La forma solida del paesaggio
Dal 17 Ottobre 2024 al 09 Novembre 2024
Roma
Luogo: AlbumArte
Indirizzo: Via Flaminia 122
Orari: mercoledì giovedì venerdì 15-19
Curatori: Benedetta Casini
Telefono per informazioni: +39 06 24402941
E-Mail info: info@albumarte.org
Sito ufficiale: http://www.albumarte.org
Giovedì 17 ottobre e fino al 9 novembre 2024 AlbumArte centro per la ricerca artistica indipendente di Roma e SAC-Sant Andreu Contemporani programma pubblico dedicato all'arte emergente nel Distretto di Sant Andreu (Barcellona), presentano La forma solida del paesaggio, mostra collettiva a cura di Benedetta Casini, curatrice vincitrice dell’International Curatorial Residency Program, programma di residenze del Sant Andreu Contemporaneo diretto a curatori/rici internazionali, co-organizzato con l’Institut Ramon Llull, in collaborazione con Fabra i Coats – Fabrica di Creazione di Barcellona.
Il programma ha previsto un mese di residenza della curatrice a Barcellona, negli spazi di Fabra i Coats, e la partecipazione alle attività della giuria del Miquel Casablancas Award Visual Arts Competition, diretto ad artisti residenti in Spagna. Fra le proposte ricevute la curatrice Benedetta Casini ha selezionato quattro progetti da presentare nel proprio paese di residenza, l’Italia.
Gli artisti selezionati da Benedetta Casini, sono Judit Bou, Marta R Chust e Roc Domingo Puig, Albert Gironès, Laura Palau, che ad AlbumArte presentano fotografie, video-istallazioni e sculture in stretto dialogo fra loro. Ad unire le ricerche degli artisti è l’attenzione per il paesaggio rurale, indagato nella sua dimensione più concreta. Ad accomunarli è infatti un preciso tratto biografico, che li vede legati o per nascita o per origine a luoghi “minori”, zone agricole del territorio catalano rimesse al centro della discussione dalla pandemia Covid-19. Gli artisti si impegnano a risignificarle attraverso azioni ravvicinate e circoscritte, decostruendo la genericità della prospettiva urbana che relega la campagna alternativamente a luogo di mancato sviluppo o a mero buen retiro. Nel farlo si attivano relazioni e confronti intergenerazionali in cui emerge l’urgenza di intendere la ruralità innanzitutto come posizione politica. Alla visione del paesaggio rurale inteso come locus amoenus, gli artisti in mostra contrappongono un approccio investigativo, una prossimità chirurgica tesa a ricucire la ferita profonda fra uomo e natura. Non immagine pittoresca costruita artificialmente per il consumo cittadino, ma territorio vivo segnato da rasformazioni e tensioni sostanziali. Sullo sfondo di una contemporaneità attraversata da un generico sentimento ecologista, i lavori esposti indagano un paesaggio solido, tangibile, su cui gli artisti si ripiegano in atteggiamento fusionale. Alla contemplazione subentra l’azione, al discorso, la tecnica: per ritrovare la natura è necessario non solo osservarla, ma toccarla con mano, agire in essa.
Benedetta Casini (Bologna, 1991) vincitrice del Premio, è curatrice indipendente e ricercatrice, dal 2017 parte del consiglio curatoriale di BIENALSUR-Bienal Internacional de Arte Contemporáneo del Sur, con sede a Buenos Aires. Nel novembre 2023 fonda a Roma insieme all’artista Matias Ercole lo spazio indipendente OROProject dedicato alla promozione di progetti artistici che mettano in relazione Europa e America Latina. Nel 2024 risulta vincitrice del WONDERFUL! Art Research Program 2024 1st edition, promosso dal Museo Novecento di Firenze e dell’International Curatorial Residency Programme di SAC-Sant Andreu Contemporani (Barcellona). Nel 2022 le viene assegnata la borsa di ricerca Lucio Fontana. Periodo argentino, promossa dalla Fondazione Lucio Fontana (Milano) e dalla Fondazione Giorgio Cini (Venezia). Ha collaborato con istituzioni quali il Madre-Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli, il CCK-Centro Cultural Kirchner di Buenos Aires, il MACBA-Museo d’arte contemporanea di Barcellona, il MAXXI- Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma e la Reale Accademia di Spagna a Roma. Ha lavorato con artisti fra cui Jordi Colomer, Elena Mazzi, Daniela Comani, Antoni Muntadas, Joan Fontcuberta, Marta Minujín, Teresa Margolles. Fra le pubblicazioni si segnala Out of place. The Territory of Art as a Space of Exception.
Judit Bou Comas (Vic, Barcellona, 1996) si forma in fotografia presso la Idep di Barcelona. Attraverso la sua pratica artistica esplora la capacità del mezzo fotografico di restituire la temporalità dei processi di trasformazione. Negli ultimi anni ha esposto al Centre for Contemporary Art di Vic, nella sala Moncunill di Terrassa, al Festival GetxoPhoto 2022, alla Biennale d'Arte Diputación di Tarragona e alla Biennale de la Jeune Creation Européenne di Montrouge, Hjorring, Césis, Cluj, Como, Figueres e Amarante. Nel 2020 ha ricevuto il Premio Art Jove de Catalunya. Nel 2023 è stata nominata al Pla(t)form, Fotomuseum Winterthur, e ha ricevuto la borsa di studio per le arti visive della Fondazione Güell.
Marta R Chust (Barcellona, 1995) e Roc Domingo Puig (Lleida, 1992) sono una coppia di artisti catalani che lavora nel campo delle scienze sociali e delle pratiche contestuali. Il loro interesse è rivolto alle tensioni geopolitiche, al contrasto tra paesaggio e territorio e alla messa in discussione delle narrazioni ufficiali. Il loro lavoro è stato esposto in centri d'arte come Bòlit (Girona), Sala d'Art Jove (Barcellona), M|A|C (Mataró), Las Cigarreras (Alicante), Sala Amadís (Madrid), Rad'Art (San Romano, Italia) e ICPNA (Lima e Iquitos, Perù). Assegnatari della borsa di ricerca e d’innovazione del Dipartimento di Cultura della Generalitat di Barcellona, sono inoltre risultati vincitori dell'aiuto alla creazione INJUVE. Hanno partecipato a residenze artistiche nella zona dei Pirenei (Centre d'Art and Nature de Farrera), Delta de l'Ebre (Centre d'Art de les Terres de l'Ebre Lo Pati), a Medellín (Casa Tres Patios), a Iquitos e Lima (Correlazione Contemporanea).
Albert Gironès (Valls, 1995) è artista e ricercatore. Con la sua ricerca indaga i meccanismi che danno origine agli immaginari popolari, concentrandosi in particolare sui miti e gli eventi anomali radicati in territori specifici. Tra gli altri, il suo lavoro è stato esposto in spazi quali il Centre d'Art Santa Mònica y Homesession a Barcellona, CCCC a Valencia, Rad'Art a San Romano, Galeria BASE a Valparaíso e MADC a San José. Ha partecipato a programmi di residenze artistiche presso Sant Andreu Contemporani Barcelona, Kunststiftung BW Stuttgart, Tsonami Arte Sonoro Valparaíso e Plattform Kyrkslätt Helsinki.
Laura Palau (Benlloc, 1993) si forma in Belle Arti presso l’Università Politecnica di Valencia (Spagna). Si definisce agricoltrice urbana o cosmopolita rurale, divisa fra comunità rurali e città contemporanee. L’intersezione tra questi due territori costituisce il terreno fertile da cui trae nutrimento la sua ricerca artistica, che si declina in fotografie, video, installazioni, interventi urbani e performance. La sua pratica è collaborativa e partecipativa per natura. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale a PhotoEspaña (ES, Dupho (NL), Helsinki Photomedia Conference (FI), IVAM (ES), CCCC (ES), Torino PhotoFestival (IT), EAC (ES), PALMA Festival (FR), tra gli altri.
Inaugurazione 17 ottobre 2024 h 18.30
Il programma ha previsto un mese di residenza della curatrice a Barcellona, negli spazi di Fabra i Coats, e la partecipazione alle attività della giuria del Miquel Casablancas Award Visual Arts Competition, diretto ad artisti residenti in Spagna. Fra le proposte ricevute la curatrice Benedetta Casini ha selezionato quattro progetti da presentare nel proprio paese di residenza, l’Italia.
Gli artisti selezionati da Benedetta Casini, sono Judit Bou, Marta R Chust e Roc Domingo Puig, Albert Gironès, Laura Palau, che ad AlbumArte presentano fotografie, video-istallazioni e sculture in stretto dialogo fra loro. Ad unire le ricerche degli artisti è l’attenzione per il paesaggio rurale, indagato nella sua dimensione più concreta. Ad accomunarli è infatti un preciso tratto biografico, che li vede legati o per nascita o per origine a luoghi “minori”, zone agricole del territorio catalano rimesse al centro della discussione dalla pandemia Covid-19. Gli artisti si impegnano a risignificarle attraverso azioni ravvicinate e circoscritte, decostruendo la genericità della prospettiva urbana che relega la campagna alternativamente a luogo di mancato sviluppo o a mero buen retiro. Nel farlo si attivano relazioni e confronti intergenerazionali in cui emerge l’urgenza di intendere la ruralità innanzitutto come posizione politica. Alla visione del paesaggio rurale inteso come locus amoenus, gli artisti in mostra contrappongono un approccio investigativo, una prossimità chirurgica tesa a ricucire la ferita profonda fra uomo e natura. Non immagine pittoresca costruita artificialmente per il consumo cittadino, ma territorio vivo segnato da rasformazioni e tensioni sostanziali. Sullo sfondo di una contemporaneità attraversata da un generico sentimento ecologista, i lavori esposti indagano un paesaggio solido, tangibile, su cui gli artisti si ripiegano in atteggiamento fusionale. Alla contemplazione subentra l’azione, al discorso, la tecnica: per ritrovare la natura è necessario non solo osservarla, ma toccarla con mano, agire in essa.
Benedetta Casini (Bologna, 1991) vincitrice del Premio, è curatrice indipendente e ricercatrice, dal 2017 parte del consiglio curatoriale di BIENALSUR-Bienal Internacional de Arte Contemporáneo del Sur, con sede a Buenos Aires. Nel novembre 2023 fonda a Roma insieme all’artista Matias Ercole lo spazio indipendente OROProject dedicato alla promozione di progetti artistici che mettano in relazione Europa e America Latina. Nel 2024 risulta vincitrice del WONDERFUL! Art Research Program 2024 1st edition, promosso dal Museo Novecento di Firenze e dell’International Curatorial Residency Programme di SAC-Sant Andreu Contemporani (Barcellona). Nel 2022 le viene assegnata la borsa di ricerca Lucio Fontana. Periodo argentino, promossa dalla Fondazione Lucio Fontana (Milano) e dalla Fondazione Giorgio Cini (Venezia). Ha collaborato con istituzioni quali il Madre-Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli, il CCK-Centro Cultural Kirchner di Buenos Aires, il MACBA-Museo d’arte contemporanea di Barcellona, il MAXXI- Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma e la Reale Accademia di Spagna a Roma. Ha lavorato con artisti fra cui Jordi Colomer, Elena Mazzi, Daniela Comani, Antoni Muntadas, Joan Fontcuberta, Marta Minujín, Teresa Margolles. Fra le pubblicazioni si segnala Out of place. The Territory of Art as a Space of Exception.
Judit Bou Comas (Vic, Barcellona, 1996) si forma in fotografia presso la Idep di Barcelona. Attraverso la sua pratica artistica esplora la capacità del mezzo fotografico di restituire la temporalità dei processi di trasformazione. Negli ultimi anni ha esposto al Centre for Contemporary Art di Vic, nella sala Moncunill di Terrassa, al Festival GetxoPhoto 2022, alla Biennale d'Arte Diputación di Tarragona e alla Biennale de la Jeune Creation Européenne di Montrouge, Hjorring, Césis, Cluj, Como, Figueres e Amarante. Nel 2020 ha ricevuto il Premio Art Jove de Catalunya. Nel 2023 è stata nominata al Pla(t)form, Fotomuseum Winterthur, e ha ricevuto la borsa di studio per le arti visive della Fondazione Güell.
Marta R Chust (Barcellona, 1995) e Roc Domingo Puig (Lleida, 1992) sono una coppia di artisti catalani che lavora nel campo delle scienze sociali e delle pratiche contestuali. Il loro interesse è rivolto alle tensioni geopolitiche, al contrasto tra paesaggio e territorio e alla messa in discussione delle narrazioni ufficiali. Il loro lavoro è stato esposto in centri d'arte come Bòlit (Girona), Sala d'Art Jove (Barcellona), M|A|C (Mataró), Las Cigarreras (Alicante), Sala Amadís (Madrid), Rad'Art (San Romano, Italia) e ICPNA (Lima e Iquitos, Perù). Assegnatari della borsa di ricerca e d’innovazione del Dipartimento di Cultura della Generalitat di Barcellona, sono inoltre risultati vincitori dell'aiuto alla creazione INJUVE. Hanno partecipato a residenze artistiche nella zona dei Pirenei (Centre d'Art and Nature de Farrera), Delta de l'Ebre (Centre d'Art de les Terres de l'Ebre Lo Pati), a Medellín (Casa Tres Patios), a Iquitos e Lima (Correlazione Contemporanea).
Albert Gironès (Valls, 1995) è artista e ricercatore. Con la sua ricerca indaga i meccanismi che danno origine agli immaginari popolari, concentrandosi in particolare sui miti e gli eventi anomali radicati in territori specifici. Tra gli altri, il suo lavoro è stato esposto in spazi quali il Centre d'Art Santa Mònica y Homesession a Barcellona, CCCC a Valencia, Rad'Art a San Romano, Galeria BASE a Valparaíso e MADC a San José. Ha partecipato a programmi di residenze artistiche presso Sant Andreu Contemporani Barcelona, Kunststiftung BW Stuttgart, Tsonami Arte Sonoro Valparaíso e Plattform Kyrkslätt Helsinki.
Laura Palau (Benlloc, 1993) si forma in Belle Arti presso l’Università Politecnica di Valencia (Spagna). Si definisce agricoltrice urbana o cosmopolita rurale, divisa fra comunità rurali e città contemporanee. L’intersezione tra questi due territori costituisce il terreno fertile da cui trae nutrimento la sua ricerca artistica, che si declina in fotografie, video, installazioni, interventi urbani e performance. La sua pratica è collaborativa e partecipativa per natura. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale a PhotoEspaña (ES, Dupho (NL), Helsinki Photomedia Conference (FI), IVAM (ES), CCCC (ES), Torino PhotoFestival (IT), EAC (ES), PALMA Festival (FR), tra gli altri.
Inaugurazione 17 ottobre 2024 h 18.30
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