Macro
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Il MACRO, il nuovo Museo di Arte Contemporanea di Roma
04/11/2002
Il 10 Ottobre si è inaugurato a Roma il MACRO, un Museo di Arte Contemporanea pensato per la città, come vuole il nome stesso, un acronimo che racchiude l'anima del progetto.
L'architetto francese Odile Cecoq, vincitore del concorso internazionale nel 1998, ha progettato, sull'area di 10.000 metri quadrati dell'ex-birreria Peroni, questo nucleo spaziale destinato all’interazione di tutte le forme artistiche, dalle arti visive alla musica, dal cinema al teatro, dalla danza alla letteratura.
Macro non è solo un inedito spazio espositivo con un programma di mostre di grandi artisti, ma anche un luogo di incontro e di dialogo per l’arte contemporanea internazionale. A tal proposito è stata creata un’officina-laboratorio per le ultime generazioni di artisti, critici e curatori, che rappresenta una sorta di osservatorio sulle ricerche più interessanti. A gennaio partirà il Master di II livello per Management per Curatore nei Musei d’arte e architettura contemporanea. Il Master rappresenta certamente un unicum sul piano europeo, perché si pone l’obiettivo di offrire una formazione professionale superiore incentrata, contemporaneamente, sull'aggiornamento artistico e sull’acquisizione di competenze altamente specializzate nella gestione manageriale.
Il Macro è dunque un luogo liminale nato proprio con l'intento di trasgredire i confini espressivi tradizionali, accogliendo le nuove dinamiche creative ed esplorando i diversi itinerari dell’Arte contemporanea in continua metamorfosi. L’idea che ha determinato la struttura architettonica del complesso è stata quella del continuo dinamismo dell’Arte, della sua ricerca di un momentaneo equilibrio nell’instabilità della forma. Nel conflitto di linee architettoniche antiche e moderne confluiscono le morbide braccia del Macro, che vogliono aprirsi per accogliere le più diverse sensibilità artistiche. Il complesso museale s'inserisce, nascondendosi, nel contesto urbano del quale costituisce un necessario punto di rottura verso lo spazio dell’Arte, che completa e scandaglia quello della città. Il Macro, quale nucleo propulsivo dell'arte contemporanea, vuole posizionarsi, con la sua forte identità, nel circuito delle più importanti realtà museali, e far acquisire alla città di Roma una centralità artistica al pari delle altre grandi capitali dell'Europa e del Mondo.
La struttura avrà una seconda sede presso due padiglioni dell’Ex Mattatoio di Testaccio. I lavori di restauro, iniziati ad ottobre, si sono alternati in modo che uno dei due sia sempre funzionante, in un orario specifico dalle ore 16 alle ore 24.
Questo spazio è stato inaugurato l’11 ottobre con una rassegna internazionale di video VideoROM 4.0, curata da Cristiana Perrella. I 3.000 metri quadri dell’ex Mattatoio vengono riqualificati nel progetto di Ersoch, che riscopre un singolare complesso architettonico, in cui la ritrovata “trasfersalità” dei padiglioni moltiplica le prospettive e le possibilità fruitive, in uno spazio dinamico in cui l’interno e l’esterno si compenetrano, in cui i giochi della luce disegnano, nelle loro corse, infiniti percorsi visivi.
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