Da vedere a Pieve di Cadore, il paese natale del maestro
Il Tiziano svelato: nuova vita alla pala della Madonna che allatta
Tiziano Vecellio, Madonna col Bambino e Santi Tiziano e Andrea, dopo il 1560 I Courtesy Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore
Francesca Grego
12/07/2023
Belluno - Torna a splendere dopo un importante restauro pala della Madonna col Bambino tra i Santi Tiziano e Andrea, un capolavoro di Tiziano Vecellio dalla forte valenza privata, che il maestro cinquecentesco dipinse per la Chiesa di Santa Maria Nascente di Pieve di Cadore, il suo paese natale. “Un’opera che testimonia il profondo legame dell’artista con le sue terre e che sarà imperdibile per quanti amano il Rinascimento veneziano e desiderano conoscere il maestro nel suo contesto più intimo”, racconta Giovanna Maria Coletti, presidente della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, che ha promosso e sostenuto i lavori.
Restituita finalmente all’aspetto originario grazie alla rimozione di strati di vernici posticce, la tela è generosa di notizie nuove, a partire dall’attribuzione – piena e completa – al pittore cadorino e non più, come si credeva, alla sua bottega. Tra le testimonianze decisive, il confronto con i dettagli tecnici emersi durante gli ultimi restauri delle opere dell’artista, come l’Annunziata di Treviso e l’Assunta dei Frari.
Sulla sinistra della pala, l’artista si raffigura nelle vesti di un fedele con il pastorale del santo di cui porta il nome, mentre nel volto di Sant’Andrea possiamo riconoscere il fratello Francesco, scomparso poco prima della realizzazione del dipinto, come attesta una fonte seicentesca. Il dipinto, insomma, sarebbe una sorta di ritratto di famiglia.
Tiziano Vecellio, Madonna col Bambino e Santi Tiziano e Andrea, dopo il 1560. Dettaglio di fedele con il volto dell'artista I Courtesy Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore
L’intervento, inoltre, ha rivelato una serie di particolari nascosti utili a ricostruire la genesi del dipinto e il modus operandi del maestro, non esente da pentimenti e ripensamenti: l’autoritratto nelle vesti di San Tiziano, per esempio, presentava inizialmente il volto di tre quarti, girato verso lo spettatore, mentre nella versione finale volge lo sguardo verso la Madonna che allatta.
Le indagini diagnostiche legate al restauro, infine, hanno portato pienamente alla luce le “cicatrici” che il dipinto porta con sé, ciascuna legata a un aspetto particolare della sua storia movimentata. In occasione di un tentativo di furto avvenuto nel XVIII secolo, per esempio, la tela fu tagliata isolando la figura della Madonna con il Bambino. Tutti i dettagli saranno svelati in autunno, quando la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore pubblicherà un volume completo con le novità emerse durante il restauro.
Mentre la pala è esposta nella Chiesa di Santa Maria Nascente anche grazie a una nuova illuminazione pensata ad hoc, Pieve di Cadore si prepara alla sua Estate Tizianesca: una ricca rassegna di incontri con esperti e storici dell’arte, laboratori, esposizioni, concerti e visite guidate sotto il segno del maestro, che all’ombra delle Dolomiti coinvolgerà anche i vicini centri di Belluno, Treviso, Vittorio Veneto, Cortina d’Ampezzo.
Tiziano Vecellio, Madonna col Bambino e Santi Tiziano e Andrea, dopo il 1560. Dettaglio del restauro I Courtesy Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore
Restituita finalmente all’aspetto originario grazie alla rimozione di strati di vernici posticce, la tela è generosa di notizie nuove, a partire dall’attribuzione – piena e completa – al pittore cadorino e non più, come si credeva, alla sua bottega. Tra le testimonianze decisive, il confronto con i dettagli tecnici emersi durante gli ultimi restauri delle opere dell’artista, come l’Annunziata di Treviso e l’Assunta dei Frari.
Sulla sinistra della pala, l’artista si raffigura nelle vesti di un fedele con il pastorale del santo di cui porta il nome, mentre nel volto di Sant’Andrea possiamo riconoscere il fratello Francesco, scomparso poco prima della realizzazione del dipinto, come attesta una fonte seicentesca. Il dipinto, insomma, sarebbe una sorta di ritratto di famiglia.
Tiziano Vecellio, Madonna col Bambino e Santi Tiziano e Andrea, dopo il 1560. Dettaglio di fedele con il volto dell'artista I Courtesy Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore
L’intervento, inoltre, ha rivelato una serie di particolari nascosti utili a ricostruire la genesi del dipinto e il modus operandi del maestro, non esente da pentimenti e ripensamenti: l’autoritratto nelle vesti di San Tiziano, per esempio, presentava inizialmente il volto di tre quarti, girato verso lo spettatore, mentre nella versione finale volge lo sguardo verso la Madonna che allatta.
Le indagini diagnostiche legate al restauro, infine, hanno portato pienamente alla luce le “cicatrici” che il dipinto porta con sé, ciascuna legata a un aspetto particolare della sua storia movimentata. In occasione di un tentativo di furto avvenuto nel XVIII secolo, per esempio, la tela fu tagliata isolando la figura della Madonna con il Bambino. Tutti i dettagli saranno svelati in autunno, quando la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore pubblicherà un volume completo con le novità emerse durante il restauro.
Mentre la pala è esposta nella Chiesa di Santa Maria Nascente anche grazie a una nuova illuminazione pensata ad hoc, Pieve di Cadore si prepara alla sua Estate Tizianesca: una ricca rassegna di incontri con esperti e storici dell’arte, laboratori, esposizioni, concerti e visite guidate sotto il segno del maestro, che all’ombra delle Dolomiti coinvolgerà anche i vicini centri di Belluno, Treviso, Vittorio Veneto, Cortina d’Ampezzo.
Tiziano Vecellio, Madonna col Bambino e Santi Tiziano e Andrea, dopo il 1560. Dettaglio del restauro I Courtesy Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore
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