Al MVSA cinque opere della collezione Banca d’Italia
La poetica degli affetti si svela a Sondrio
Ettore Tito, Giochi in riva al lago (o anche Giorno di Festa), 1910, Olio su cartone, 71 x 49 cm, Collezione d'Arte della Banca d'Italia | Courtesy MVSA e Banca d'Italia
Samantha De Martin
16/09/2021
Sondrio - C’è la contadinella abruzzese dal volto imbronciato, la fronte nascosta da leggere ciocche di capelli arruffati, il lobo ornato da un pendente, resa quasi trasparente dalle pennellate di Paolo Michetti. E ci sono i giochi in riva al lago catturati dal pennello di Ettore Tito, dove lo sguardo dell’osservatore è travolto dalla corsa vivace di cinque bambini in direzione dell'acqua.
Due dei tre soggetti sono presentati di spalle, secondo una scelta visuale che il pittore campano riprende da Sorolla e da Zorn, maestri incontrati a Venezia nel clima cosmopolita delle prime Biennali degli anni Novanta. La terza figura si volge invece divertita verso il piccolo che ha appena spinto a terra.
Queste atmosfere intime, intensamente giocose, fanno da sfondo alla mostra Poetica degli affetti. Pittura italiana tra Ottocento e Novecento ospitata al MVSA, il Museo Valtellinese di Storia e Arte di Sondrio fino al prossimo 14 novembre.
All’interno del museo accolto nel settecentesco Palazzo Sassi de Lavizzari - con la sua stüa seicentesca, i soffitti lignei, i camini, gli ambienti decorati a stucco - il piccolo percorso espositivo, scandito da sole cinque opere, è il frutto di una sinergia tra il Comune di Sondrio e la Banca d’Italia che ha scelto di mostrare al pubblico, valorizzandole al di fuori dei propri spazi istituzionali, alcune prestigiose opere della collezione.
Paolo Michetti, Bimba al sole, 1870, Olio su tela, 34 x 46 cm, Collezione d'Arte della Banca d'Italia | Courtesy MVSA e Banca d'Italia
E attorno al tema degli affetti, fulcro della mostra, ruotano i cinque capolavori esposti che ben riproducono uno spaccato di cultura figurativa italiana attraverso alcuni dei suoi massimi esponenti.
L’intensità struggente della Maternità di Silvestro Lega incontra la Bimba al sole di Paolo Michetti per confondersi con i Giochi in riva al lago di Ettore Tito, mentre nella Casa di Riposo Bonacossa a Dorno Lomellina di Angelo Morbelli a catturare il visitatore è una scena disadorna che riproduce, come in un'istantanea, un momento di raccoglimento di sette anziane, riunite in un ospizio e ritratte nell'inutile, solitario tscorrere delle loro vite, al termine di una giornata.
Quest’ultimo dipinto, realizzato nel 1913, vuole testimoniare il momento di maggior impegno sociale dell'artista che ricorre al linguaggio divisionista per raccontare con gli occhi del cuore la sua appassionata partecipazione alla vicenda degli umili.
Antonio Mancini si abbandona invece ad una febbrile scomposizione dell'impasto pittorico imprimendo alla protagonista di Felicità - con la sua chioma guizzante, l'animato movimento, il volto sorridente - un’energia che travolge.
Angelo Morbelli, Casa di riposo Bonacossa a Dorno Lomellina, 1913, Olio su tela, 124 x 84 cm, Collezione d'Arte della Banca d'Italia | Courtesy MVSA e Banca d'Italia
Le opere, che idealmente occupano uno spazio cronologico compreso tra l’annessione di Roma al Regno d’Italia e la Prima Guerra Mondiale, colgono la fuggevolezza di ogni attimo vissuto nella cerchia degli affetti, nell'inconsapevolezza della caducità del momento. Colori e chiaroscuri aprono inevitabilmente una riflessione su un'altra contemporaneità, a noi più vicina, e sulla “normalità spensierata” infranta dalla pandemia.
“La mostra - spiega Cristiana De Paolis, funzionario presso la Banca d’Italia - segna l'inizio di una serie di iniziative tese a valorizzare il patrimonio artistico della Banca, che si propone di far uscire le opere dalle stanze per arrivare alla collettività, dove vengono condivise per essere valorizzate".
Un percorso libero, privo di un inizio e di una fine, quasi a riprodurre la dinamica stessa degli affetti, guida l’allestimento ideale curato da Elena Li Causi e Fabio Mari.
L’esposizione, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 14 novembre da martedì a domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. A partire dal mese di ottobre l'orario sarà esteso fino alle 13 e l'apertura pomeridiana anticipata alle 14.
Antonio Mancini, Felicità, 1900-1910, Olio su cartone telato, 55.5 x 76.5 cm, Collezione d'Arte della Banca d'Italia | Courtesy MVSA e Banca d'Italia
Due dei tre soggetti sono presentati di spalle, secondo una scelta visuale che il pittore campano riprende da Sorolla e da Zorn, maestri incontrati a Venezia nel clima cosmopolita delle prime Biennali degli anni Novanta. La terza figura si volge invece divertita verso il piccolo che ha appena spinto a terra.
Queste atmosfere intime, intensamente giocose, fanno da sfondo alla mostra Poetica degli affetti. Pittura italiana tra Ottocento e Novecento ospitata al MVSA, il Museo Valtellinese di Storia e Arte di Sondrio fino al prossimo 14 novembre.
All’interno del museo accolto nel settecentesco Palazzo Sassi de Lavizzari - con la sua stüa seicentesca, i soffitti lignei, i camini, gli ambienti decorati a stucco - il piccolo percorso espositivo, scandito da sole cinque opere, è il frutto di una sinergia tra il Comune di Sondrio e la Banca d’Italia che ha scelto di mostrare al pubblico, valorizzandole al di fuori dei propri spazi istituzionali, alcune prestigiose opere della collezione.
Paolo Michetti, Bimba al sole, 1870, Olio su tela, 34 x 46 cm, Collezione d'Arte della Banca d'Italia | Courtesy MVSA e Banca d'Italia
E attorno al tema degli affetti, fulcro della mostra, ruotano i cinque capolavori esposti che ben riproducono uno spaccato di cultura figurativa italiana attraverso alcuni dei suoi massimi esponenti.
L’intensità struggente della Maternità di Silvestro Lega incontra la Bimba al sole di Paolo Michetti per confondersi con i Giochi in riva al lago di Ettore Tito, mentre nella Casa di Riposo Bonacossa a Dorno Lomellina di Angelo Morbelli a catturare il visitatore è una scena disadorna che riproduce, come in un'istantanea, un momento di raccoglimento di sette anziane, riunite in un ospizio e ritratte nell'inutile, solitario tscorrere delle loro vite, al termine di una giornata.
Quest’ultimo dipinto, realizzato nel 1913, vuole testimoniare il momento di maggior impegno sociale dell'artista che ricorre al linguaggio divisionista per raccontare con gli occhi del cuore la sua appassionata partecipazione alla vicenda degli umili.
Antonio Mancini si abbandona invece ad una febbrile scomposizione dell'impasto pittorico imprimendo alla protagonista di Felicità - con la sua chioma guizzante, l'animato movimento, il volto sorridente - un’energia che travolge.
Angelo Morbelli, Casa di riposo Bonacossa a Dorno Lomellina, 1913, Olio su tela, 124 x 84 cm, Collezione d'Arte della Banca d'Italia | Courtesy MVSA e Banca d'Italia
Le opere, che idealmente occupano uno spazio cronologico compreso tra l’annessione di Roma al Regno d’Italia e la Prima Guerra Mondiale, colgono la fuggevolezza di ogni attimo vissuto nella cerchia degli affetti, nell'inconsapevolezza della caducità del momento. Colori e chiaroscuri aprono inevitabilmente una riflessione su un'altra contemporaneità, a noi più vicina, e sulla “normalità spensierata” infranta dalla pandemia.
“La mostra - spiega Cristiana De Paolis, funzionario presso la Banca d’Italia - segna l'inizio di una serie di iniziative tese a valorizzare il patrimonio artistico della Banca, che si propone di far uscire le opere dalle stanze per arrivare alla collettività, dove vengono condivise per essere valorizzate".
Un percorso libero, privo di un inizio e di una fine, quasi a riprodurre la dinamica stessa degli affetti, guida l’allestimento ideale curato da Elena Li Causi e Fabio Mari.
L’esposizione, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 14 novembre da martedì a domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. A partire dal mese di ottobre l'orario sarà esteso fino alle 13 e l'apertura pomeridiana anticipata alle 14.
Antonio Mancini, Felicità, 1900-1910, Olio su cartone telato, 55.5 x 76.5 cm, Collezione d'Arte della Banca d'Italia | Courtesy MVSA e Banca d'Italia
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