Marianna Caprioletti. Duplicazioni, traduzioni, trasformazioni
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Marianna Caprioletti. Duplicazioni, traduzioni, trasformazioni
Dal 22 Novembre 2012 al 09 Dicembre 2012
Roma
Luogo: Museo di Roma in Trastevere
Indirizzo: Piazza S. Egidio 1B
Orari: da martedì a domenica 10-20
Curatori: César Meneghetti
Enti promotori:
- Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico
- Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale
- Comunità di Sant’Egidio
Costo del biglietto: intero € 6.50, ridotto € 5.50
Telefono per informazioni: +39 06 0608
E-Mail info: info@museoditromaintrastevere.it
Sito ufficiale: http://www.museodiromaintrastevere.it
Prima di una serie di mostre monografiche di autori dei laboratori d'arte sperimentale della comunità di Sant'Egidio.
L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità digitale e il raccordo con il suo doppio visto virtualmente sulla rete e nei media sono sempre di più un fatto arbitrario ed interpretabile a seconda di chi la guarda, di come la guarda e del contesto inserito, diversamente da chi invece la vive nella realtà, nella sua intimità.
Marianna Caprioletti ha vissuto in profondità gran parte di queste opere e ci propone nei suoi tre atti Duplicazioni, traduzioni, trasformazioni, 60 lavori su carta (disegni e pittura) nei quali si appropria di forme istituzionalizzate del linguaggio artistico tradizionale, coniugandole con quelle del suo disegno, desacralizzandole, reinterpretandole e facendole proprie. La mostra sarà ospitata dal Museo di Roma in Trastevere dal 22 novembre al 9 dicembre ed è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale e dalla Comunità di Sant’Egidio. I servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura.
Marianna Caprioletti riscrive, traduce, assimila graficamente e allo stesso tempo contesta le immagini di grandi maestri, partendo da un emblematico Giotto e viaggiando nel tempo e nelle correnti, da Leonardo a Picasso passando per Michelangelo, Raffaello, Renoir, Cezanne, Gauguin, Munch, Klimt, Matisse, Chagall fino ad arrivare ad una serie – presentata nel 2011 al Quirinale nell’ambito della mostra “Noi, l’Italia” - di 20 tele che interpretano con vena ironica e attualizzante episodi e personaggi de “I Promessi Sposi”. La sindrome di Pendred di cui è affetta la confina in una terra di silenzio e isolamento, tuttavia attraverso l’arte si è costruita un linguaggio proprio ed affascinante, di grande forza espressiva. César Meneghetti, curatore della mostra, fa una lettura critica della sua opera svolgendo così un gioco d’incroci, nella convinzione che è possibile produrre spazi, visioni e logiche alternative per costruire nuovi contesti, cercando là dove molti credono di non di trovare nulla, nemmeno il pensiero.
Marianna Caprioletti è nata a Roma nel 1976. Inizia a dipingere da giovanissima ritraendo i compagni dell’istituto per sordi dove passa gran parte della sua infanzia. Nei Laboratori d'arte sperimentale della Comunità di Sant'Egidio, che frequenta dalla metà degli anni ‘90, affina il suo innato talento e si confronta con i grandi maestri della storia dell’arte elaborando la sua personalissima cifra stilistica. Sue opere sono state esposte presso il Parlamento Europeo di Strasburgo (2003) ed il Palazzo del Quirinale (2008 e 2011). Un suo primo profilo artistico è stato tracciato da Simonetta Lux nel volume “Con l'arte da disabile a persona” (2007)
César Meneghetti, artista visuale italo-brasiliano lavora dal marzo 2010 al progetto I\O IO È UN ALTRO, un’indagine sulla labilità della frontiera della disabilità mentale e della normalità. Il progetto coinvolge un gruppo di circa 200 disabili dei laboratori d’arte sperimentale della Comunità di Sant’Egidio. Il progetto è stato premiato dalla Fondazione Biennale di San Paolo, ed è stato presentato come lavoro in corso nella Biennale Session della 54° Biennale di Venezia, nell’ottobre 2011. L’opera completa sarà in mostra nel 2013 a Roma.
L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità digitale e il raccordo con il suo doppio visto virtualmente sulla rete e nei media sono sempre di più un fatto arbitrario ed interpretabile a seconda di chi la guarda, di come la guarda e del contesto inserito, diversamente da chi invece la vive nella realtà, nella sua intimità.
Marianna Caprioletti ha vissuto in profondità gran parte di queste opere e ci propone nei suoi tre atti Duplicazioni, traduzioni, trasformazioni, 60 lavori su carta (disegni e pittura) nei quali si appropria di forme istituzionalizzate del linguaggio artistico tradizionale, coniugandole con quelle del suo disegno, desacralizzandole, reinterpretandole e facendole proprie. La mostra sarà ospitata dal Museo di Roma in Trastevere dal 22 novembre al 9 dicembre ed è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale e dalla Comunità di Sant’Egidio. I servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura.
Marianna Caprioletti riscrive, traduce, assimila graficamente e allo stesso tempo contesta le immagini di grandi maestri, partendo da un emblematico Giotto e viaggiando nel tempo e nelle correnti, da Leonardo a Picasso passando per Michelangelo, Raffaello, Renoir, Cezanne, Gauguin, Munch, Klimt, Matisse, Chagall fino ad arrivare ad una serie – presentata nel 2011 al Quirinale nell’ambito della mostra “Noi, l’Italia” - di 20 tele che interpretano con vena ironica e attualizzante episodi e personaggi de “I Promessi Sposi”. La sindrome di Pendred di cui è affetta la confina in una terra di silenzio e isolamento, tuttavia attraverso l’arte si è costruita un linguaggio proprio ed affascinante, di grande forza espressiva. César Meneghetti, curatore della mostra, fa una lettura critica della sua opera svolgendo così un gioco d’incroci, nella convinzione che è possibile produrre spazi, visioni e logiche alternative per costruire nuovi contesti, cercando là dove molti credono di non di trovare nulla, nemmeno il pensiero.
Marianna Caprioletti è nata a Roma nel 1976. Inizia a dipingere da giovanissima ritraendo i compagni dell’istituto per sordi dove passa gran parte della sua infanzia. Nei Laboratori d'arte sperimentale della Comunità di Sant'Egidio, che frequenta dalla metà degli anni ‘90, affina il suo innato talento e si confronta con i grandi maestri della storia dell’arte elaborando la sua personalissima cifra stilistica. Sue opere sono state esposte presso il Parlamento Europeo di Strasburgo (2003) ed il Palazzo del Quirinale (2008 e 2011). Un suo primo profilo artistico è stato tracciato da Simonetta Lux nel volume “Con l'arte da disabile a persona” (2007)
César Meneghetti, artista visuale italo-brasiliano lavora dal marzo 2010 al progetto I\O IO È UN ALTRO, un’indagine sulla labilità della frontiera della disabilità mentale e della normalità. Il progetto coinvolge un gruppo di circa 200 disabili dei laboratori d’arte sperimentale della Comunità di Sant’Egidio. Il progetto è stato premiato dalla Fondazione Biennale di San Paolo, ed è stato presentato come lavoro in corso nella Biennale Session della 54° Biennale di Venezia, nell’ottobre 2011. L’opera completa sarà in mostra nel 2013 a Roma.
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