Take Your Time. L’arte entra in un Tempo Nuovo è il progetto artistiso di Gruppo FS

Arte come rigenerazione dello scalo Farini a Milano

L'intervento di Jonathan Calugi, dal titolo Una casetta piccola così, allo scalo Farini di Milano nell'ambito del progetto "Take Your Time. L’arte entra in un Tempo Nuovo" di Ferrovie dello Stato
 

E. Zamparutti

30/03/2023

A Milano in una vasta area desolata dove sorgeva lo scalo ferroviario Farini, da tempo ormai dismesso, sono arrivati gli artisti come pionieri di una nuova frontiera urbana. Solo loro hanno la capacità di immaginare mondi nei luoghi più remoti, riattivando impulsi di comunicazione proprio lì dove i binari non conducono più da nessuna parte.

Si chiamano Jonathan Calugi, Luca Font e Alkanoids e Parisi 1876. Sono stati chiamati dal curatore Renato Fontana a posare la prima pietra di quello che sarà il progetto di rigenerazione del paesaggio urbano dell’ex-scalo Farini, portato avanti dalla proprietà che è in capo a Ferrovie dello Stato, insieme al Comune e alla Regione Lombardia.  Di dimensioni eccezionali, lo scalo milanese costituisce una linea di cesura lungo l’asse urbano Nord-Ovest, tra i quartieri di via Cenisio-Mac Mahon e Isola. Un’area che negli ultimi anni ha subito fortissime trasformazioni.

Jonathan Calugi viene da Pistoia, la città dei vivai. “Ho accettato questo lavoro perché sono convinto che la connessione tra le persone rappresenti un valore molto importante. Ho compiuto un viaggio partendo da una città verde lungo una linea continua fino allo scalo Farini”.
Per l’ex-scalo Farini è in corso il progetto di riqualificazione dell’area per incrementare il verde pubblico, sviluppando un nuovo quartiere in maniera lineare che colleghi i grattacieli di Porta Nuova attraverso la Stazione Garibaldi all’area della zona Expo. L’obiettivo è di farne una sorta di polmone verde all’interno della città per portare all’abbattimento di alcuni gradi di calore specie in estate, attraverso l’uso di piante specifiche.

L’intervento di Calugi ha riguardato la palazzina di guardiania, posta all’ingresso dello scalo, un edificio con una superficie complessa. “Ho utilizzato l’antica tecnica dello spolvero”, una tecnica pittorica che permette di riportare un disegno su varie superfici. Nello “spolvero” si disegna dapprima a grandezza naturale la rappresentazione su un cartone preparatorio e con un ago o un'altra punta si perforano fittamente i contorni del disegno. “La sfida più complessa è stata quella di includere nel murales la prospettiva dell’edificio.”

 
Luca Font e Alkanoids, Il gigante tatuato e La mano

Luca Font, originario di Bergamo, viene dall’ambiente del writing italiano e dal lettering grafico. Oggi si dedica ai tatuaggi: che si esprima tramite inchiostro su pelle, acrilici su carta o smalti sui muri, la caratteristica della sua produzione artistica consiste in una costante ricerca della sintesi visiva e di un tratto grafico che fonda minimalismo ed espressività. “Sono fortemente convinto che sia importante puntare sull’arte per valorizzare gli spazi all’aperto e che il mecenatismo pubblico e privato faccia bene alla cultura” afferma Luca Font. Il suo intervento dal forte valore simbolico è un’opera per così dire “in espansione”. Dalla collaborazione con Alkanoids, studio creativo specializzato in motion graphic, art direction e animazioni 2D/3D, è nato infatti un Gigante che viene dal futuro, innamorato dell’ambiente, ma costretto negli spazi angusti di una parete. Una creatura murale che illustra un percorso di sostenibilità attraverso i tatuaggi e i suoi gesti. Grazie alla realtà aumentata, i tatuaggi del Gigante prendono magicamente vita dando origine a un'esperienza immersiva, ricreando la natura intorno.

Parisi 1876 ha creato per l’occasione una grande margherita che racconta una città e un tempo nuovo attraverso un sistema luminoso. ”Veniamo dal Salento. Da sette generazioni produciamo luminarie artistiche” afferma Parisi. “Siamo molto legati alle feste tradizionali che si svolgono in Puglia, come ad esempio di festa di San Rocco a Torre Paduli o la Festa di Sant’Eugenio a Noli. Noi interpretiamo le luminarie sotto una nuova veste per esprimere il nostro pensiero, in forma di arte e design. Il fiore che si vede all’ingresso dello scalo Farini è alimentato da un gruppo solare. Si tratta di una luminaria che vuole far passare anche il messaggio del risparmio energetico.”

  Parisi 1876, Light design Il fiore di luce

I grandi brand si stanno rendendo conto che l’arte rappresenta una leva ad alto valore aggiunto. “Ma spesso può rivelarsi un’arma a doppio taglio”  afferma il curatore Renato Fontana. “Sfruttare l’arte per la comunicazione può essere pericoloso. La scommessa di questa collaborazione era di lavorare su un piano paritario, dando agli artisti massima libertà di espressione. In questo caso si sono rispettate le competenze reciproche di tutti, e questo fa sì che tale esperienza possa diventare un format da replicare in futuro”.

Altre iniziative analoghe sono infatti al vaglio del gruppo Ferrovie dello Stato lungo tutta la penisola e fanno parte di “Take your time. L’arte entra in un Tempo Nuovo”, il progetto artistico del Gruppo FS Italiane per raccontare e reinterpretare, attraverso l’arte contemporanea, l’innovazione e la trasformazione dei nuovi quattro poli di attività – Infrastrutture, Passeggeri, Logistica, Urbano.  

E' molto importante fare un lavoro di scouting, una sorta di mappatura del territorio dell’Italia creativaprecisa Renato Fontana. “A differenza di altri Paesi, la creatività in Italia non è centralizzata nei grandi centri urbani. Non ci sono solo Milano, Roma, Torino, Bologna, c’è una provincia che pulsa e che ha energie enormi”.
La ferrovia promette di unire nuovemente il Paese e di far emergere queste energie.