RE-COLLECTING. Contenere lo spazio
![Gianfranco Pardi, Diagonale, 1982 Gianfranco Pardi, Diagonale, 1982](http://www.arte.it/foto/600x450/85/118959-Pardi-Gianfranco-Diagonale-1982.jpg)
Gianfranco Pardi, Diagonale, 1982
Dal 23 Luglio 2021 al 19 Settembre 2021
Bologna
Luogo: MAMbo - Museo di Arte Moderna di Bologna
Indirizzo: Via Don Minzoni 14
Curatori: Sabrina Samorì
Sito ufficiale: http://www.mambo-bologna.org
Prosegue con il secondo appuntamento dedicato alla collezione permanente del MAMbo, RE-COLLECTING, il ciclo di focus espositivi ideato da Lorenzo Balbi, che indaga aspetti particolari, opere e temi delle collezioni MAMbo e Museo Morandi.
Contenere lo spazio, a cura di Sabrina Samorì, è una narrazione tridimensionale costruita attorno ai concetti di spazio vuoto e spazio pieno, spazio intimo e spazio pubblico.
In un gioco continuo di specchi, rimandi e confronti tra le opere della collezione permanente MAMbo, delle Collezioni Comunali d’Arte e del Museo internazionale e biblioteca della musica, e attraverso il loro intreccio relazionale, si è voluto dare spazio a differenti piani di lettura per generare riflessioni.
Se da un lato il focus espositivo indaga lo spazio che ognuno di noi occupa nella quotidianità - come vuoto tra i corpi, ma anche come luogo dove i corpi possono esistere - dall’altro il termine “contenere” ha un forte rimando sia all’attuale concetto di contenimento (sociale e culturale) sia a quello di contenitore (casa, museo, supporto dell’opera).
La mostra è concepita come un album della memoria che mette insieme opere e pensieri, al fine di ricostruire visivamente la storia attuale: quella che stiamo vivendo e che ha profondamente segnato il nostro modo di vivere lo spazio, il tempo e le relazioni.
In mostra opere di Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Gianfranco Pardi, Athanasius Kircher, Franchino Gaffurio, Johann Sebastian Bach, Ferdinando Galli Bibiena, Pelagio Palagi.
Contenere lo spazio, a cura di Sabrina Samorì, è una narrazione tridimensionale costruita attorno ai concetti di spazio vuoto e spazio pieno, spazio intimo e spazio pubblico.
In un gioco continuo di specchi, rimandi e confronti tra le opere della collezione permanente MAMbo, delle Collezioni Comunali d’Arte e del Museo internazionale e biblioteca della musica, e attraverso il loro intreccio relazionale, si è voluto dare spazio a differenti piani di lettura per generare riflessioni.
Se da un lato il focus espositivo indaga lo spazio che ognuno di noi occupa nella quotidianità - come vuoto tra i corpi, ma anche come luogo dove i corpi possono esistere - dall’altro il termine “contenere” ha un forte rimando sia all’attuale concetto di contenimento (sociale e culturale) sia a quello di contenitore (casa, museo, supporto dell’opera).
La mostra è concepita come un album della memoria che mette insieme opere e pensieri, al fine di ricostruire visivamente la storia attuale: quella che stiamo vivendo e che ha profondamente segnato il nostro modo di vivere lo spazio, il tempo e le relazioni.
In mostra opere di Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Gianfranco Pardi, Athanasius Kircher, Franchino Gaffurio, Johann Sebastian Bach, Ferdinando Galli Bibiena, Pelagio Palagi.
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