Il cielo svelato. La viva arte della nobile Girgenti
![Il cielo svelato. La viva arte della nobile Girgenti Il cielo svelato. La viva arte della nobile Girgenti](http://www.arte.it/foto/600x450/62/15496-cielo.jpg)
Il cielo svelato. La viva arte della nobile Girgenti
Dal 02 Maggio 2013 al 05 Maggio 2013
Roma
Luogo: Complesso di Sant'Andrea al Quirinale
Indirizzo: via Piacenza 1
Orari: da lunedì a venerdì 8.30-18.30; sabato 16-20; domenica 15-19
Enti promotori:
- MIBAC
- Regione Lazio
- Regione Sicilia
- Roma Capitale
- Comune di Agrigento
Telefono per informazioni: +39 06 47826087
E-Mail info: eventi@associazionegap.it
Lo spazio espositivo “Teatro dei Dioscuri”, sito nel Complesso monumentale di Sant’Andrea al Quirinale ospiterà dal 2 al 5 Maggio, la mostra collettiva degli artisti Marzia Americo, Luigi Cervone e Bruno Melappioni dal titolo “Il cielo svelato. La viva arte della nobile Girgenti”, organizzata dall’Associazione Gap e patrocinata dal MIBAC, Regione Lazio, Regione Sicilia, Roma Capitale e Comune di Agrigento.
I tre artisti, diversi per tecnica e tematica accomunati da un dialogo costante e ispirativo con la terra in cui vivono o dalla quale provengono sono stati selezionati non solo per la qualità della ricerca tecnica e stilistica, ma anche perché rappresentano un differente modo di interpretare la cultura figurativa contemporanea agrigentina: la pittura di paesaggio di Marzia Americo, la scultura di Bruno Melappioni e la pittura figurativa di Luigi Cervone.
Marzia Americo, trae la fonte di ispirazione dal mare a cui è profondamente legata la sua terra e dalle atmosfere del Mediterraneo. La forza dei suoi paesaggi sono nella percezione di un’atmosfera antropizzata e nella completa assenza di vita umana.
Luigi Cervone, sperimenta la sua arte attraverso composizioni estetiche estremamente studiate. Egli afferma che “da parte mia proprio non mi riesco a chiudere nei miseri confini dei numeri e degli elenchi. L’unica regola che osservo quando dipingo o modello e non avere regole, valicare i limiti imposti dalla fisicità, dalla mente e dalla materia.”
Bruno Melappioni, si è dedicato a tempo pieno alla scultura, specializzandosi nella scultura in metallo, e scegliendo per le sue opere il ferro, materiale duttile ed estremamente resistente grazie al quale l’artista ricerca una sintesi formale tra esperienza segnica e composizione spaziale, giungendo alla creazione di veri e propri disegni tridimensionali.
La mostra accoglierà opere che hanno come filo conduttore il riferimento all’identità culturale agrigentina svelando come tale identità sia fonte di ispirazione artistica.
È prevista la pubblicazione del catalogo della mostra diviso in tre fascicoli monografici sui tre autori presentati in mostra editato dalla casa editrice Daphne Museum.
I tre artisti, diversi per tecnica e tematica accomunati da un dialogo costante e ispirativo con la terra in cui vivono o dalla quale provengono sono stati selezionati non solo per la qualità della ricerca tecnica e stilistica, ma anche perché rappresentano un differente modo di interpretare la cultura figurativa contemporanea agrigentina: la pittura di paesaggio di Marzia Americo, la scultura di Bruno Melappioni e la pittura figurativa di Luigi Cervone.
Marzia Americo, trae la fonte di ispirazione dal mare a cui è profondamente legata la sua terra e dalle atmosfere del Mediterraneo. La forza dei suoi paesaggi sono nella percezione di un’atmosfera antropizzata e nella completa assenza di vita umana.
Luigi Cervone, sperimenta la sua arte attraverso composizioni estetiche estremamente studiate. Egli afferma che “da parte mia proprio non mi riesco a chiudere nei miseri confini dei numeri e degli elenchi. L’unica regola che osservo quando dipingo o modello e non avere regole, valicare i limiti imposti dalla fisicità, dalla mente e dalla materia.”
Bruno Melappioni, si è dedicato a tempo pieno alla scultura, specializzandosi nella scultura in metallo, e scegliendo per le sue opere il ferro, materiale duttile ed estremamente resistente grazie al quale l’artista ricerca una sintesi formale tra esperienza segnica e composizione spaziale, giungendo alla creazione di veri e propri disegni tridimensionali.
La mostra accoglierà opere che hanno come filo conduttore il riferimento all’identità culturale agrigentina svelando come tale identità sia fonte di ispirazione artistica.
È prevista la pubblicazione del catalogo della mostra diviso in tre fascicoli monografici sui tre autori presentati in mostra editato dalla casa editrice Daphne Museum.
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