Gulf Labor Coalition
Dal 29 Luglio 2015 al 09 Agosto 2015
Venezia
Luogo: Arena, Padiglione Centrale – Giardini
Indirizzo: Giardini
Costo del biglietto: biglietto della 56. Esposizione Internazionale d’Arte
Telefono per informazioni: +39 041 5218 – 849/846/716
E-Mail info: infoartivisive@labiennale.org
Sito ufficiale: http://www.labiennale.org
Okwui Enwezor ha invitato a partecipare alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte il collettivo Gulf Labor Coalition, che si batte per garantire la tutela dei diritti dei lavoratori là dove si intersecano arte contemporanea, lavoro precario e capitale globale.
Il contributo della coalizione alla Biennale Arte 2015 prenderà la forma di un report pubblico in una serie di sedute plenarie dedicate alle indagini realizzate sulle condizioni di lavoro nel Golfo Persico e in Asia meridionale. Tra i membri del gruppo figurano artisti, scrittori, architetti, curatori e altri operatori culturali.
Il focus attuale di Gulf Labour Coalition è la costruzione di nuove istituzioni culturali sull’isola Saadiyat, ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi. Ma che si tratti di prendere parte a un’azione diretta o di diffondere immagini particolarmente significative, la pratica di questo gruppo si esprime comunque in un contesto pubblico che dipende dall’effetto leva, di tipo sia immaginativo che tattico, esercitato dall’aggregazione di capitale sociale e culturale.
Recentemente Gulf Labor ha portato a compimento 52 Weeks, una campagna durata un anno (da ottobre 2013 a ottobre 2014) in cui artisti, scrittori e attivisti di diverse città e paesi hanno contribuito settimanalmente con un lavoro, un testo o un’azione volti a mettere in risalto il reclutamento forzato e le deplorevoli condizioni di vita e di lavoro dei manovali migranti ad Abu Dhabi. Dato che il suo focus sul lavoro realizzato dai migranti in condizioni di pericolo riguarda anche altre situazioni simili, ed è di portata globale, la coalizione genera continuamente nuove ricerche e nuove campagne di intervento.
Panels
mercoledì29luglio2015–13:00 >15:00
Alta Cultura/Lavoro Duro: il lavoro del Gulf Labor e dei suoi Alleati
Walid Raad, Nick McGeehan, Shaina Anand, Sharan Burrow, Renaud Detalle
Basandosi sul principio che la libertà degli artisti è connessa ai diritti dei lavoratori che costruiscono e mantengono gli spazi espositivi, la Gulf Labor Coalition si focalizza sul miglioramento delle condizioni lavorative degli immigrati che lavorano alla costruzione della nuova ondata di musei ad Abu Dhabi. I membri della coalizione presenteranno una visione generale del nostro lavoro e della nostra campagna di ricerca. Parteciperanno inoltre a questo panel i rappresentanti di organizzazioni impegnate su questioni relative al Lavoro e ai Diritti Umani nel Medio Oriente: Human Rights Watch, International Trade Union Confederation e l’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
sabato 2 agosto – 13:00 > 15:00
Voci Migranti, Futuri Globali
Ashok Sukumaran, Paula Chakarvartty, Nitasha Dhillon, Parimel Sudhakar
I paesi del Golfo Persico sono stati il crocevia di scambi culturali e di commercio tra l’Asia, il Medio Oriente e l’Europa per centinaia di anni. Abu Dhabi e Dubai sono città fatte da comunità di immigranti provenienti da tutto il mondo, inclusi milioni di lavoratori emigrati dall’Asia meridionale. I partecipanti all’incontro si chiederanno come dare maggiore visibilità alle vite, ai desideri e alle esperienze di lavoratori provenienti dall’India e da altri paesi, all’interno del nostro dibattito sui diritti dei lavoratori impegnati nella costruzione di musei e di istituzioni culturali negli Emirati Arabi Uniti e altrove. Il panel considererà la storia dell’emigrazione e dello scambio culturale tra l’India e il Golfo, e le condizioni politiche ed economiche che delineano le difficili condizioni attuali dei lavoratori immigrati nel Golfo. L’attenzione si sposterà sui movimenti sociali nei vari paesi di provenienza come l’India, e analizzerà i vari sforzi di mobilitazione portati avanti dalle organizzazioni dei lavoratori, dai gruppi sui diritti degli immigrati, dai sindacati e altri gruppi attivisti. I partecipanti discuteranno, inoltre, il processo di coalizione su scala mondiale che si rifà all’attivismo e all’organizzazione al di là delle frontiere in seguito alle rivolte arabe come Occupy Wall Street e Black Lives Matter.
mercoledì, 5 agosto – 15:00 > 17:00
Una nuova ondata di arti attiviste?
Greg Sholette, Mariam Ghani, Amin Husain, Noah Fischer, Guy Mannes-Abbott, Doris Bittar
Gli artisti non si limitano più a rappresentare solamente la trasformazione sociale ma stanno intervenendo sempre più direttamente nella sfera della vita quotidiana, cercando di provocare un cambiamento radicale. Da Occupy Movement a Tahrir Square, dalla Siria a Maidan a Black Lives Matter, e anche qui a Venezia con AB-Strike, sembra essersi risvegliata una vibrante società culturale che spesso è inseparabile dalle proteste di strada, dai raduni politici e da altre forme di resistenze di massa. Nonostante le significative somiglianze con episodi passati di opposizione culturale avvenuti negli anni 1920/1930 e 1960/1970, l’arte attivista attuale è auto organizzata e spesso ha uno spirito carnevalesco. L’obiettivo di questo panel è di esplorare queste e altre dimensioni di quella che sembra essere oggi una nuova ondata di arte attivista.
sabato, 9 agosto – 15:00 > 17:00
A chi servono i Musei e le Biennali?
Andrew Ross, Okwui Enwezor, Terike Haapoja, Kaarin Taipale, Marco Barravalle
Le ragioni del XIX secolo che giustificavano le esposizioni artistiche in luoghi pubblici non sono più valide oggi. Le idee paternalistiche dell’educazione delle masse attraverso l’arte sono state sostituite dal commercio speculativo del mondo dell’arte globale di oggi, dove musei, fiere e biennali sono nodi del mercato ultra lussuoso. A quali bisogni rispondono queste istituzioni e mega eventi? E quali scopi hanno ancora? I partecipanti al panel discuteranno il boom attuale nella costruzione di musei e nell’organizzazione di biennali; l’economia del lavoro che c’è dietro (sia degli artisti sia dei lavoratori); e anche la necessità di alternative che salvaguardano i mezzi di sussistenza di artisti indipendenti mentre mantengono in incubazione gli impulsi sociali vitali che l’arte può canalizzare e liberare.
Presentazione del Libro
Il libro The Gulf: High Culture/Hard Labor sarà presentato mercoledì 29 luglio al Padiglione Centrale, Sala F, ore 17.00, nel contesto della 56. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
Edito dai membri del Gulf Labor e dal Professore della NYU Andrew Ross (e pubblicato da OR Books), The Gulf: High Culture/Hard Labor documenta e analizza la campagna del Gulf Labor Coalition per amplificare la situazione drammatica dei lavoratori immigrati impegnati nella costruzione dei nuovi musei sull’isola Saadiyat, ad Abu Dhabi.
Il libro include i contributi di Haig Aivazian, Ayreen Anastas, Kadambari Baxi, Doris Bittar, Paula Chakravartty, Jordan Carver, Nitasha Dhillon, Rene Gabri, Mariam Ghani, Hans Haacke, Guy Mannes-Abbott, Naeem Mohaiemen, Walid Raad, Andrew Ross, Gregory Sholette, Mabel Wilson e G.U.L.F. (Gulf Ultra Luxury Faction). Inoltre riproduce un intero anno di opere d’arte propagandistiche tratte dalla campagna 52 Weeks.
Il contributo della coalizione alla Biennale Arte 2015 prenderà la forma di un report pubblico in una serie di sedute plenarie dedicate alle indagini realizzate sulle condizioni di lavoro nel Golfo Persico e in Asia meridionale. Tra i membri del gruppo figurano artisti, scrittori, architetti, curatori e altri operatori culturali.
Il focus attuale di Gulf Labour Coalition è la costruzione di nuove istituzioni culturali sull’isola Saadiyat, ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi. Ma che si tratti di prendere parte a un’azione diretta o di diffondere immagini particolarmente significative, la pratica di questo gruppo si esprime comunque in un contesto pubblico che dipende dall’effetto leva, di tipo sia immaginativo che tattico, esercitato dall’aggregazione di capitale sociale e culturale.
Recentemente Gulf Labor ha portato a compimento 52 Weeks, una campagna durata un anno (da ottobre 2013 a ottobre 2014) in cui artisti, scrittori e attivisti di diverse città e paesi hanno contribuito settimanalmente con un lavoro, un testo o un’azione volti a mettere in risalto il reclutamento forzato e le deplorevoli condizioni di vita e di lavoro dei manovali migranti ad Abu Dhabi. Dato che il suo focus sul lavoro realizzato dai migranti in condizioni di pericolo riguarda anche altre situazioni simili, ed è di portata globale, la coalizione genera continuamente nuove ricerche e nuove campagne di intervento.
Panels
mercoledì29luglio2015–13:00 >15:00
Alta Cultura/Lavoro Duro: il lavoro del Gulf Labor e dei suoi Alleati
Walid Raad, Nick McGeehan, Shaina Anand, Sharan Burrow, Renaud Detalle
Basandosi sul principio che la libertà degli artisti è connessa ai diritti dei lavoratori che costruiscono e mantengono gli spazi espositivi, la Gulf Labor Coalition si focalizza sul miglioramento delle condizioni lavorative degli immigrati che lavorano alla costruzione della nuova ondata di musei ad Abu Dhabi. I membri della coalizione presenteranno una visione generale del nostro lavoro e della nostra campagna di ricerca. Parteciperanno inoltre a questo panel i rappresentanti di organizzazioni impegnate su questioni relative al Lavoro e ai Diritti Umani nel Medio Oriente: Human Rights Watch, International Trade Union Confederation e l’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
sabato 2 agosto – 13:00 > 15:00
Voci Migranti, Futuri Globali
Ashok Sukumaran, Paula Chakarvartty, Nitasha Dhillon, Parimel Sudhakar
I paesi del Golfo Persico sono stati il crocevia di scambi culturali e di commercio tra l’Asia, il Medio Oriente e l’Europa per centinaia di anni. Abu Dhabi e Dubai sono città fatte da comunità di immigranti provenienti da tutto il mondo, inclusi milioni di lavoratori emigrati dall’Asia meridionale. I partecipanti all’incontro si chiederanno come dare maggiore visibilità alle vite, ai desideri e alle esperienze di lavoratori provenienti dall’India e da altri paesi, all’interno del nostro dibattito sui diritti dei lavoratori impegnati nella costruzione di musei e di istituzioni culturali negli Emirati Arabi Uniti e altrove. Il panel considererà la storia dell’emigrazione e dello scambio culturale tra l’India e il Golfo, e le condizioni politiche ed economiche che delineano le difficili condizioni attuali dei lavoratori immigrati nel Golfo. L’attenzione si sposterà sui movimenti sociali nei vari paesi di provenienza come l’India, e analizzerà i vari sforzi di mobilitazione portati avanti dalle organizzazioni dei lavoratori, dai gruppi sui diritti degli immigrati, dai sindacati e altri gruppi attivisti. I partecipanti discuteranno, inoltre, il processo di coalizione su scala mondiale che si rifà all’attivismo e all’organizzazione al di là delle frontiere in seguito alle rivolte arabe come Occupy Wall Street e Black Lives Matter.
mercoledì, 5 agosto – 15:00 > 17:00
Una nuova ondata di arti attiviste?
Greg Sholette, Mariam Ghani, Amin Husain, Noah Fischer, Guy Mannes-Abbott, Doris Bittar
Gli artisti non si limitano più a rappresentare solamente la trasformazione sociale ma stanno intervenendo sempre più direttamente nella sfera della vita quotidiana, cercando di provocare un cambiamento radicale. Da Occupy Movement a Tahrir Square, dalla Siria a Maidan a Black Lives Matter, e anche qui a Venezia con AB-Strike, sembra essersi risvegliata una vibrante società culturale che spesso è inseparabile dalle proteste di strada, dai raduni politici e da altre forme di resistenze di massa. Nonostante le significative somiglianze con episodi passati di opposizione culturale avvenuti negli anni 1920/1930 e 1960/1970, l’arte attivista attuale è auto organizzata e spesso ha uno spirito carnevalesco. L’obiettivo di questo panel è di esplorare queste e altre dimensioni di quella che sembra essere oggi una nuova ondata di arte attivista.
sabato, 9 agosto – 15:00 > 17:00
A chi servono i Musei e le Biennali?
Andrew Ross, Okwui Enwezor, Terike Haapoja, Kaarin Taipale, Marco Barravalle
Le ragioni del XIX secolo che giustificavano le esposizioni artistiche in luoghi pubblici non sono più valide oggi. Le idee paternalistiche dell’educazione delle masse attraverso l’arte sono state sostituite dal commercio speculativo del mondo dell’arte globale di oggi, dove musei, fiere e biennali sono nodi del mercato ultra lussuoso. A quali bisogni rispondono queste istituzioni e mega eventi? E quali scopi hanno ancora? I partecipanti al panel discuteranno il boom attuale nella costruzione di musei e nell’organizzazione di biennali; l’economia del lavoro che c’è dietro (sia degli artisti sia dei lavoratori); e anche la necessità di alternative che salvaguardano i mezzi di sussistenza di artisti indipendenti mentre mantengono in incubazione gli impulsi sociali vitali che l’arte può canalizzare e liberare.
Presentazione del Libro
Il libro The Gulf: High Culture/Hard Labor sarà presentato mercoledì 29 luglio al Padiglione Centrale, Sala F, ore 17.00, nel contesto della 56. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
Edito dai membri del Gulf Labor e dal Professore della NYU Andrew Ross (e pubblicato da OR Books), The Gulf: High Culture/Hard Labor documenta e analizza la campagna del Gulf Labor Coalition per amplificare la situazione drammatica dei lavoratori immigrati impegnati nella costruzione dei nuovi musei sull’isola Saadiyat, ad Abu Dhabi.
Il libro include i contributi di Haig Aivazian, Ayreen Anastas, Kadambari Baxi, Doris Bittar, Paula Chakravartty, Jordan Carver, Nitasha Dhillon, Rene Gabri, Mariam Ghani, Hans Haacke, Guy Mannes-Abbott, Naeem Mohaiemen, Walid Raad, Andrew Ross, Gregory Sholette, Mabel Wilson e G.U.L.F. (Gulf Ultra Luxury Faction). Inoltre riproduce un intero anno di opere d’arte propagandistiche tratte dalla campagna 52 Weeks.
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