Dal 14 ottobre all'11 novembre
A Modena l'universo colorato di Depero
Fortunato Depero, Gondolieri (coleotteri veneziani), 1924-25. Tarsia di stoffe colorate 141x131 cm. Courtesy of Marco Bertoli Art Consulting
Samantha De Martin
25/07/2017
Modena - Ci sono gondolieri e nature morte, danze di coni e cavalcate selvagge, nel colorato e gioioso corteo futurista di Fortunato Depero, popolato da numeri, farfalle e manifesti pubblicitari, in mostra a Modena.
Un'esposizione inedita, che accoglie oltre venti di opere, alcune mai presentate al pubblico, tra arazzi e acquerelli, oli e disegni preparatori dell'eclettico artista allievo di Giacomo Balla, è in programma dal 14 ottobre all'11 novembre presso lo studio Art Consulting di via Carlo Farini 56.
La mostra, che si potrà visitare gratuitamente, direttamente nello studio del curatore modenese Marco Bertoli, è una galoppata aristica dal 1917 al 1947, attraverso trent'anni di produzione “eclettica e pirotecnica”, come la definisce lo storico dell'arte Maurizio Scudiero che ne ha curato il catalogo.
I lavori dello scultore e pittore di Fondo, tra i firmatari del manifesto dell'aeropittura, provengono da collezioni private. Oscillando tra la Costruzione di gobbo e le Donne del tropico l'occhio si impiglia nella serie di collage di carte colorate dedicata ai Numeri, scruta gli studi per i manifesti pubblicitari, come quelli per il commendator Campari, si insinua tra le presigiose copertine realizzate per illustri riviste tra le quali Vogue.
Luci e colori dominati da forti contrasti - con un debole per il bianco, il nero, il rosso - si affiancano all'utilizzo del parallelepipedo che dona dinamismo alle forme piatte e stilizzate provenienti dal mondo del teatro.
«Rispetto ai colleghi futuristi - spiega Bertoli, curatore della mostra - Depero si rifugia sempre nella concretezza. E dopo l’esperienza newyorkese continua ad attenersi più agli ideali futuristi che non all’evoluzione del movimento, come dimostra ad esempio Natura morta accesa del 1936. L’intento di questa esposizione è quello di fornire una sintetica panoramica della carriera di questo eclettico artista, per anni svalutato a causa dei pregiudizi che lo vincolavano al secondo futurismo».
C'è anche Rosetta ricamatrice, omaggio alla moglie di Depero, tra le opere dell'esposizione modenese dedicata al pittore che portò, tramite la pubblicità, la moda, gli allestimenti teatrali, il futurismo nella vita quotidiana della gente.
Leggi anche:
• A casa di Fortunato Depero, il futurista di Rovereto
• Depero il mago
Un'esposizione inedita, che accoglie oltre venti di opere, alcune mai presentate al pubblico, tra arazzi e acquerelli, oli e disegni preparatori dell'eclettico artista allievo di Giacomo Balla, è in programma dal 14 ottobre all'11 novembre presso lo studio Art Consulting di via Carlo Farini 56.
La mostra, che si potrà visitare gratuitamente, direttamente nello studio del curatore modenese Marco Bertoli, è una galoppata aristica dal 1917 al 1947, attraverso trent'anni di produzione “eclettica e pirotecnica”, come la definisce lo storico dell'arte Maurizio Scudiero che ne ha curato il catalogo.
I lavori dello scultore e pittore di Fondo, tra i firmatari del manifesto dell'aeropittura, provengono da collezioni private. Oscillando tra la Costruzione di gobbo e le Donne del tropico l'occhio si impiglia nella serie di collage di carte colorate dedicata ai Numeri, scruta gli studi per i manifesti pubblicitari, come quelli per il commendator Campari, si insinua tra le presigiose copertine realizzate per illustri riviste tra le quali Vogue.
Luci e colori dominati da forti contrasti - con un debole per il bianco, il nero, il rosso - si affiancano all'utilizzo del parallelepipedo che dona dinamismo alle forme piatte e stilizzate provenienti dal mondo del teatro.
«Rispetto ai colleghi futuristi - spiega Bertoli, curatore della mostra - Depero si rifugia sempre nella concretezza. E dopo l’esperienza newyorkese continua ad attenersi più agli ideali futuristi che non all’evoluzione del movimento, come dimostra ad esempio Natura morta accesa del 1936. L’intento di questa esposizione è quello di fornire una sintetica panoramica della carriera di questo eclettico artista, per anni svalutato a causa dei pregiudizi che lo vincolavano al secondo futurismo».
C'è anche Rosetta ricamatrice, omaggio alla moglie di Depero, tra le opere dell'esposizione modenese dedicata al pittore che portò, tramite la pubblicità, la moda, gli allestimenti teatrali, il futurismo nella vita quotidiana della gente.
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