Francesca Amadeo. I Quanti dell’Anima

Musei Civici di Villa Paolina Bonaparte, Viareggio (LU)
Dal 22 Novembre 2013 al 01 Dicembre 2013
Viareggio | Lucca
Luogo: Musei Civici di Villa Paolina Bonaparte
Indirizzo: via Macchiavelli 2
Orari: da martedì a domenica 15.30-19.30
Enti promotori:
- Amministrazione Comunale
- Direzione Attività Culturali di Villa Paolina
Telefono per informazioni: +39 0584 966346/ 966338
E-Mail info: viareggiocultura@comune.viareggio.lu.it
Sito ufficiale: http://www.comune.viareggio.lu.it
I Quanti dell’Anima è il titolo scelto dall’artista Francesca Amadeo per la sua pri- ma mostra antologica presso Villa Paolina a Viareggio, promosso dall’Amministrazione Comunale con il supporto della Direzione Attività Culturali di Villa Paolina, nella perso- na della dott.ssa Cristina Chiantelli.
I Quanti dell’Anima riprende l’elaborazione filosofica s?tra “La forma è il vuoto e il vuoto è forma”, un viaggio attraverso la concezione quantistica del vuoto, un iti- nerario per registrare e raccontare l’esistenza di un mondo invisibile, esplorando la complessità e le stratificazioni che caratterizzano la realtà.
Il movente ideativo e la determinazione concettuale che sostengono l’intervento dell’artista Francesca Amadeo è la sfida, promossa dall’arte, per tentare di capire le trasformazioni del mondo attraverso i frutti della natura: moderni ready-made.
Il vuoto contiene le potenzialità di ogni cosa e il calco rivela l’importanza di ciò che non si vede, ma determina la nostra realtà ed è indizio della realtà:
il calco ruba l’Anima alle cose e le rende immortali.
Tracce di garze imbevute di gesso, successivamente asportate, lasciano segni, rivela- no con l’assenza una presenza e il quadro senza più supporto, senza più tela, senza più necessità di essere un contenitore rivela ciò che non vediamo.
Si muove sotto il suo stesso peso, respira, si espande e si flette, si illumina rivelando la memoria collettiva dell’energia che permea tutte le cose.
Le forme di cavolo e mais in gesso, ripiene di un materiale leggero, bianco apparen- temente innocuo, ma derivato da un veleno: lo stirene.
Natura trattata come un giocattolo o de-naturata; i meravigliosi colori naturali lascia- no posto ad un allarmante colore bianco, candido quanto mortale.
La mostra si articola in quattro ambienti, ciascuno ospita il lavoro dell’artista in base alle differenti tematiche.
I Quanti dell’Anima riprende l’elaborazione filosofica s?tra “La forma è il vuoto e il vuoto è forma”, un viaggio attraverso la concezione quantistica del vuoto, un iti- nerario per registrare e raccontare l’esistenza di un mondo invisibile, esplorando la complessità e le stratificazioni che caratterizzano la realtà.
Il movente ideativo e la determinazione concettuale che sostengono l’intervento dell’artista Francesca Amadeo è la sfida, promossa dall’arte, per tentare di capire le trasformazioni del mondo attraverso i frutti della natura: moderni ready-made.
Il vuoto contiene le potenzialità di ogni cosa e il calco rivela l’importanza di ciò che non si vede, ma determina la nostra realtà ed è indizio della realtà:
il calco ruba l’Anima alle cose e le rende immortali.
Tracce di garze imbevute di gesso, successivamente asportate, lasciano segni, rivela- no con l’assenza una presenza e il quadro senza più supporto, senza più tela, senza più necessità di essere un contenitore rivela ciò che non vediamo.
Si muove sotto il suo stesso peso, respira, si espande e si flette, si illumina rivelando la memoria collettiva dell’energia che permea tutte le cose.
Le forme di cavolo e mais in gesso, ripiene di un materiale leggero, bianco apparen- temente innocuo, ma derivato da un veleno: lo stirene.
Natura trattata come un giocattolo o de-naturata; i meravigliosi colori naturali lascia- no posto ad un allarmante colore bianco, candido quanto mortale.
La mostra si articola in quattro ambienti, ciascuno ospita il lavoro dell’artista in base alle differenti tematiche.
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