Francesco, il Santo
Dal 16 June 2012 al 9 December 2012
Rieti
Luogo: Museo Civico, Museo Diocesano, Complesso San Giorgio
Indirizzo: piazza Vittorio Emanuele II 1
Orari: da martedi a domenica 10-19
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8
Telefono per informazioni: +39 0746 259291
E-Mail info: antonella.dambrosio@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.francescoilsanto.it
La mostra, ideata da Anna Imponente Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio e da Gianfranco Formichetti Assessore alla cultura del Comune di Rieti, con la fattiva collaborazione del Museo e Archivio Diocesano di Rieti, della Provincia e Camera di Commercio di Rieti, della Fondazione Varrone, del Centro Europeo di Studi Agiografici, dell’Ordine dei Frati Minori di Roma e del Comitato Amici del Cammino di Francesco, propone alcuni fra i più importanti protagonisti della storia dell’arte italiana, allo scopo di promuovere la conoscenza, sul piano biografico e iconografico, del Santo di Assisi, una delle figure chiave del misticismo occidentale, e di valorizzare il territorio reatino nella storia del francescanesimo.
La Città di Rieti è il centro della bellissima e incontaminata Valle Santa che, frequentata da Francesco con assiduità dal 1209 al 1225, è testimonianza viva dei momenti fondamentali del Francescanesimo: la scrittura della Regola bollata nel Santuario di Fonte Colombo (definito Il Sinai francescano), la rappresentazione del primo presepe vivente nel Santuario di Greccio, nella notte di Natale del 1223, l'austera ed essenziale sacralità dello Speco di Poggio Bustone, la pace mistica del santuario di S. Maria della Foresta.
La mostra si articola in tre sedi espositive.
Nella prima, negli spazi del Museo Civico di Rieti, saranno esposti alcuni degli esempi più significativi dell’immagine di San Francesco nelle sue diverse declinazioni iconografiche con un nucleo di capolavori provenienti da diversi musei nazionali: opere di artisti tra i più celebri, come le tavole di Cimabue e Margaritone d’Arezzo per il Medioevo, Antoniazzo Romano (un capolavoro presente nel Museo ospitante la mostra) per il Rinascimento, Correggio e Tiziano, Annibale Carracci e Pietro da Cortona, Tiepolo e Alessandro Magnasco rispettivamente per il Cinque, Sei, Settecento e Francesco Podesti e Domenico Morelli per l’Ottocento, per il Novecento Duilio Cambellotti e Adolfo Wildt, per giungere all’originale interpretazione fornitane ai nostri giorni da Norberto e Mimmo Paladino. Si è scelto di individuare capolavori in grado di illustrare i principali episodi della biografia di Francesco, interpretati nelle diverse declinazioni stilistiche che segnano l’evoluzione del linguaggio artistico, accomunati dalla intensità espressiva e spirituale cui la figura del Santo risulta inscindibilmente connessa.
Nella seconda sede, il Salone del Palazzo Papale della Curia reatina che ospita il Museo Diocesano, sono esposte le opere provenienti dal territorio, alcune, conservate in luoghi non visitabili e restaurate per l’occasione, momento importante di valorizzazione e di studio scientifico, selezionate - a Rieti e provincia - tra quanto di più interessante è stato espresso nell’arte sacra in onore di San Francesco: dipinti, sculture e preziosi paramenti sacri che testimoniano l’alta qualità della produzione artistica della zona. Tra le più notevoli si segnalano: la preziosa Croce di Posta del XIV secolo, le tele di Vincenzo Manenti e Alessandro Turchi detto l’Orbetto – dalla chiesa di Santa Maria della Misericordia di Accumoli - del XVII secolo e il dipinto recentemente restituito al caravaggesco Bartolomeo Manfredi, proveniente da Leonessa.
Nella terza sede, gli spazi espositivi che la Fondazione Varrone ha predisposto presso il Complesso San Giorgio, sono raccolti i documenti più importanti riferiti a San Francesco e al Francescanesimo nel territorio reatino dal Duecento ai giorni nostri.
La Città di Rieti è il centro della bellissima e incontaminata Valle Santa che, frequentata da Francesco con assiduità dal 1209 al 1225, è testimonianza viva dei momenti fondamentali del Francescanesimo: la scrittura della Regola bollata nel Santuario di Fonte Colombo (definito Il Sinai francescano), la rappresentazione del primo presepe vivente nel Santuario di Greccio, nella notte di Natale del 1223, l'austera ed essenziale sacralità dello Speco di Poggio Bustone, la pace mistica del santuario di S. Maria della Foresta.
La mostra si articola in tre sedi espositive.
Nella prima, negli spazi del Museo Civico di Rieti, saranno esposti alcuni degli esempi più significativi dell’immagine di San Francesco nelle sue diverse declinazioni iconografiche con un nucleo di capolavori provenienti da diversi musei nazionali: opere di artisti tra i più celebri, come le tavole di Cimabue e Margaritone d’Arezzo per il Medioevo, Antoniazzo Romano (un capolavoro presente nel Museo ospitante la mostra) per il Rinascimento, Correggio e Tiziano, Annibale Carracci e Pietro da Cortona, Tiepolo e Alessandro Magnasco rispettivamente per il Cinque, Sei, Settecento e Francesco Podesti e Domenico Morelli per l’Ottocento, per il Novecento Duilio Cambellotti e Adolfo Wildt, per giungere all’originale interpretazione fornitane ai nostri giorni da Norberto e Mimmo Paladino. Si è scelto di individuare capolavori in grado di illustrare i principali episodi della biografia di Francesco, interpretati nelle diverse declinazioni stilistiche che segnano l’evoluzione del linguaggio artistico, accomunati dalla intensità espressiva e spirituale cui la figura del Santo risulta inscindibilmente connessa.
Nella seconda sede, il Salone del Palazzo Papale della Curia reatina che ospita il Museo Diocesano, sono esposte le opere provenienti dal territorio, alcune, conservate in luoghi non visitabili e restaurate per l’occasione, momento importante di valorizzazione e di studio scientifico, selezionate - a Rieti e provincia - tra quanto di più interessante è stato espresso nell’arte sacra in onore di San Francesco: dipinti, sculture e preziosi paramenti sacri che testimoniano l’alta qualità della produzione artistica della zona. Tra le più notevoli si segnalano: la preziosa Croce di Posta del XIV secolo, le tele di Vincenzo Manenti e Alessandro Turchi detto l’Orbetto – dalla chiesa di Santa Maria della Misericordia di Accumoli - del XVII secolo e il dipinto recentemente restituito al caravaggesco Bartolomeo Manfredi, proveniente da Leonessa.
Nella terza sede, gli spazi espositivi che la Fondazione Varrone ha predisposto presso il Complesso San Giorgio, sono raccolti i documenti più importanti riferiti a San Francesco e al Francescanesimo nel territorio reatino dal Duecento ai giorni nostri.
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