Dal 9 settembre all’8 gennaio presso il nuovo National Museum

Piranesi e i tempi moderni. Una grande mostra in arrivo a Oslo

Giovanni Battista Piranesi, Carceri d´invenzione VII, 1761 | Courtesy National Museum of Norway
 

Samantha De Martin

01/09/2022

Mondo - Che cosa hanno in comune Coruscant, il pianeta immaginario della saga di Guerre Stellari, Le Corbusier e il pittore francese Robert Delaunay?
La risposta è racchiusa nel percorso espositivo dal titolo Piranesi e il Moderno, pronto a svelare, dal 9 settembre all’8 gennaio, l’influenza che l’incisore e architetto veneto ha avuto sul cinema, sull’architettura, sulla fotografia dei nostri tempi.
La cornice della mostra sarà il nuovo National Museum di Oslo, il più grande della Scandinavia, che ha aperto i battenti lo scorso 11 giugno con un ampio programma di eventi e che accoglierà, in occasione della mostra, opere di Piranesi accanto a lavori di artisti come Pablo Picasso, Robert Delaunay e Julie Mehretu, degli architetti Le Corbusier e Rem Koolhaas, di fotografi e registi del calibro di Alvin Langdon Coburn e Sergei Eisenstein.


Giovanni Battista Piranesi, Campo marzio, 1761 | Courtesy National Museum of Norway

“Piranesi - spiega la direttrice del National Museum, Karin Hindsbo - ha ispirato diverse forme d'arte nel XX e nel XXI secolo. Oltre alla letteratura, all'architettura e alla pittura, troviamo tracce della sua influenza nell'uso della luce e dell'ombra nella fotografia modernista e in film celebri come The Third Man e Star Wars. Attraverso il percorso Piranesi e il Moderno, il Museo propone un viaggio tra generi ed epoche per tracciare l'influenza visiva dell'artista dal XVIII secolo ai giorni nostri”.

D’altra parte i lavori dell’architetto, incisore, archeologo visionario dal pessimo carattere - celebre soprattutto per le sue incisioni raffiguranti la grandezza di Roma, per le scene carcerarie, le fantasie architettoniche, le scalinate vertiginose, le rovine - hanno contribuito a definire il moderno in varie forme, dalla pittura astratta alla fotografia ad alto contrasto, facendo nascere nuovi modi di pensare l’architettura e l’urbanistica.
Ma che cos’è che rende Piranesi veramente moderno?
“Con i suoi spazi infiniti e le sue forme ramificate - spiega Victor Plahte Tschudi, co-curatore della mostra e docente presso la Scuola di Architettura e Design di Oslo (AHO) - Piranesi è diventato il custode di spazi che si estendono in entrambe le direzioni, nel mondo e dentro la nostra psiche. È questo a renderlo fondamentalmente moderno, o forse a rendere il moderno un fenomeno piranesiano”.


Leon Krier, Via Condotti-Via del Corso, 1978 | Courtesy National Museum of Norway

C’è poi un filo sottile che lega il museo di Oslo all’artista che ha trasformato lo splendore dell’antico, pervaso di inquietante decadenza, in capricci e scenari da sogno, o da incubo. “Piranesi - spiega Wenche Volle, curatrice senior del National Museum - fa parte della storia stessa del Museo. Le sue acqueforti incluse in questa mostra furono tra le prime opere a entrare nella Collezione di incisioni e disegni nel 1877. La collezione si basava su donazioni e crebbe rapidamente fino a includere diverse migliaia di lavori. Successivamente fu incorporata nella collezione della National Gallery che oggi fa a sua volta parte del Museo Nazionale".

In occasione del percorso espositivo il museo esporrà le lastre da stampa in rame per Campo Marzio (1762), prestate eccezionalmente in vista della mostra e mai esposte fuori da Roma. L’esposizione riunirà per la prima volta la serie delle celebri Carceri immaginarie di Piranesi (1761), oltre a modelli architettonici e collage dell'architetto contemporaneo olandese Rem Koolhaas, mai esposti prima.

Piranesi e il Moderno inaugura anche due nuove sale espositive all’interno del nuovo National Museum, ambienti situati al piano terra e destinati ad accogliere mostre temporanee. Le conferenze pubbliche, che si svolgeranno in occasione della mostra, saranno incentrate su Piranesi e sulla sua profonda influenza sull'arte e sull'architettura moderne, oltre che sul fenomeno del Grand Tour nell'Europa tra XVIII e XIX secolo, che ha visto molti viaggiatori tornare a casa con almeno un’opera di Piranesi nel bagaglio. Adulti e bambini potranno inoltre dilettarsi in divertenti laboratori di incisione.



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