Disponibile gratuitamente su ITsART dal 29 settembre
Jago, the Rock Star. "The Social Artist" si racconta in un film
Jago. The Rock Star I Courtesy of ITsART and Ballandi Arts
Francesca Grego
23/09/2022
Roma - Per cinque mesi e mezzo oltre 140 mila visitatori si sono avvicendati nelle sale di uno dei più prestigiosi spazi espositivi della capitale per ammirare la prima grande mostra di Jago, giovane scultore italiano. Il segreto? Un’originale sintesi di passato e futuro, tradizione e tecnologia, che ha condotto qualcuno a definire l’artista “l’erede social di Michelangelo”. Classe 1987, Jago ha scelto di lavorare il marmo, materiale scultoreo per eccellenza già per gli antichi greci, con tutta l’abilità e la fatica che questo comporta. Lontano dalla perfezione delle statue classiche, preferisce evidenziare rughe e imperfezioni, scavando nei corpi per creare opere capaci di lasciare il segno in chi le guarda. La pesantezza della pietra non lo spaventa: al contrario, dice, il marmo si presta a dare forma tangibile a un’urgenza creativa in continua trasformazione. Ma la ricetta del suo successo internazionale non sarebbe completa senza un ulteriore ingrediente: le frequenti dirette streaming nelle quali l’artista condivide con il pubblico i propri processi creativi, portando fan e curiosi per la prima volta dietro le quinte del complesso lavoro dello scultore.
Mentre la grande mostra di Palazzo Bonaparte volge al termine, un docufilm ripercorre l’avventura di Jago e il suo lancio ufficiale sulla scena capitolina. Diretto da Giovanni Troilo, scritto da Filippo Nicosia e Marco Pisoni per ITsART e Ballandi, Jago. The Rock Star invita gli spettatori a rientrare nelle eleganti stanze affacciate su Piazza Venezia per guardare l’esposizione con nuovi occhi: a guidarli lungo le strade dell’arte sarà proprio lo scultore, pronto a raccontarsi in prima persona in suggestive riprese in bianco e nero che esaltano la maestosità materica di ogni opera.
Jago. The Rock Star I Courtesy of ITsART and Ballandi Arts
Dal sogno infantile di diventare uno scultore, il film si invola lungo i momenti decisivi della carriera dell’artista, tra New York e la Cina, i deserti arabici e una navicella dell’ESA in volo nello Spazio infinito. Opere ormai celebri illustrano le tappe dell’ascesa: la clamorosa Habemus Hominem, dedicata a Papa Benedetto XVI e presentata alla 54ma Biennale di Venezia, la Pietà, dove il topos religioso nasconde un messaggio sociale, il Figlio velato, esposto permanentemente nella Cappella dei Bianchi a Napoli, Apparato circolatorio, dove la pietra riesce a restituire il dinamismo del battito del cuore.
Jago. The Rock Star I Courtesy of ITsART and Ballandi Arts
Luci e ombre si proiettano dalle sculture sull’uomo, che si mette a nudo svelando come un’idea sia diventata arte. Ogni ricerca creativa, spiega Jago, parte dal profondo di se stesso: che si tratti di opere sacre o profane, qualcosa di personale trova modo di esprimersi grazie alla concretezza del marmo e della pietra.
In linea con il desiderio di condivisione che anima l’artista, dal 29 settembre il documentario sarà fruibile gratuitamente tramite smart tv, computer, tablet o cellulari sulla piattaforma ITsART, nata per supportare la diffusione e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano nel mondo.
Jago. The Rock Star I Courtesy of ITsART and Ballandi Arts
Mentre la grande mostra di Palazzo Bonaparte volge al termine, un docufilm ripercorre l’avventura di Jago e il suo lancio ufficiale sulla scena capitolina. Diretto da Giovanni Troilo, scritto da Filippo Nicosia e Marco Pisoni per ITsART e Ballandi, Jago. The Rock Star invita gli spettatori a rientrare nelle eleganti stanze affacciate su Piazza Venezia per guardare l’esposizione con nuovi occhi: a guidarli lungo le strade dell’arte sarà proprio lo scultore, pronto a raccontarsi in prima persona in suggestive riprese in bianco e nero che esaltano la maestosità materica di ogni opera.
Jago. The Rock Star I Courtesy of ITsART and Ballandi Arts
Dal sogno infantile di diventare uno scultore, il film si invola lungo i momenti decisivi della carriera dell’artista, tra New York e la Cina, i deserti arabici e una navicella dell’ESA in volo nello Spazio infinito. Opere ormai celebri illustrano le tappe dell’ascesa: la clamorosa Habemus Hominem, dedicata a Papa Benedetto XVI e presentata alla 54ma Biennale di Venezia, la Pietà, dove il topos religioso nasconde un messaggio sociale, il Figlio velato, esposto permanentemente nella Cappella dei Bianchi a Napoli, Apparato circolatorio, dove la pietra riesce a restituire il dinamismo del battito del cuore.
Jago. The Rock Star I Courtesy of ITsART and Ballandi Arts
Luci e ombre si proiettano dalle sculture sull’uomo, che si mette a nudo svelando come un’idea sia diventata arte. Ogni ricerca creativa, spiega Jago, parte dal profondo di se stesso: che si tratti di opere sacre o profane, qualcosa di personale trova modo di esprimersi grazie alla concretezza del marmo e della pietra.
In linea con il desiderio di condivisione che anima l’artista, dal 29 settembre il documentario sarà fruibile gratuitamente tramite smart tv, computer, tablet o cellulari sulla piattaforma ITsART, nata per supportare la diffusione e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano nel mondo.
Jago. The Rock Star I Courtesy of ITsART and Ballandi Arts
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