Inferno fresco. Nuove illustratrici dantesche
Dal 25 Settembre 2015 al 31 Ottobre 2015
Torino
Luogo: MIAAO Galleria Sottana
Indirizzo: via Maria Vittoria 5
Orari: sabato ore 15-19.30, domenica ore 11-19
Curatori: Lorenza Bessone
Telefono per informazioni: +39 011.5611161
E-Mail info: miaao.museo@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.ilcuneogotico.it 
Nel 2015 ricorre il 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri. Un avvenimento che andava obbligatoriamente celebrato nell’ambito del progetto interdisciplinare Il cuNeo gotico, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, con la direzione artistica di Enzo Biffi Gentili, direttore del MIAAO di Torino, e dedicato a varie manifestazioni di revival neogotico, dalle architetture ottocentesche in quello stile ad attuali ricerche visive di “sottoculture” goth e dark giovanili. E l’Alighieri va oggi, a giudizio di Biffi Gentili, “illustrato” anche nel contesto di questi nuovi immaginari, sulla scorta di un’opinione provocatoria espressa qualche anno fa da un suo celebre lettore della Commedia, Vittorio Sermonti: “I giovani capiscono Dante meglio di tanti accademici (...) L’Inferno è più splatter di certi fumetti o videogiochi. Dove troviamo storie così colorite?” (Roberta Scorranese, Vittorio Sermonti. L’Alighieri? Più splatter di fumetti e videogiochi in “Corriere della Sera”, 30 marzo 2006).
E’ in questa chiave davvero inedita che Il cuNeo gotico proporrà da venerdì 25 settembre a sabato 31 ottobre, nella prestigiosa sede della Galleria Sottana del MIAAO Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi di Torino, la mostra Inferno fresco. Nuove illustratrici dantesche che successivamente farà tappa a Cuneo durante la kermesse letteraria Scrittorincittà (11-15 novembre) che ha già ospitato nelle due scorse edizioni appuntamenti legati al progetto.
L’esposizione, curata dalla giovane studiosa Lorenza Bessone, consta di venti illustrazioni appositamente realizzate da giovani artiste italiane, testimoni della particolare e straordinaria fioritura qualitativa femminile in questo settore delle arti del disegno. A fianco di queste illustrazioni vi saranno lavori del fashion designer Carlo Pastore, del grande piemontese Marco Corona e di Giorgio Finamore, che rappresenta figure femminili dell’orrore. E, accanto a costoro, anche due opere realizzate da un eccentrico maestro come Pablo Echaurren, che ha prefigurato questa lettura splatter-truculenta dell’opera dell’Alighieri in una serie di opere dantesche-grottesche, quasi tutte inedite, iniziata nel 2004.
La mostra, un primo omaggio al nostro Sommo Poeta cui seguirà in novembre un più compiuto e articolato progetto durante il convegno Neogotico tricolore (6-7 novembre, Costigliole Saluzzo), vuole essere un modo per sottolineare una volta di più la multidisciplinarietà e l’assoluta diacronia del neogotico, “genere permanente delle arti” che ha prodotto e continua a produrre materiali e stimoli di grande interesse in tutte le arti.
Sermonti è stato dunque profeta: quattro anni dopo la sua intervista, nel 2010, esce infatti il noto videogioco Dante’s Inferno, sviluppato da Visceral Games per PlayStation 3, Xbox 360 e per PlayStation Portable (e oggi il regista Fede Alvarez, già autore nel 2013 di Evil Dead, remake de La Casa di Sam Raimi, un classico del cinema horror, sta lavorando alla trasposizione cinematografica del videogame Dante’s Inferno...).
I principali protagonisti della mostra
Le illustratrici
La curatrice ha scelto di invitare ad esporre soprattutto illustratrici -di certo non tutte definibili come Beatrici- per riferire di una particolare fioritura femminile, soprattutto a Torino, in questo campo delle arti del disegno. Tra le invitate, tutte artiste under 40, vanno ricordate le subalpine, quasi tutte note a livello nazionale, Ilaria Clari, Loredana Fulgori, Cristina Mandelli, Tania Piccolo aka Storm Neverland, Vanessa Rubino, Elisa Scesa Seitzinger, Elisa Talentino; la loro perturbante “cugina transalpina” Alice Richard aka Pole Ka, la toscana Eleonora Guastapaglia aka Helbones, la lombarda Patrizia Beretta, la “deviante” Ire-Ne... Infine Bessone, per simbolica concessione alla politica delle pari opportunità, ha voluto accogliere in mostra, accanto agli exempla di Echaurren, i lavori “virili” di tre illustratori: Carlo Pastore, che affronta tematiche di genere gay serpeggianti in Dante; Marco Corona, storico artiere subalpino; e Giorgio Finamore, che evidenzia tra le peggiori figure dell’orrore nell’Alighieri le Furie, femminili...
Pablo Echaurren
Pablo Echaurren è un pittore, fumettista, scrittore italiano, il cui approccio al lavoro è basato sulla contaminazione tra generi e tra culture alte e basse, sulla pratica promiscua di molte arti, dalla ceramica all’illustrazione. Sue tante copertine delle edizioni Savelli, come quella del best seller di Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera Porci con le ali, l’immagine di Festival musicali, i progetti di maioliche, coralli, arazzi. Numerosissime le mostre personali, tra le quali una nel 2009 al MIAAO di Torino incentrata sulla sua figura di studioso, collezionista e reinterprete, tra i maggiori al mondo, di testi futuristi. Molto meno studiata, anche perché largamente inedita, è una componente rilevantissima, come quantità e qualità, della sua opera, iniziata nel 1989, proseguita anche nel XXI secolo, definibile “fantastica” e “grottesca”, piena di “grilli” e simboli neomedievali. Enzo Biffi Gentili e Il cuNeo gotico intendono dedicare alla rivalutazione storico-critica di questa “fase gotica” di Echaurren molta attenzione.
Per saperne di più. Il miscuglio degli stili
A proposito degli esiti di questa dantesca chiamata alle arti, si anticipa una interessante riflessione della curatrice Lorenza Bessone, che appartiene alla stessa generazione di molte tra le disegnatrici invitate, tutte under 40: “nonostante l’approccio oltranzista del brief di progetto, che si riferiva all’horror-splatter anche per evitare insopportabili sguardi ‘benigni’ di Dante, molti elaborati sono sorprendenti pure per la sofisticazione nelle scelte di alcuni personaggi e la dissimmetria delle varie referenze culturali, tra pop e top”. A esempio la francesina Pole Ka, a partire da Semiramis lussuriosa compone una suite perturbante, fondata anche su una sua dichiarazione di poetica: L’Enfer est intime, ed è la ricorrente rappresentazione dell’apparato uterino come luogo di destino ferale. Oppure Beatrice è ritratta da Helbones all’età del primo incontro con Dante, a 9 anni, caratterizzata da Big Eyes, evidente citazione di pittura Lowbrow, con però delle stelline di dentro a cinque punte, e un’iscrizione in provenzale che presuppone frequentazioni di filologia romanza...E ancora un’altra subalpina, Elisa Scesa, con una sua araldica Aracne provoca il brivido dell’ibrido, gemmato da accoppiamenti assolutamente non giudiziosi... E così via, con prove tutte, ci si sente persino di azzardare, di nuova Stilmischung, di quella mescolanza di stili sublimi, medi, e umili che secondo un altro grande lettore di Dante, Erich Auerbach, caratterizza anche la Commedia dantesca
E’ in questa chiave davvero inedita che Il cuNeo gotico proporrà da venerdì 25 settembre a sabato 31 ottobre, nella prestigiosa sede della Galleria Sottana del MIAAO Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi di Torino, la mostra Inferno fresco. Nuove illustratrici dantesche che successivamente farà tappa a Cuneo durante la kermesse letteraria Scrittorincittà (11-15 novembre) che ha già ospitato nelle due scorse edizioni appuntamenti legati al progetto.
L’esposizione, curata dalla giovane studiosa Lorenza Bessone, consta di venti illustrazioni appositamente realizzate da giovani artiste italiane, testimoni della particolare e straordinaria fioritura qualitativa femminile in questo settore delle arti del disegno. A fianco di queste illustrazioni vi saranno lavori del fashion designer Carlo Pastore, del grande piemontese Marco Corona e di Giorgio Finamore, che rappresenta figure femminili dell’orrore. E, accanto a costoro, anche due opere realizzate da un eccentrico maestro come Pablo Echaurren, che ha prefigurato questa lettura splatter-truculenta dell’opera dell’Alighieri in una serie di opere dantesche-grottesche, quasi tutte inedite, iniziata nel 2004.
La mostra, un primo omaggio al nostro Sommo Poeta cui seguirà in novembre un più compiuto e articolato progetto durante il convegno Neogotico tricolore (6-7 novembre, Costigliole Saluzzo), vuole essere un modo per sottolineare una volta di più la multidisciplinarietà e l’assoluta diacronia del neogotico, “genere permanente delle arti” che ha prodotto e continua a produrre materiali e stimoli di grande interesse in tutte le arti.
Sermonti è stato dunque profeta: quattro anni dopo la sua intervista, nel 2010, esce infatti il noto videogioco Dante’s Inferno, sviluppato da Visceral Games per PlayStation 3, Xbox 360 e per PlayStation Portable (e oggi il regista Fede Alvarez, già autore nel 2013 di Evil Dead, remake de La Casa di Sam Raimi, un classico del cinema horror, sta lavorando alla trasposizione cinematografica del videogame Dante’s Inferno...).
I principali protagonisti della mostra
Le illustratrici
La curatrice ha scelto di invitare ad esporre soprattutto illustratrici -di certo non tutte definibili come Beatrici- per riferire di una particolare fioritura femminile, soprattutto a Torino, in questo campo delle arti del disegno. Tra le invitate, tutte artiste under 40, vanno ricordate le subalpine, quasi tutte note a livello nazionale, Ilaria Clari, Loredana Fulgori, Cristina Mandelli, Tania Piccolo aka Storm Neverland, Vanessa Rubino, Elisa Scesa Seitzinger, Elisa Talentino; la loro perturbante “cugina transalpina” Alice Richard aka Pole Ka, la toscana Eleonora Guastapaglia aka Helbones, la lombarda Patrizia Beretta, la “deviante” Ire-Ne... Infine Bessone, per simbolica concessione alla politica delle pari opportunità, ha voluto accogliere in mostra, accanto agli exempla di Echaurren, i lavori “virili” di tre illustratori: Carlo Pastore, che affronta tematiche di genere gay serpeggianti in Dante; Marco Corona, storico artiere subalpino; e Giorgio Finamore, che evidenzia tra le peggiori figure dell’orrore nell’Alighieri le Furie, femminili...
Pablo Echaurren
Pablo Echaurren è un pittore, fumettista, scrittore italiano, il cui approccio al lavoro è basato sulla contaminazione tra generi e tra culture alte e basse, sulla pratica promiscua di molte arti, dalla ceramica all’illustrazione. Sue tante copertine delle edizioni Savelli, come quella del best seller di Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera Porci con le ali, l’immagine di Festival musicali, i progetti di maioliche, coralli, arazzi. Numerosissime le mostre personali, tra le quali una nel 2009 al MIAAO di Torino incentrata sulla sua figura di studioso, collezionista e reinterprete, tra i maggiori al mondo, di testi futuristi. Molto meno studiata, anche perché largamente inedita, è una componente rilevantissima, come quantità e qualità, della sua opera, iniziata nel 1989, proseguita anche nel XXI secolo, definibile “fantastica” e “grottesca”, piena di “grilli” e simboli neomedievali. Enzo Biffi Gentili e Il cuNeo gotico intendono dedicare alla rivalutazione storico-critica di questa “fase gotica” di Echaurren molta attenzione.
Per saperne di più. Il miscuglio degli stili
A proposito degli esiti di questa dantesca chiamata alle arti, si anticipa una interessante riflessione della curatrice Lorenza Bessone, che appartiene alla stessa generazione di molte tra le disegnatrici invitate, tutte under 40: “nonostante l’approccio oltranzista del brief di progetto, che si riferiva all’horror-splatter anche per evitare insopportabili sguardi ‘benigni’ di Dante, molti elaborati sono sorprendenti pure per la sofisticazione nelle scelte di alcuni personaggi e la dissimmetria delle varie referenze culturali, tra pop e top”. A esempio la francesina Pole Ka, a partire da Semiramis lussuriosa compone una suite perturbante, fondata anche su una sua dichiarazione di poetica: L’Enfer est intime, ed è la ricorrente rappresentazione dell’apparato uterino come luogo di destino ferale. Oppure Beatrice è ritratta da Helbones all’età del primo incontro con Dante, a 9 anni, caratterizzata da Big Eyes, evidente citazione di pittura Lowbrow, con però delle stelline di dentro a cinque punte, e un’iscrizione in provenzale che presuppone frequentazioni di filologia romanza...E ancora un’altra subalpina, Elisa Scesa, con una sua araldica Aracne provoca il brivido dell’ibrido, gemmato da accoppiamenti assolutamente non giudiziosi... E così via, con prove tutte, ci si sente persino di azzardare, di nuova Stilmischung, di quella mescolanza di stili sublimi, medi, e umili che secondo un altro grande lettore di Dante, Erich Auerbach, caratterizza anche la Commedia dantesca
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