Trans:it l’arte pubblica in Europa
Transit
04/03/2004
Le pratiche artistiche che si confrontano con la società contemporanea, il territorio e lo spazio pubblico sono oggetto di indagine da parte della Fondazione Olivetti che sta tracciando una mappa europea delle più significative esperienze in questo ambito.
Si tratta di Trans:it un progetto itinerante costituito da un sito Web e da un ciclo di documentari, il cui primo episodio viene presentato in questi giorni in diverse sedi europee (ultima tappa a Berlino).
Il film The Invisible Object. Art in Social Change realizzato da Bartolomeo Pietromarchi, direttore della Fondazione, racconta in cinquantasette minuti le diverse modalità di intervento artistico nei contesti urbani tra Italia, Francia e Olanda attraverso interviste a curatori, artisti, operatori culturali, rappresentanti delle istituzioni e abitanti. In questi progetti il fattore artistico si unisce a competenze di diverso ambito creando così sinergie in grado di affrontare dinamicamente i problemi e le conflittualità del territorio urbano. La critica diventa prassi di intervento in grado di avviare un cambiamento o di evidenziare specifiche problematiche. Come afferma uno degli intervistati, non si tratta di mettere le opere d’arte nelle piazze nella speranza che la gente si incuriosisca, ma di ripensare l’arte stessa nelle sue relazioni con il pubblico.
Il modello dei Nuovi Committenti della Fondation de France, (modello ideato nel 1992 ed in seguito importato in Italia dalla Fondazione Olivetti stessa) prevede infatti che il cittadino non sia solo il primo destinatario dell’opera ma che, dal momento in cui vengono ascoltate le sue esigenze, sia egli stesso a determinare la committenza del progetto. Dal documentario emerge un’estrema differenziazione di orientamenti, dal progetto Immaginare Corviale a Roma, all’esperimento AVL-Ville, piccola città-Stato ideata da artisti a Rotterdam, dagli interventi di Michelangelo Pistoletto e di Ettore Spalletti all’interno di strutture sanitarie in Francia, a Barthélémy Toguo che realizza fotografie dei sogni nel cassetto degli abitanti del difficile quartiere La Goutte d’or di Parigi, fino ai Social Actors in Transformation del centro Witte de With di Rotterdam (che si rivela città laboratorio per questo tipo di ricerche).
Il prossimo documentario del ciclo traccerà invece un percorso che parte da Berlino e giunge ad Istanbul attraverso l’Europa orientale. La ricerca sul campo di Pietromarchi è affiancata da uno strumento Web di documentazione e di scambio, il sito www.transiteurope.org pensato per diventare uno snodo della rete europea di artisti, istituzioni culturali, ricercatori, pubbliche amministrazioni, operatori culturali, che in vario modo operano nella sfera dello spazio pubblico. Il sito contiene sin da ora interviste e informazioni sui progetti e agirà come osservatorio sui futuri sviluppi in Europa di simili pratiche artistiche.
Info www.transiteurope.org
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