Le torri del 21°secolo
Il grattacielo di Norman Foster
04/10/2002
“ La torre da sempre è il veicolo indicativo per la comunicazione. Più che determinare un’ascensione verso l’alto la torre è ancorata a terra, quando si vede una torre si sa che c’è un centro abitato, la presenza dell’uomo. Per torre intendo un ampio spettro di edifici che vanno dal faro, dal minareto musulmano alla torre della cattedrale cristiana, fino alle torri panoramiche non soltanto dell’America ma anche dell’Asia.
Laddove c’è un manufatto che si erge verso l’alto c’è una comunità umana che vuol far sapere che esiste […]". Angela Vettese
Negli spazi dell’Arsenale l’attenzione è richiamata dalla sezione dedicata alle torri e ai grattacieli, molti i progetti e le idee concepiti sia dai grandi dell’architettura sia da nuovi talenti.
Il percorso oltre a suscitare un notevole interesse per la particolarità delle opere presentate, assume un valore simbolico ed emotivo. Le avveniristiche torri e i grattacieli del futuro riportano la memoria ai recenti avvenimenti terroristici e rappresentano la speranza, danno vita a movimenti ed energie positive.
Nella sezione sono esposti il progetto di Renzo Piano per la sede del New York Times; la straordinaria forma a cono della Swiss Re Tower di Norman Foster a Londra; la Torre di Agbar a Barcellona di Jean Nouvel ; il Montevideo Tower di Mecanoo a Rotterdam; le Torri PORR di Hans Hollein a Vienna; e a Barcellona l’hotel progettato da Dominique Perrault.
Il progetto di Hans Hollein si colloca nell’area urbana più elevata di Vienna, situato in parte sopra l’autostrada A22, una delle principali arterie di accesso alla città è una delle iniziative urbane più innovative attualmente in corso.
L’idea di Hollein consiste in due torri alte 110 metri, con una struttura orizzontale sospesa nell’aria di 30 metri, che crea un secondo livello.
Le costruzioni ospitano uffici e alberghi, la struttura orizzontale contiene spazi per conferenze, auditorium, aree per esposizioni e un ristorante. I garage i negozi e gli uffici occupano le zone basse degli edifici ed un atrio centrale permette di accedere a tutte le aree.
Situata nella City di Londra, nell’area dove sorgeva la Baltic Exchange, la nuova sede della Swiss Re di Norman Foster sarà composta di quarantuno piani, adibiti ad uffici e una galleria di negozi accessibili da una nuova piazza.
Il progetto rappresenta una novità, il primo grattacielo ecologico della capitale.
La torre ha una pianta radiale con perimetro circolare. Ogni piano ruota in corrispondenza di quello inferiore a guisa di spirale. L’edificio presenta un sistema di areazione del tutto naturale, l’aria fresca proviene aperture nei rivestimenti, l’aria viziata può essere riciclata come fonte di riscaldamento e liberata all’esterno. Il sistema è così efficiente che per gran parte dell’anno non si ha bisogno dell’aria condizionata con un conseguente risparmio di energia.
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