POMPEI. EROS E MITO in sala il 29, 30 novembre e 1 dicembre
Pappi Corsicato: “Racconto la Pompei delle donne tra eros e mito”
Marte e Venere | © Museo Archeologico Nazionale di Napoli | Dal film documentario POMPEI. EROS E MITO di Pappi Corsicato prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital
Eleonora Zamparutti
26/11/2021
Arriva al cinema POMPEI. EROS E MITO un film documentario con un forte impianto narrativo, diretto da Pappi Corsicato con protagonista Isabella Rossellini. Un viaggio emozionante nella vita e nel mito di Pompei, un’occasione unica per ammirare sul grande schermo luoghi ed edifici che normalmente non sono accessibili al pubblico.
Prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital, in collaborazione e con il contributo scientifico del Parco Archeologico di Pompei e con la partecipazione del MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, POMPEI. EROS E MITO è in sala il 29, 30 novembre e 1 dicembre 2021.
Girato a cavallo della fase di lockdown, quando l’area archeologica era ancora chiusa al pubblico, il documentario porta sul grande schermo le magnifiche immagini di una città antica immersa nel sole e nella luce del Golfo di Napoli, colta in tutta la sua bellezza immutabile e silenziosa.
POMPEI. EROS E MITO official trailer | Courtesy of Nexo Digital
“E’ un documentario che ha un taglio molto originale” afferma Pappi Corsicato. “E’ il racconto dal punto di vista femminile di tanti personaggi storici e mitologici legati a Pompei. Avendo Isabella Rossellini come voce narrante, ci sembrava più interessante puntare l’attenzione sulle donne. In realtà le donne dell’epoca avevano le stesse caratteristiche delle donne di oggi: alcune erano imprenditrici, altre gestivano i lupanari. Erano donne di grande personalità che utilizzavano la femminilità a loro piacimento e avevano un ruolo molto importante nella società di allora”.
Dalla storia d’amore tra Bacco e Arianna nella celebre Villa dei Misteri al rapporto ambiguo tra Leda e il Cigno, dalle lotte gladiatorie sino alla disperata ricerca dell’immortalità di Poppea Sabina (seconda moglie dell’imperatore Nerone) POMPEI. EROS E MITO fa rivivere un aspetto forse meno indagato dell’antica città che sorgeva all’ombra del Vesuvio.
Un'immagine di POMPEI. EROS E MITO di Pappi Corsicato, prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital | Courtesy of Nexo Digital
“Nel mio immaginario Pompei ha sempre rappresentato un luogo edonista, di lussuria, dove succedeva di tutto. Era la Capri dell’epoca, un luogo di vacanza dei patrizi romani dove era tutto più piacevole, anche grazie al clima molto favorevole. Questi sono argomenti che tutti associamo a Pompei. Le tematiche dell’eros e del mito invece si conoscono meno e sono quelle sulle quali il film si sofferma. Le recenti scoperte legate agli affreschi di Leda e il Cigno hanno sicuramente favorito questo aspetto del racconto. L’atmosfera un po’ scandalosa di quell’epoca, specialmente se si parla di donne, fa ancora più scalpore oggi.”
Qual è il tuo punto di vista sul mito?
“Prendiamo il racconto di Leda e il Cigno. A Pompei ci sono più affreschi dedicati a quel mito. Ce n’è uno in cui Leda accoglie il cigno, mentre in altri lo respinge. In certe raffigurazioni si sottolinea l’aspetto della violenza, in altre invece l’atteggiamento consenziente di Leda. Trovo interessante che per concupire una regina Giove si debba tramutare in un animale, in un cigno. L’aspetto dell’inganno, dell’apparire è divertente e al tempo stesso molto contemporaneo, è una forma molto forte di narcisismo.”
Leda e il Cigno | Courtesy of Museo Archeologico Nazionale di Napoli
In che modo hai dato il tuo contributo per offrire una chiave di lettura contemporanea?
“Ho fatto delle ricostruzioni e le ho ambientate in un bosco per creare un effetto di sospensione, di non luogo. Attraverso la scelta dei costumi che sono di Prada e delle musiche, alcune originali scritte da Remo Anzovino e altre di repertorio, ho cercato di imprimere al documentario un taglio più contemporaneo e moderno, evitando di avere attori in peplum o ricostruzioni classiche. Anche le inquadrature delle interviste sono volutamente drammatizzate: alcune e molto strette, triangolari, per renderle più cinematografiche con la macchina a mano e l’uso dei fuori fuoco. Questo per sottolineare che il mito rappresentato negli affreschi ha un significato ancora oggi. E’ un modo per rileggerlo in una chiave più contemporanea. Mi auguro anche un po’ più originale.”
Quale strada hai seguito per rendere il racconto su Pompei avvincente?
“Quando penso a un film o a un documentario, lo penso sempre sotto una chiave drammaturgica. Cerco sempre di fare un racconto. In POMPEI EROS E MITO cerco di comunicare delle emozioni. Pompei infondo è un concetto. Se non avesse il presupposto di essere una città che è rimasta ferma nel tempo sepolta dalla lava, sarebbe come qualsiasi altro sito archeologico. Ciò che rende peculiare Pompei è che lì un giorno il tempo si è fermato e tutto è rimasto com’era. Però si tratta di un concetto. Io ho cercato di fare un racconto in maniera più emotiva, più narrativa, più drammatizzata per comunicare un sentimento. C’è sicuramente una parte descrittiva sostanziosa, ma c’è anche un lato emotivo molto intenso che secondo me viene fuori ed è legato all’emozione della scoperta."
Un'immagine da POMPEI. EROS E MITO di Pappi Corsicato, prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital | Courtesy of Nexo Digital | Foto: Federica Belli
Raccontaci qualche aspetto divertente e drammatico…
“Sicuramente il mito della povera Arianna che alla fine viene abbandonata da quel disgraziato di Teseo. Lei però poi incontra Dioniso che le offre una nuova vita. Oppure la storia di Leda che, una volta concupita da Giove, ha quattro figli di cui due sono niente meno che Elena e Clitennestra. Entrambe hanno in qualche modo vendicato l’“ingiustizia” subita dalla madre: una ammazzando il marito, l’altra scatenando la guerra di Troia. E’ il racconto del mito ovviamente, ma sono interessanti tutti questi risvolti. Poi ci sono i gladiatori che a quel tempo erano come le star dello sport di oggi, oggetto del desiderio femminile.”
Qual è il ruolo di Isabella Rossellini?
“Una donna così elegante, empatica e sofisticata, ma anche ironica. Quando pronuncia la parola ‘lussuria’ lo fa ammiccando: su questo aspetto ho giocato un po’. E’ molto amata. Quando io sono stato chiamato a dirigere questo film, non sapevo che ci fosse Isabella che conosco da molti anni. Manco farlo a posta, vent’anni fa circa fummo invitati insieme dal Soprintendente dell’epoca a visitare il sito archeologico. E’ stata una strana ricongiunzione a Pompei, città dove suo padre Roberto Rossellini girò quella scena molto commovente di Viaggio in Italia, uno dei suoi film più belli.”
Un'immagine di POMPEI. EROS E MITO di Pappi Corsicato, prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital | Courtesy of Nexo Digital
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Prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital, in collaborazione e con il contributo scientifico del Parco Archeologico di Pompei e con la partecipazione del MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, POMPEI. EROS E MITO è in sala il 29, 30 novembre e 1 dicembre 2021.
Girato a cavallo della fase di lockdown, quando l’area archeologica era ancora chiusa al pubblico, il documentario porta sul grande schermo le magnifiche immagini di una città antica immersa nel sole e nella luce del Golfo di Napoli, colta in tutta la sua bellezza immutabile e silenziosa.
POMPEI. EROS E MITO official trailer | Courtesy of Nexo Digital
“E’ un documentario che ha un taglio molto originale” afferma Pappi Corsicato. “E’ il racconto dal punto di vista femminile di tanti personaggi storici e mitologici legati a Pompei. Avendo Isabella Rossellini come voce narrante, ci sembrava più interessante puntare l’attenzione sulle donne. In realtà le donne dell’epoca avevano le stesse caratteristiche delle donne di oggi: alcune erano imprenditrici, altre gestivano i lupanari. Erano donne di grande personalità che utilizzavano la femminilità a loro piacimento e avevano un ruolo molto importante nella società di allora”.
Dalla storia d’amore tra Bacco e Arianna nella celebre Villa dei Misteri al rapporto ambiguo tra Leda e il Cigno, dalle lotte gladiatorie sino alla disperata ricerca dell’immortalità di Poppea Sabina (seconda moglie dell’imperatore Nerone) POMPEI. EROS E MITO fa rivivere un aspetto forse meno indagato dell’antica città che sorgeva all’ombra del Vesuvio.
Un'immagine di POMPEI. EROS E MITO di Pappi Corsicato, prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital | Courtesy of Nexo Digital
“Nel mio immaginario Pompei ha sempre rappresentato un luogo edonista, di lussuria, dove succedeva di tutto. Era la Capri dell’epoca, un luogo di vacanza dei patrizi romani dove era tutto più piacevole, anche grazie al clima molto favorevole. Questi sono argomenti che tutti associamo a Pompei. Le tematiche dell’eros e del mito invece si conoscono meno e sono quelle sulle quali il film si sofferma. Le recenti scoperte legate agli affreschi di Leda e il Cigno hanno sicuramente favorito questo aspetto del racconto. L’atmosfera un po’ scandalosa di quell’epoca, specialmente se si parla di donne, fa ancora più scalpore oggi.”
Qual è il tuo punto di vista sul mito?
“Prendiamo il racconto di Leda e il Cigno. A Pompei ci sono più affreschi dedicati a quel mito. Ce n’è uno in cui Leda accoglie il cigno, mentre in altri lo respinge. In certe raffigurazioni si sottolinea l’aspetto della violenza, in altre invece l’atteggiamento consenziente di Leda. Trovo interessante che per concupire una regina Giove si debba tramutare in un animale, in un cigno. L’aspetto dell’inganno, dell’apparire è divertente e al tempo stesso molto contemporaneo, è una forma molto forte di narcisismo.”
Leda e il Cigno | Courtesy of Museo Archeologico Nazionale di Napoli
In che modo hai dato il tuo contributo per offrire una chiave di lettura contemporanea?
“Ho fatto delle ricostruzioni e le ho ambientate in un bosco per creare un effetto di sospensione, di non luogo. Attraverso la scelta dei costumi che sono di Prada e delle musiche, alcune originali scritte da Remo Anzovino e altre di repertorio, ho cercato di imprimere al documentario un taglio più contemporaneo e moderno, evitando di avere attori in peplum o ricostruzioni classiche. Anche le inquadrature delle interviste sono volutamente drammatizzate: alcune e molto strette, triangolari, per renderle più cinematografiche con la macchina a mano e l’uso dei fuori fuoco. Questo per sottolineare che il mito rappresentato negli affreschi ha un significato ancora oggi. E’ un modo per rileggerlo in una chiave più contemporanea. Mi auguro anche un po’ più originale.”
Quale strada hai seguito per rendere il racconto su Pompei avvincente?
“Quando penso a un film o a un documentario, lo penso sempre sotto una chiave drammaturgica. Cerco sempre di fare un racconto. In POMPEI EROS E MITO cerco di comunicare delle emozioni. Pompei infondo è un concetto. Se non avesse il presupposto di essere una città che è rimasta ferma nel tempo sepolta dalla lava, sarebbe come qualsiasi altro sito archeologico. Ciò che rende peculiare Pompei è che lì un giorno il tempo si è fermato e tutto è rimasto com’era. Però si tratta di un concetto. Io ho cercato di fare un racconto in maniera più emotiva, più narrativa, più drammatizzata per comunicare un sentimento. C’è sicuramente una parte descrittiva sostanziosa, ma c’è anche un lato emotivo molto intenso che secondo me viene fuori ed è legato all’emozione della scoperta."
Un'immagine da POMPEI. EROS E MITO di Pappi Corsicato, prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital | Courtesy of Nexo Digital | Foto: Federica Belli
Raccontaci qualche aspetto divertente e drammatico…
“Sicuramente il mito della povera Arianna che alla fine viene abbandonata da quel disgraziato di Teseo. Lei però poi incontra Dioniso che le offre una nuova vita. Oppure la storia di Leda che, una volta concupita da Giove, ha quattro figli di cui due sono niente meno che Elena e Clitennestra. Entrambe hanno in qualche modo vendicato l’“ingiustizia” subita dalla madre: una ammazzando il marito, l’altra scatenando la guerra di Troia. E’ il racconto del mito ovviamente, ma sono interessanti tutti questi risvolti. Poi ci sono i gladiatori che a quel tempo erano come le star dello sport di oggi, oggetto del desiderio femminile.”
Qual è il ruolo di Isabella Rossellini?
“Una donna così elegante, empatica e sofisticata, ma anche ironica. Quando pronuncia la parola ‘lussuria’ lo fa ammiccando: su questo aspetto ho giocato un po’. E’ molto amata. Quando io sono stato chiamato a dirigere questo film, non sapevo che ci fosse Isabella che conosco da molti anni. Manco farlo a posta, vent’anni fa circa fummo invitati insieme dal Soprintendente dell’epoca a visitare il sito archeologico. E’ stata una strana ricongiunzione a Pompei, città dove suo padre Roberto Rossellini girò quella scena molto commovente di Viaggio in Italia, uno dei suoi film più belli.”
Un'immagine di POMPEI. EROS E MITO di Pappi Corsicato, prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital | Courtesy of Nexo Digital
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