Uno straordinario reperto per la comprensione della lingua etrusca
Le lamine d'oro di Pyrgi a 50 anni dal ritrovamento
![](http://www.arte.it/foto/600x450/c0/23693-Le_tre_lamine_di_Pyrgi_-_Soprintendenza_Beni_Archeologici_Etruria_Meridionale.jpg)
Le tre lamine di Pyrgi - Soprintendenza Beni Archeologici Etruria Meridionale
E. Bramati
20/06/2014
Roma - Il Convegno internazionale "Santuari mediterranei tra Oriente e Occidente. Interazioni e contatti culturali", ospitato dal 18 al 20 giugno 2014 a Civitavecchia, proseguirà a Roma il 21 e 22 giugno, presso la Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
In questa occasione sarà celebrato il cinquantenario di una delle scoperte archeologiche più importanti sulla civiltà etrusca, quella relativa alle tre lamine d'oro di Pyrgi.
La cerimonia si svolgerà sabato 21 alle 18 a Santa Severa, nell'area archeologica del santuario di Pyrgi, uno dei porti dell'antica Caere (Cerveteri).
E' proprio qui che l'8 luglio del 1964 furono ritrovate, accuratamente ripiegate su se stesse con i chiodini per l'affissione, le tre lamelle dorate, databili alla fine del VI secolo a.C.
Esse riportano, due in etrusco e una in fenicio, un testo di contenuto simile: la dedica di un "luogo sacro" alla dea fenicia Astarte, nota agli etruschi come Uni, da parte del re di Caere Thefarie Velianas.
Questo triplice documento, straordinario per la comprensione dell'etrusco, è oggi esposto nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, e costituisce una preziosa testimonianza dell'alleanza stretta tra Etruschi e Cartaginesi all'epoca della grande espansione di Cartagine nel Mediterraneo.
In questa occasione sarà celebrato il cinquantenario di una delle scoperte archeologiche più importanti sulla civiltà etrusca, quella relativa alle tre lamine d'oro di Pyrgi.
La cerimonia si svolgerà sabato 21 alle 18 a Santa Severa, nell'area archeologica del santuario di Pyrgi, uno dei porti dell'antica Caere (Cerveteri).
E' proprio qui che l'8 luglio del 1964 furono ritrovate, accuratamente ripiegate su se stesse con i chiodini per l'affissione, le tre lamelle dorate, databili alla fine del VI secolo a.C.
Esse riportano, due in etrusco e una in fenicio, un testo di contenuto simile: la dedica di un "luogo sacro" alla dea fenicia Astarte, nota agli etruschi come Uni, da parte del re di Caere Thefarie Velianas.
Questo triplice documento, straordinario per la comprensione dell'etrusco, è oggi esposto nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, e costituisce una preziosa testimonianza dell'alleanza stretta tra Etruschi e Cartaginesi all'epoca della grande espansione di Cartagine nel Mediterraneo.
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