Dal 21 dicembre l'installazione permanente al Pio Monte della Misericordia
Jan Fabre torna a Napoli con quattro sculture inedite
Ph. Luciano Romano |
Jan Fabre La Libertà della Compassione. Cappella del Pio Monte della Misericordia, Napoli
Francesca Grego
20/12/2019
Napoli - Dopo il successo del progetto Oro rosso, che ha portato nel cuore di Napoli l'opera di Jan Fabre, l'artista belga torna in città con quattro sculture inedite in corallo rosso. A ospitarle dal 21 dicembre sarà un luogo prezioso e rappresentativo come la cappella del Pio Monte della Misericordia, già custode di capolavori di Battistello Caracciolo, Luca Giordano e soprattutto del dipinto Le Sette Opere della Misericordia di Caravaggio.
Se il maestro di Anversa è particolarmente a suo agio nell'atmosfera barocca della cappella, il Pio Monte ha da sempre un'attenzione speciale per l'arte contemporanea, a partire da quella del Merisi che nel Seicento suscitò non poco scalpore. Le nuove sculture nascono quindi come integrazione permanente all'arredo del luogo sacro, in dialogo con i suoi simboli, la sua storia e i suoi tesori artistici. L'allestimento a cura di Melania Rossi le vedrà collocate in quattro nicchie, dove il colore brillante del corallo spiccherà sul bianco contornato da antiche cornici grigie e dorate.
Dalla Purezza della Misericordia alla Libertà della Compassione, dalla Rinascita della Vita alla Liberazione della Passione, al centro delle quattro opere di Fabre c'è il cuore, simbolo universale particolarmente caro all'iconografia del Barocco, che di volta in volta si arricchisce di attributi iconici come il fuoco, giglio, l'edera o la mascella di un asino, richiamo al capolavoro caravaggesco. Ma ad armonizzare definitivamente le creazioni dell'artista belga con l'immaginario della città è il materiale scelto per le sculture, il corallo proprio della tradizione napoletana che da sempre Fabre lavora dando forma a visioni sorprendenti.
Leggi anche:
• Jan Fabre a Napoli, tra coralli, l'omaggio a Bosch e un dialogo inedito con Caravaggio
Se il maestro di Anversa è particolarmente a suo agio nell'atmosfera barocca della cappella, il Pio Monte ha da sempre un'attenzione speciale per l'arte contemporanea, a partire da quella del Merisi che nel Seicento suscitò non poco scalpore. Le nuove sculture nascono quindi come integrazione permanente all'arredo del luogo sacro, in dialogo con i suoi simboli, la sua storia e i suoi tesori artistici. L'allestimento a cura di Melania Rossi le vedrà collocate in quattro nicchie, dove il colore brillante del corallo spiccherà sul bianco contornato da antiche cornici grigie e dorate.
Dalla Purezza della Misericordia alla Libertà della Compassione, dalla Rinascita della Vita alla Liberazione della Passione, al centro delle quattro opere di Fabre c'è il cuore, simbolo universale particolarmente caro all'iconografia del Barocco, che di volta in volta si arricchisce di attributi iconici come il fuoco, giglio, l'edera o la mascella di un asino, richiamo al capolavoro caravaggesco. Ma ad armonizzare definitivamente le creazioni dell'artista belga con l'immaginario della città è il materiale scelto per le sculture, il corallo proprio della tradizione napoletana che da sempre Fabre lavora dando forma a visioni sorprendenti.
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