I canti della sciamana Larkin
Larkin Grimm
06/04/2009
Appena prima del volgere dell’anno passato, un cristallo magico ha impreziosito il panorama musicale mondiale. Parplar, il terzo disco di Larkin Grimm, ha visto la luce. La ventiseienne originaria di Memphis si è lasciata tentare e sedurre dall’atmosfera lisergica e sperimentale dell’etichetta Young God di Michael Gira, già componente della storica band Swans al fianco della darklady Jarboe.
Il loro incontro ci ha consegnato quindici canzoni che rappresentano fedelmente le molte sfaccettature di Larkin Grimm. Canzoni semplici come quelle dei canti rituali, degli sciamani e delle religioni politeistiche e che, come quei suoni, trasmettono gli intimi segreti della vita attraverso la semplicità e la ripetizione.
Per capire la profonda vena nomade e tradizionale che pervade questa artista, basta leggere la nota biografica sul suo myspace: “I suoi genitori facevano parte di una comunità hippy chiamata Il Sacro Ordine di MANS. Quando questa si sciolse si spostarono negli Appalachi. Cresciuta in quella zona rurale (meravigliosamente documentata dalla fotografa Shelby Lee Adams) ne assorbe il senso di completezza e di forte legame con la natura ed impara dai genitori a cantare. Una volta divenuta donna parte per capire da dove provenga l’inquinamento e la distruzione e per sconfiggerli. Frequenta Yale ed Harvard, ma disgustata dall’educazione venduta in quelle istituzioni, si sposta in autostop attraverso l’Alaska. Passa attraverso numerose comuni e incontra molti culti, canta davanti ai giovani alternativi nelle grandi metropoli, trascorre notti in cella e viene rinchiusa in ospedali psichiatrici. Entra ed esce dalle storie d’amore, dalla consapevolezza, dalla sobrietà e dalla società, alla ricerca di una risposta”.
Ed è facendo appello alle forze antiche e sapienti della natura che la nostra artista cerca di trovare una sua risposta al grande indovinello che è la vita. La strega, come è stata alcune volte definita, si avvale nel suo nuovo lavoro di importanti collaborazioni, partendo da quella dei Fire on Fire, che le fanno da backing band, per approdare a quelle degli Angels of Light (attuale band di Michael Gira) e degli Old Time Relijun.
Le sonorità, come le influenze, spaziano prediligendo atmosfere alternative country, folk e blues tutte fortemente evocative. Il tutto è tessuto dal filo rosso della calda voce di Larkin Grimm che, anche attraverso l’impiego di più strumenti (basti pensare che la band conta quindici elementi composti da: “artisti storpi, bohemien, attori, pervertiti e degenerati”), forma un manifesto che si potrebbe anche definire femminista, anarchico e libertario, oltre che suggestivo ed affascinante.
www.myspace.com/larkingrimm
Il loro incontro ci ha consegnato quindici canzoni che rappresentano fedelmente le molte sfaccettature di Larkin Grimm. Canzoni semplici come quelle dei canti rituali, degli sciamani e delle religioni politeistiche e che, come quei suoni, trasmettono gli intimi segreti della vita attraverso la semplicità e la ripetizione.
Per capire la profonda vena nomade e tradizionale che pervade questa artista, basta leggere la nota biografica sul suo myspace: “I suoi genitori facevano parte di una comunità hippy chiamata Il Sacro Ordine di MANS. Quando questa si sciolse si spostarono negli Appalachi. Cresciuta in quella zona rurale (meravigliosamente documentata dalla fotografa Shelby Lee Adams) ne assorbe il senso di completezza e di forte legame con la natura ed impara dai genitori a cantare. Una volta divenuta donna parte per capire da dove provenga l’inquinamento e la distruzione e per sconfiggerli. Frequenta Yale ed Harvard, ma disgustata dall’educazione venduta in quelle istituzioni, si sposta in autostop attraverso l’Alaska. Passa attraverso numerose comuni e incontra molti culti, canta davanti ai giovani alternativi nelle grandi metropoli, trascorre notti in cella e viene rinchiusa in ospedali psichiatrici. Entra ed esce dalle storie d’amore, dalla consapevolezza, dalla sobrietà e dalla società, alla ricerca di una risposta”.
Ed è facendo appello alle forze antiche e sapienti della natura che la nostra artista cerca di trovare una sua risposta al grande indovinello che è la vita. La strega, come è stata alcune volte definita, si avvale nel suo nuovo lavoro di importanti collaborazioni, partendo da quella dei Fire on Fire, che le fanno da backing band, per approdare a quelle degli Angels of Light (attuale band di Michael Gira) e degli Old Time Relijun.
Le sonorità, come le influenze, spaziano prediligendo atmosfere alternative country, folk e blues tutte fortemente evocative. Il tutto è tessuto dal filo rosso della calda voce di Larkin Grimm che, anche attraverso l’impiego di più strumenti (basti pensare che la band conta quindici elementi composti da: “artisti storpi, bohemien, attori, pervertiti e degenerati”), forma un manifesto che si potrebbe anche definire femminista, anarchico e libertario, oltre che suggestivo ed affascinante.
www.myspace.com/larkingrimm
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