Un'opera della Frick Collection di New York

Enigma e mistero: Il Cavaliere polacco di Rembrandt

Rembrandt van Rijn, Il cavaliere polacco, 1655 circa, Olio su tela, 134.9 x 116.8 cm, New York, The Frick Collection
 

Samantha De Martin

10/04/2020

Mondo - Romantico ed enigmatico. Si potrebbe definire così il misterioso cavaliere in sella al suo destriero bianco, con calzamaglia rossa e sguardo fiero, che molte teorie ha attratto su di sé, a cominciare dall’attribuzione.
Non è certo che questo capolavoro, oggi in collezione permanente alla Frick Collection di New York, sia frutto del pennello di Rembrandt.

Sarebbe stato realizzato intorno al 1655 e potrebbe conservare traccia del suo autore nella firma "RE".
Un alone di mistero aleggia anche intorno al soggetto rappresentato. Potrebbe trattarsi del ritratto di un antenato della famiglia polacca Oginski, che, nel XVIII secolo, era proprietaria del dipinto. Anche il costume del cavaliere, le armi e persino la razza del suo cavallo sono stati rivendicati come dettagli polacchi.



Ma i ritratti equestri non erano molto diffusi nell'arte olandese del XVII secolo. Se Il cavaliere polacco fosse davvero un ritratto, ci troveremmo di fronte a un capolavoro fuori dal comune, in rottura con la tradizione.
Un’ulteriore ipotesi farebbe pensare ad un personaggio della letteratura o addirittura della storia. Per alcuni rappresenterebbe un eroe della storia medievale olandese, per altri un personaggio dell'Antico Testamento. Altri ancora vi riconoscerebbero il condottiero mongolo Tamerlano.

Proseguendo con le ipotesi, secondo alcuni storici dietro questo personaggio potrebbe nascondersi un Lisowczycy, un corpo di cavalleria leggera mercenaria polacca presente in Europa durante la Guerra dei Trent'Anni.

Ma è probabile che il pittore di Leida - attivo nel periodo che gli storici chiamano "l'età dell'oro olandese" - abbia semplicemente voluto rappresentare un soldato straniero, un tema popolare ai suoi tempi nell'arte europea, soprattutto nelle stampe.
Il soggetto del dipinto è stato anche descritto come un Miles Christianus, e farebbe pensare a una sorta di celebrazione dei soldati a cavallo a difesa dell'Europa orientale contro i Turchi.

Nel cupo paesaggio alle sue spalle, popolato da montagne rocciose, tra le quali fanno capolino un misterioso edificio, e, in lontananza, il bagliore di un fuoco, molti hanno intravisto l’allusione agli ignoti pericoli che il giovane cavaliere è chiamato ad affrontare.

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