sono mezzi che le consentono di sperimentare e vivere l’atto creativo nella sua essenza, il manifestarsi miracoloso della bellezza e i limiti umani nel coglierla.
Da quest’ultimo concetto nascono i lavori esposti, che fanno parte della nuova serie "Mondi Possibili", nozioneche rimanda a Gottfried Wilhelm Leibniz e ai “mondi possibili” intesi come idee nella mente di Dio, ma anche come verità. “Le verità di fatto sono contingenti, libere e vere solo nel mondo possibile che esiste – afferma l’artista. – Le infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo capirle, giudicare se queste sono vere, autentiche. La mia arte cerca la verità, la migliore possibile”.
Per Elisa Zadi la ricerca artistica coincide con un modus vivendi che in lei si manifesta nella creazione. Nel perseguire una perfezione che nel contempo la incanta e le sfugge, la seduce, la trasporta; a volte si rivela cruda e diretta, disillusa, reale.
“Le mie opere – spiega l’artista – nascono dall’onestà intellettuale del sentire i propri limiti, di indagarli attraverso una pulizia della visione che porta alla semplicità dell’essere, all’ hic et nunc. Voglio che la mia pittura sia chiara e leggibile come una scrittura. Per fare questo affianco zone di colore che costruiscono le forme. Il colore non si sovrappone mai, non cancello gli sbagli. Cerco una perfezione di primo getto nella stesura, anzi la stesura stessa è un atto pittorico vivo, un rituale che porta alla creazione dell’opera e va rispettato, vissuto e accettato. Metto il colore senza pentimenti e cerco di accettare l’errore considerandolo parte della creazione e integrandolo a essa. L’errore, la non-perfezione fanno parte della mia pittura, così come della vita. Io cerco di accoglierlo come un mio limite inevitabile”. Nell’arte di Elisa Zadi c’è sempre la volontà di rappresentare la realtà come è nel momento, senza idealismi; solo così l’artista pensa di restituire alla bellezza la sua autenticità.
Elisa Zadi è nata ad Arezzo. Nel 1998 ottiene con il massimo dei voti la maturità d’Arte Applicata in Moda e Costume Teatrale all’Istituto d’Arte Piero della Francesca di Arezzo. Nel 2007 si diploma con lode in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Attualmente vive e lavora a Firenze, dove insegna Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Porta Romana.
Come artista esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata sia in senso introspettivo, sia antropologico e simbolico-rituale, con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel biennio 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni performative.
Attualmente la ricerca artistica di Elisa Zadi esplora diverse discipline, che vengono spesso unite al fine di generare opere interattive o che si completano con la partecipazione dello spettatore.
Fra le sue principali partecipazioni si ricordano “Cara Enfanta” al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, “Bau-tredici” alla GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, “Vitamine-tavolette energetiche” al MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e al Museo Novecento di Firenze, “Looking for Monnalisa” al Castello Visconteo e Palazzo Broletto di Pavia. Negli anni ha ricevuto prestigiosi premi e riconoscimenti nazionali.
www.zadielisa.it
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