A Reggio Emilia dal 12 aprile al 9 giugno "Intimità, relazioni, nuovi mondi"

Il festival della Fotografia europea 2019 celebra i "legami"

Giovanni Chiaramonte, Sinagoga Hurvah, Gerusalemme, 1988 07 G.C., Sinagoga Hurvah, Gerusalemme, 1988
 

Samantha De Martin

13/02/2019

Reggio Emilia - Un ballerino e un robot confrontano le loro diversità attraverso un dialogo muto, affidato solo al ritmo dei loro corpi. Questa immagine, tratta da un video realizzato in Giappone da una giovane artista francese, tra le tante protagoniste di Fotografia Europea 2019, sintetizza tutti i temi di questa XIV edizione del festival internazionale in programma a Reggio Emilia dal 12 aprile al 9 giugno.

Quest’anno la kermesse avrà per fil rouge i legami, quei rapporti tra persone, saperi e culture esaminati attraverso le antologiche di grandi maestri del passato come Horst P. Horst, del presente come Larry Fink, ma anche di maestri italiani come Vincenzo Castella e Francesco Jodice.
Ideata dal Comitato Scientifico della Fondazione Palazzo Magnani, sotto la direzione artistica di Walter Guadagnini, Fotografia Europea 2019 si avvale della collaborazione della Regione Emilia-Romagna e di una consolidata rete di sinergie che hanno portato la città a dialogare con diverse istituzioni culturali, dalla Fondazione MAST di Bologna al Centro studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma.

Il Giappone, paese ospite dell’edizione 2019, sarà presentato da diverse voci, come quella di Motoyuki Daifu con le sue venti immagini inedite tratte dall'ironica serie Holy onion, che ritrae la madre nell’atto di sbucciare una cipolla all’interno di una cucina, assegnando un valore iconico a un atto apparentemente banale.

Al centro di questo viaggio nella magia dell’Oriente, saranno i Chiostri di San Pietro, freschi di restauro. Sempre in questo suggestivo spazio sarà presentata la commissione dello scorso anno assegnata a Francesco Jodice sul tema 2018 Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie. Lavorando sul concetto di circolarità, il fotografo ha realizzando un progetto video che parte da un fatto realmente accaduto: l’ultimo messaggio inviato, nel 1989, dalla sonda cinese Kaiju 2 prima di scomparire all’interno di un buco nero.

Il percorso tra le sedi di Fotografia Euroea 2019 ha idealmente inizio a Palazzo Magnani, che accoglie la mostra del fotografo tedesco, naturalizzato americano, Horst P. Horst, conosciuto per l’eleganza delle sue immagini. Le tappe salienti della sua carriera sono racchiuse in 120 scatti, tra i quali l'Odalisca, quelli per Vogue e Harper's Bazaar che dagli anni Trenta agli anni Cinquanta lo hanno consacrato, a livello mondiale, sul podio della fotografia di moda. Non manca la galleria di celebrità intellettuali, da Jean Cocteau a Salvador Dalì.

Le grandi battaglie civili, i party esclusivi tra Hollywood e i grandi musei, la vita rurale, tutte immagini immortalate tra gli anni Sessanta e oggi dalla “sfrenata curiosità” di Larry Fink, rigorosamente in bianco e nero e di grande potenza estetica, sono invece al centro dell’antologica dal titolo Unbridled Curiosity, ospitata a Palazzo da Mosto.
Sempre in questa sede, Arabian Transfer di Michele Nastasi metterà in luce la condizione transitoria di sei città della Penisola Araba, concepite come una sorta di “laboratorio vivente in cui le aspirazioni identitarie locali si confrontano con i modelli occidentali e con le culture di provenienza degli abitanti”.

Con la sua visione labirintica, che pone al centro una riflessione sul rapporto dell’uomo contemporaneo con l’elemento naturale, Vincenzo Castella, maestro della fotografica italiana, espone il suo ultimo progetto, Urban Screens, nella suggestiva cornice della Sinagoga. Grazie alla collaborazione con la Fondazione I Teatri, i sotterranei del Tetro Valli si trasformano in uno spazio museale, accogliendo le opere dell’artista finlandese Jaakko Kahilaniemi e quelle della fotografa franco-armena Lucie Khahoutian.

Alla Chiesa di San Nicolò al Battistero Giovanni Chiaramonte racconterà, invece, il suo viaggio Verso Gerusalemme, passando da quei luoghi nei quali ha preso forma la storia dell’Occidente, tra le rovine lasciate dai totalitarismi e dalle guerre del XX secolo.

L'omaggio alla fotografia si estende da Reggio Emilia al resto della regione. 
La Fondazione Modena Arti Visive partecipa a Fotografia Europea 2019 con un omaggio all’artista modenese Franco Fontana. Fino al 25 agosto le tre sedi della Palazzina dei Giardini, del MATA - Ex Manifattura Tabacchi e della Sala Grande di Palazzo Santa Margherita accoglieranno Sintesi, un percorso che racchiude gli oltre sessant’anni di carriera del maestro, tracciando i suoi rapporti con alcuni dei più autorevoli autori della fotografia del Novecento.

Le iniziative del MAR - Museo d’arte della città di Ravenna - ruoteranno invece attorno alle personali di Oliviero Toscani, Più di 50 anni di magnifici fallimenti e di Arrigo Dolcini, del quale sarà presentata una selezione di fotografie appartenenti al Fondo Arrigo Dolcini, acquisito dalla Fototeca dell’Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna.


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