Il nuovo capitolo di Imago Mundi, a Palermo fino al 10 marzo
Mosaico mediterraneo
 
										
										 
										
										
																		
																	Fondazione Luciano Benetton  | 
																									Imago Mundi. Rotte Mediterranee. Allestimento di Tobia Scarpa per Fabrica
															
							Francesca Grego
23/02/2017
							Palermo -  Oltre 3000 dipinti realizzati su piccole tele di 10 x 12 centimetri da altrettanti artisti sono le tessere del mosaico contemporaneo di Imago Mundi – Rotte Mediterranee, allo Spazio ZAC dei Cantieri Culturali alla Zisa fino al 10 marzo. 
Soggetto di quest’opera corale è il Mare Nostrum, per secoli baricentro della storia, culla di civiltà, koinè artistiche, commerci, saperi e, solo ultimamente, confine minaccioso. Tecniche, colori e ispirazioni si giustappongono per raccontare la visione di ognuno e brillare in uno spazio condiviso, offrendo uno spaccato originale sul Mediterraneo del XXI secolo.
Il progetto, realizzato da Fondazione Luciano Benetton nell’ambito della Biennale Arcipelago Mediterraneo, vede la partecipazione di numerosi paesi e popoli dei tre continenti che abbracciano il mare di mezzo: da Israele al Marocco, dal Portogallo alla Turchia, passando per i Balcani, gli sguardi tornano a incrociarsi e a scrutare l’orizzonte alla ricerca di bellezza e futuro. Ne è esempio lo scambio artistico del reporter britannico Giles Duley con il pittore siriano Semaa Khawam, presentato nel documentario Shame and Soul e diventato il simbolo dell’intera manifestazione.
Rotte Mediterranee è una nuova pagina dell’ambiziosa collezione Imago Mundi di Benetton, che aspira a riunire le poetiche e i linguaggi della contemporaneità in una mappa che copra l’intero pianeta. A disegnarla, in un’ottica di incontro e arricchimento reciproco, artisti affermati ed emergenti, con l’unico vincolo del formato 10x12.
Leggi anche:
Nasce Arcipelago, la Biennale del Mediterraneo
						
						
					Soggetto di quest’opera corale è il Mare Nostrum, per secoli baricentro della storia, culla di civiltà, koinè artistiche, commerci, saperi e, solo ultimamente, confine minaccioso. Tecniche, colori e ispirazioni si giustappongono per raccontare la visione di ognuno e brillare in uno spazio condiviso, offrendo uno spaccato originale sul Mediterraneo del XXI secolo.
Il progetto, realizzato da Fondazione Luciano Benetton nell’ambito della Biennale Arcipelago Mediterraneo, vede la partecipazione di numerosi paesi e popoli dei tre continenti che abbracciano il mare di mezzo: da Israele al Marocco, dal Portogallo alla Turchia, passando per i Balcani, gli sguardi tornano a incrociarsi e a scrutare l’orizzonte alla ricerca di bellezza e futuro. Ne è esempio lo scambio artistico del reporter britannico Giles Duley con il pittore siriano Semaa Khawam, presentato nel documentario Shame and Soul e diventato il simbolo dell’intera manifestazione.
Rotte Mediterranee è una nuova pagina dell’ambiziosa collezione Imago Mundi di Benetton, che aspira a riunire le poetiche e i linguaggi della contemporaneità in una mappa che copra l’intero pianeta. A disegnarla, in un’ottica di incontro e arricchimento reciproco, artisti affermati ed emergenti, con l’unico vincolo del formato 10x12.
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