Silvia Celeste Calcagno. TRITTICO (biodisponibilità elevata)
Dal 09 Luglio 2021 al 20 Luglio 2021
Alassio | Savona
Luogo: Galleria Artender
Indirizzo: Passeggiata Cadorna 53
Orari: tutti i giorni dalle ore 18 alle ore 22
Curatori: Francesca Bogliolo
Enti promotori:
- Con il patrocinio del Comune di Alassio
Venerdì 9 Luglio alle ore 19, presso la galleria Artender di Alessandro Scarpati, l'artista Silvia Celeste Calcagno sarà protagonista di una mostra personale TRITTICO (biodisponibilità elevata) a cura di Francesca Bogliolo, con il patrocinio del Comune di Alassio.
Materia, fotografia, video e poesia si fondono, invitando a riflettere sul ritorno di una lucidità perduta o in parte da sempre assente.
Il colore afferra la materia, la sconvolge, la lascia emergere nutrendosi della saturazione del pigmento; un procedimento osmotico risultato dell'ultima sperimentazione tecnico-concettuale dell'artista.
Chi interviene a modificare l'esperienza della mente che porta all'alterazione della realtà circostante? Il nonsense è l'unico senso possibile? Un farmaco può placare le sfocature di un mondo confuso? La follia è forse l'unica strada.
Nel video CRABBED (2021) un cane incalza animali simili ad atomi, che ruotano incessantemente in un vuoto colmo di corpi dai toni acidi, che danzano forti di un unico credo: "il corpo". L'artista riflette, accompagnata dall'ossessione per la poesia di Sylvia Plath, rendendole in parte omaggio, in modo tanto silenzioso quanto sfrontato.
Chi guarda viene letteralmente immerso in una bolla, unico riferimento al quale aggrapparsi potrebbe essere la voce di un uomo che recita un mantra my father’s dressing gown (2021) legato ad un'esperienza intima dell'artista che si fa universale. La voce è quella dello scrittore Henry Neuteboom (write-now.eu).
Un lavoro sottile, una trama fitta di particolari origina opere nuove e create site specific.
Silvia Celeste Calcagno cambia pelle, cambia modo di operare, cambia gli equilibri, sfronda la pulizia dell'immagine attraverso la sintesi. Una mostra outing, ipnotica, una meditazione intensa e feroce su sé stessa e sulla società, a tratti riconducibile ad un nuovo pop.
Una mostra senza maschere, senza divieti. Una mostra libera.
Silvia Celeste Calcagno nasce a Genova nel 1974 e attualmente vive e lavora ad Albissola (SV). Si diploma in pittura all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova e contemporaneamente ottiene la qualifica di ceramista designer in grès. Nel 2015 brevetta la tecnica del fireprinting® su scala nazionale. Tra le mostre personali ricordiamo: Room 60 - Museo Carlo Zauli, Faenza (RA) 2018; Il pasto bianco (mosaico di me) - V Biennale del Mosaico, Biblioteca Classense, Ravenna 2018; IF(but I can explain) - Museo di Arte Contemporanea Villa Croce, Genova 2017 e Nuova Galleria Morone 2017 , Milano; Interno 8, La fleur coupée - Officine Saffi, Milano 2015; Mood - PH Neutro Fotografia Fine-Art, Pietrasanta (LU) 2014; Not Me - Musei Civici di Imola (BO) 2014; Celeste - MIA /Milan Image Art Fair, Milano 2013; Celeste So Happy - Il Pomo da DaMoContemporary Art, Imola (BO) 2013; Nerosensibile - Studio Lucio Fontana, Albissola 2012. Partecipa a mostre collettive in spazi espositivi quali: Espace Eden - Vallauris/Francia; ABC-ARTE - Genova; Oneroom Gallery - Londra/Regno Unito; Biblioteca Vallicelliana - Roma;Eunique Messe Karlsruhe - Karlsruhe/Germania; The Earth Time Italian Guest Pavilion, CeramicBiennale - Gyeonggi/Korea; XXIV Biennale Internationale Création Contemporaine et Céra-mique - Vallauris/Francia; Arte Fiera - Bologna; Fondazione Re Rebaudendo - Torino; Fon-dazione Cini - Venezia; GNAM/Galleria Nazionale d’Arte Moderna - Roma; Kunstmuseum -Bornholms/Danimarca; 54 Biennale di Venezia - Palazzo della Meridiana, Genova. Nel 2020 vince la prima edizione del Premio Città di Tarquinia "Vasco Palombini" con l'opera ZERO ora facente parte del Museo della Ceramica di Tarquinia. Nel 2019 vince la terza edizione del Premio L'Arte che Accadrà con l'opera Just Lily chediventa permanente nella sede del gruppo HDRA', a Palazzo Fiano Roma. Nel 2018, nel-l’ambito della V Biennale di Mosaico di Ravenna in collaborazione con il MIC Faenza, inaugura la personale Il Pasto bianco (mosaico di me) e l’opera diventa parte della collezione permanente della Biblioteca Classense e MAR Museo d'Arte della Città di Ravenna. Nel 2015 è la prima donna italiana a vincere il Premio Faenza, giunto alla 59° edizione. Nel 2013 si aggiudica la Targa del Presidente della Repubblica alla 57a edizione del Premio Faenza. Nello stesso anno ottiene il Premio Speciale Artisti in Residenza, Laguna Art Prize, Ve-nezia. Nel 2010 vince il I Premio al Festival Internazionale della Maiolica di Albissola, che diviene opera pubblica al MuDA/Museo Diffuso Albissola insieme ad un'altra opera pubblica inaugurata nel 2019. Sempre nel 2019 inaugura un'opera pubblica al MUSA, Museo della Ceramica di Savona. Nell'Ottobre 2020 partecipa a "Fittile" che apre una sottile riflessione sulla ceramica partendo dalla plasticità della “materia”, osserva la sua capacità di adattamento, di espressione e di relazione con l’artista e l’ambiente. Osserva un medium tanto versatile da attraversare il tempo riuscendo sempre a mantenere coerenza con la sua specifica natura; da un'idea di Marco Arosio con una nota curatoriale di Agata Pizzi, FPAC Francesco Pantaleone Arte Contemporanea Palermo. Nel Novembre 2020 espone a Roma nella Galleria Studio Sales di Norberto Ruggeri, in occasione della mostra "Quadreria" a cura di Valentina Ciarallo. Nel Maggio 2021 partecipa alla collettiva Hypothesis Atto I Nuova Galleria Morone, Milano.E' stata invitata ad intervenire sulla copertina di Vogue, in occasione del Whithe Issue di Vogue Italia Aprile 2020, per il progetto Carta bianca Una nuova storia 49 Artisti per49 Copertine a cura di Valentina Ciarallo per Vogue Italia; la mostra è ora visibile fino al 29 Agosto al Museo Gigi Guadagnucci di Massa.
Materia, fotografia, video e poesia si fondono, invitando a riflettere sul ritorno di una lucidità perduta o in parte da sempre assente.
Il colore afferra la materia, la sconvolge, la lascia emergere nutrendosi della saturazione del pigmento; un procedimento osmotico risultato dell'ultima sperimentazione tecnico-concettuale dell'artista.
Chi interviene a modificare l'esperienza della mente che porta all'alterazione della realtà circostante? Il nonsense è l'unico senso possibile? Un farmaco può placare le sfocature di un mondo confuso? La follia è forse l'unica strada.
Nel video CRABBED (2021) un cane incalza animali simili ad atomi, che ruotano incessantemente in un vuoto colmo di corpi dai toni acidi, che danzano forti di un unico credo: "il corpo". L'artista riflette, accompagnata dall'ossessione per la poesia di Sylvia Plath, rendendole in parte omaggio, in modo tanto silenzioso quanto sfrontato.
Chi guarda viene letteralmente immerso in una bolla, unico riferimento al quale aggrapparsi potrebbe essere la voce di un uomo che recita un mantra my father’s dressing gown (2021) legato ad un'esperienza intima dell'artista che si fa universale. La voce è quella dello scrittore Henry Neuteboom (write-now.eu).
Un lavoro sottile, una trama fitta di particolari origina opere nuove e create site specific.
Silvia Celeste Calcagno cambia pelle, cambia modo di operare, cambia gli equilibri, sfronda la pulizia dell'immagine attraverso la sintesi. Una mostra outing, ipnotica, una meditazione intensa e feroce su sé stessa e sulla società, a tratti riconducibile ad un nuovo pop.
Una mostra senza maschere, senza divieti. Una mostra libera.
Silvia Celeste Calcagno nasce a Genova nel 1974 e attualmente vive e lavora ad Albissola (SV). Si diploma in pittura all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova e contemporaneamente ottiene la qualifica di ceramista designer in grès. Nel 2015 brevetta la tecnica del fireprinting® su scala nazionale. Tra le mostre personali ricordiamo: Room 60 - Museo Carlo Zauli, Faenza (RA) 2018; Il pasto bianco (mosaico di me) - V Biennale del Mosaico, Biblioteca Classense, Ravenna 2018; IF(but I can explain) - Museo di Arte Contemporanea Villa Croce, Genova 2017 e Nuova Galleria Morone 2017 , Milano; Interno 8, La fleur coupée - Officine Saffi, Milano 2015; Mood - PH Neutro Fotografia Fine-Art, Pietrasanta (LU) 2014; Not Me - Musei Civici di Imola (BO) 2014; Celeste - MIA /Milan Image Art Fair, Milano 2013; Celeste So Happy - Il Pomo da DaMoContemporary Art, Imola (BO) 2013; Nerosensibile - Studio Lucio Fontana, Albissola 2012. Partecipa a mostre collettive in spazi espositivi quali: Espace Eden - Vallauris/Francia; ABC-ARTE - Genova; Oneroom Gallery - Londra/Regno Unito; Biblioteca Vallicelliana - Roma;Eunique Messe Karlsruhe - Karlsruhe/Germania; The Earth Time Italian Guest Pavilion, CeramicBiennale - Gyeonggi/Korea; XXIV Biennale Internationale Création Contemporaine et Céra-mique - Vallauris/Francia; Arte Fiera - Bologna; Fondazione Re Rebaudendo - Torino; Fon-dazione Cini - Venezia; GNAM/Galleria Nazionale d’Arte Moderna - Roma; Kunstmuseum -Bornholms/Danimarca; 54 Biennale di Venezia - Palazzo della Meridiana, Genova. Nel 2020 vince la prima edizione del Premio Città di Tarquinia "Vasco Palombini" con l'opera ZERO ora facente parte del Museo della Ceramica di Tarquinia. Nel 2019 vince la terza edizione del Premio L'Arte che Accadrà con l'opera Just Lily chediventa permanente nella sede del gruppo HDRA', a Palazzo Fiano Roma. Nel 2018, nel-l’ambito della V Biennale di Mosaico di Ravenna in collaborazione con il MIC Faenza, inaugura la personale Il Pasto bianco (mosaico di me) e l’opera diventa parte della collezione permanente della Biblioteca Classense e MAR Museo d'Arte della Città di Ravenna. Nel 2015 è la prima donna italiana a vincere il Premio Faenza, giunto alla 59° edizione. Nel 2013 si aggiudica la Targa del Presidente della Repubblica alla 57a edizione del Premio Faenza. Nello stesso anno ottiene il Premio Speciale Artisti in Residenza, Laguna Art Prize, Ve-nezia. Nel 2010 vince il I Premio al Festival Internazionale della Maiolica di Albissola, che diviene opera pubblica al MuDA/Museo Diffuso Albissola insieme ad un'altra opera pubblica inaugurata nel 2019. Sempre nel 2019 inaugura un'opera pubblica al MUSA, Museo della Ceramica di Savona. Nell'Ottobre 2020 partecipa a "Fittile" che apre una sottile riflessione sulla ceramica partendo dalla plasticità della “materia”, osserva la sua capacità di adattamento, di espressione e di relazione con l’artista e l’ambiente. Osserva un medium tanto versatile da attraversare il tempo riuscendo sempre a mantenere coerenza con la sua specifica natura; da un'idea di Marco Arosio con una nota curatoriale di Agata Pizzi, FPAC Francesco Pantaleone Arte Contemporanea Palermo. Nel Novembre 2020 espone a Roma nella Galleria Studio Sales di Norberto Ruggeri, in occasione della mostra "Quadreria" a cura di Valentina Ciarallo. Nel Maggio 2021 partecipa alla collettiva Hypothesis Atto I Nuova Galleria Morone, Milano.E' stata invitata ad intervenire sulla copertina di Vogue, in occasione del Whithe Issue di Vogue Italia Aprile 2020, per il progetto Carta bianca Una nuova storia 49 Artisti per49 Copertine a cura di Valentina Ciarallo per Vogue Italia; la mostra è ora visibile fino al 29 Agosto al Museo Gigi Guadagnucci di Massa.
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